Una mano, una mano che sale e ti prende. Ti si appoggia sul collo e stringe. Una faccia si avvicina e ti dice: <<morirai>>. In quel momento inizi ad aver caldo, non riesci più a respirare, vorresti urlare ma non ci riesci, ansimi, cerchi di afferrare quella mano che sta stringendo il tuo collo ma oltre a mancarti le forze non riesci neanche ad afferrarla, è come se fisicamente non ci fosse, ma tu continui a sentire qualcosa e qualcuno che ti sta per uccidere. Qualcuno continua a dirti: <<E' arrivata la tua ora>>. Cerchi di divincolarti, ti muovi, tiri calci, ma tutto a vuoto, la presa non viene mollata. Stai morendo, inizia ad annebbiarsi la vista ormai, non ce la fai più ed a quel punto cadi per terra ansimando, piangendo, è molto dura e sai che ormai è giunta la fine.
Cala il buio, sul collo non senti più alcuna presa puoi ricominciare a respirare, forza,
dai ce la puoi fare: <<uhf, uhf..>>. Riapri gli occhi, una voce ti sussurra:
<<morirai>>, due dita della mano vista prima e che si era staccata dal tuo
collo, si conficcano velocemente e con molta forza nella trachea creando due buchi da cui
inizia a fuoriuscire sangue a volontà. Zampilli di sangue continui che ti arrivano anche
in faccia. Cerchi di bloccare la ferita ma le mani non riescono a staccarsi dal pavimento.
Ti senti sempre più debole, un dolore atroce, insopportabile e non riesci neanche a
sfogarti con un urlo. E' terribile, i momenti come questi sono interminabili ma non si
ricorderanno poiché stai per morire e quindi finirà tutto completamente senza strascichi
e ricordi.
Basta, non hai più forze, te ne stai andando. Dopo tre minuti: morto in una pozza di
sangue. Chi è l'assassino: una mano, forse.
Daniela Giacomelli è una ragazza nata nel 1975 amante del genere horror, poliziesco ed esoterico. Scrive dall'età di 13 anni ma ha avuto poche occasioni di presentare i suoi racconti. Scrittore preferito Robin Cook, quindi genere horror medico ed adora i fumetti di Dylan Dog e Damphyr.