Pece negli
occhi, nella bocca, nel naso. Sensazione di stordimento. Visione di un corpo riverso in un
angolo in posa innaturale. Stacco.
Una porta, socchiusa. Una mano che la sta per aprire, tremando. Gli occhi che guardano
spalancati, con terrore nel fondo. Il respiro, aritmico e convulso. Il cuore che rimbomba
nelle orecchie. Il buio invade la stanza. Stacco.
Grandi arcate, oggetti sinistri, e un forte odore, nauseabondo. Poca luce color irreale.
Un gemito, di colpo. Tuffo al cuore. Corsa disperata attraverso lunghi corridoi, vuoti e
immensi. Stacco.
La paura ha lo stesso odore del sudore che cola dalle tempie. Sensazione di rossore sulle
guance, caldo. Un rumore sordo, continuo...: passi! Via da qui. Stacco.
Affanno. Il cuore, affaticato, sembra scoppiare, le vene pulsano come non mai. Le
ginocchia si piegano. Tonfo a terra, con le ossa che fanno rumore, con la sensazione di
sfinimento che blocca i movimenti. Stacco.
Luce, senza preavviso, totale e accecante. Il cervello pensa a un buon modo per fuggire,
mentre una mano insanguinata si protende minacciosa. Il corridoio, la porta, la stanza,
tutto ripercorso nella memoria. Un dettaglio sfuggito, e ora ritrovato. Finestra
socchiusa, anche se piccola. Possibile salvezza. Stacco.
Recupero delle forze, inaspettate. E di nuovo passi veloci per quel luogo sinistro.
Muscoli tesi all'inverosimile, nervi allo stremo. Ma finalmente la finestrella, in alto,
poco visibile, speranza che si scorge a tratti. Stacco.
Un balzo, agile. Il davanzale è sotto le mani umide. Corpo appeso. Situazione pericolosa.
Sforzo sugli avambracci, sulle braccia tutte. Ginocchio che trova il suo appiglio. Ma
rumori alle spalle inquietano. Testa fuori. E fresco nelle nari. Si avvicinano... Collo
fuori. E un brivido sulla schiena. Sono a pochi passi!... Spalle fuori. Un dolore intenso
strazia il polpaccio penzoloni, bloccato da unghie affilate. Preso. Stacco.
Game Over. Sorry, You've lost.
Silvia Giuliano nasce (seconda rampolla di una chiassosa famigliola) nella grigia Torino in un afoso tre agosto dell'anno 1980. Esordisce sulle scene ingrugnita e poco amabile. Frequenta asilo, elementari e medie, inferiori e superiori, dettando legge ai suoi poveri compagni di giochi o studi, scoprendo pian piano, negli anni di così soave incontro con la letteratura, un'insana passione per la scrittura, che la porterà (beata vanità!) a partecipare a vari concorsi letterari, ricevendone alcuni riconoscimenti. La svolta si ha nel febbraio/marzo 2000 quando, stanca di raccontini brevi e storielline insipide, decide di partecipare al corso di scrittura creativa "Scrivere per ridere", sotto la guida dell'impareggiabile scrittore Massimo Tallone, che le svela alcuni 'trucchi del mestiere'. Attualmente Silvia vive con i genitori in un bell'appartamento nel centro di Torino ed è iscritta al terzo anno del Corso di Laurea in Lettere della Facoltà di Lettere e Filosofia di Torino.