Legami di sangue

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2003 - edizione 2

Curva, in un angolo della sua stanza, gli occhi ormai abituati all’oscurità perenne, la schiena e le gambe deformate dopo anni di immobilità, la donna rideva. Apriva le labbra, schiacciava la lingua tra i pochi denti rimasti e spruzzava goccioline di saliva, emettendo un suono simile ai lamenti di un animale impazzito.
Immobile, roteava gli occhi bianchi e acquosi, colpendosi ogni tanto il viso osceno e distorto con una mano, per scacciare le mosche e i ragni che sempre più spesso le camminavano sulla faccia.
Il suo odore era quello di un pezzo di carne guasta, pestilenziale. Lo scantinato era ammorbato da quell’odore ma solo i topi parevano apprezzarlo. Solo i topi le facevano visita, ogni giorno e ogni giorno si facevano più audaci; adesso le camminavano sui piedi senza paura, addentandole le caviglie luride e non scappavano più appena la pazza scrollava le gambe.
Al di fuori di quel buio e di quell’odore, si sentivano i rumori della vita, automobili, clacson, urla di bambini, discorsi fuggevoli che la donna cercava di trattenere stringendo le dita verso il cielo e ghignando.

C’era una porta in alto, troppo in alto, ma forse la pazza nemmeno avrebbe cercato di aprirla. Il suo mondo si limitava all’angolo puzzolente di escrementi. La porta si aprì e una scala fu fatta scendere fino al pavimento. Entrò poca luce e qualcuno accese una lampada portatile. La luce investì ferocemente la donna che si agitò come una cavia torturata. Un uomo le si inginocchiò vicino sorridendo, indifferente al puzzo e alla sporcizia. “E’ ora di cena mamma” le disse, gentilmente. Prese una mano della donna e cominciò a spalmare un dito di miele. Quando ebbe finito si alzò e andò via. Allora la donna, sempre ghignando, cominciò a rosicchiare il dito, ingozzandosi di carne, sangue e miele.

Emanuela Corda

Mi chiamo Emanuela sono nata nel 1980 in Sardegna. Mi sono diplomata presso un liceo artistico musicale, ma il mio obiettivo è quello di diventare scrittrice. Due anni fa sono venuta a vivere a Roma con il mio fidanzato, un boa, un furetto e una gatta. Ho fatto molti lavori e nel frattempo ho scritto per varie riviste italiane e straniere, soprattutto musicali. Scrivo da quando avevo sei anni e a gennaio pubblicherò il mio primo libro, una raccolta di racconti il cui genere varia dall'horror al fantastico, passando per la fantascienza.