Ti ho amata da
subito, piccolina.
Da quando ti vidi per la prima volta a casa di tuo zio Ottis.
Tu eri seduta alla scrivania, cercando disperatamente di risolvere un
compito troppo difficile per te.
Sbuffavi indispettita, giocherellando distrattamente con una ciocca di
capelli color grano.
Poi, i nostri sguardi si incrociarono.
E sorridesti, Becky.
Sorridesti a me.
Un sorriso timido ed appena accennato sì, ma sincero.
Per me, abituato solo a violenza e disprezzo, fu un qualcosa di
straordinariamente nuovo.
Nacque tutto da quel semplice, piccolo gesto.
Tu diventasti per me figlia, amante e confidente.
Diventasti tutto ciò di cui sono sempre stato privato.
Certo, non si può dire che fossimo una coppia convenzionale.
Io, un mostruoso assassino dedito ad ogni genere di perversione, ben poco
attraente e decisamente troppo vecchio per te, una ragazzina dall'ingenuità
disarmante capace di vedere il bello anche nell'essere più raccapricciante.
Impazzii quando gli assistenti sociali ti portarono via da me.
Eri tutto ciò che avevo di umano, Becky.
Non potevo perderti.
Fortunatamente, io ed Ottis siamo riusciti a farti scappare da quel
maledetto istituto.
Fanculo, quei figli di puttana credevano di poterci fottere.
Partisti con me e tuo zio, su quel pick-up sgangherato che avrebbe lasciato
dietro di sé un'immonda scia di sangue innocente.
Ma d'altra parte, io ho sempre vissuto così.
Smettere di uccidere per me sarebbe come smettere di respirare.
Ma tu, tesoro, sembravi non essere turbata da quell'invereconda carneficina:
- Ti amo tanto tanto Henry Lee - mi bisbigliavi all'orecchio mentre sedevi sulle mie ginocchia - anche se però tu e lo zio Ottis esagerate un po' alle volte… -
E devo dire che non avevi tutti i torti.
Ottis... beh, lui sembrava divertirsi un mondo, cazzo.
Per quanto riguarda me ho accoltellato, smembrato e trucidato senza
cognizione di causa.
Per me, era semplicemente una necessità.
Troppa rabbia, troppo rancore.
Ma bastava un tuo sorriso Becky, o il solo suono della tua voce che il
baratro nero che ho al posto dell'anima di rischiarasse.
Volevo sposarti, rimanere sempre con te.
Non abbandonarti mai.
Ti ricordo correre, ridere, infuriarti con tuo zio per il suo linguaggio
troppo volgare, piangere spaventata da un brutto sogno, stringermi le
braccia al collo in un momento di particolare euforia.
Becky.
Un angelo misericordioso capace di assolvere anche i più turpi peccati.
Un angelo di luce in grado di rischiarare le tenebre più cupe.
... quello stesso angelo che, adesso, giace ai miei piedi con un coltello
piantato nella schiena.
I capelli biondi sporchi di sangue fresco.
Fidati, se non io, l'avrebbe fatto qualcun altro.
... il mondo è un orrore, bambina mia.
E tu sei troppo pura per poterci vivere.
Scusami Becky.
Non potevo permettere che diventassi come me.