Delirium

Personalità multipla, è il loro verdetto!
Non vorranno farmi credere che ho più di una mente?
Regressione a livello cerebrale!
Non staranno per caso vaneggiando?
Vogliono forse convincermi che sono incapace di pensare?
Perché questa gente si accanisce tanto contro di me? Che cosa ho fatto di male, io, a loro?
Non sono altro che un uomo semplice: ho lavorato duramente per mantenere un tenore di vita dignitoso per me e per la mia famiglia, ed ho fatto il possibile per non far mancare nulla ai miei cari, affinché essi potessero avere sempre il meglio.
Eppure ogni giorno mi controllano, mi studiano, mi torturano... e con giri di parole senza senso cercano di plagiarmi.
Dicono che sono malato, ma io non credo a tutte queste menzogne, inventate da novellini che si ritengono esperti in un campo che per loro sarà per sempre un universo inaccessibile.
Loro, che ci tengono così tanto a farsi chiamare dottori, non potranno mai capire la psiche degli altri: rincorrono il lusso, le belle case e le auto costose; sono troppo legati alla realtà, poiché dal mondo reale e dalle paure della gente comune traggono i loro profitti.
Quei folli non stanno facendo altro che arrampicarsi sugli specchi, illudendosi di trovare in qualunque mistero una spiegazione logica e scientifica, anche nei casi in cui è evidente che non ne esista una, e godono nel sentirsi superiori nei confronti della massa, ma io non mi lascerò ingannare, perché sono furbo; più furbo di quanto possano immaginare, e anche se mi hanno rinchiuso qui dentro, fra queste quattro tristi e bianche mura, non riusciranno a spaventarmi e a convincermi che sono anormale, o forse... pazzo!
Vogliate ora scusarmi, miei gentili ospiti, ma sono costretto a congedarmi da voi, poiché aspetto una visita molto importante.
Oh! Eccolo, è già qui... Daniel, figliolo, come stai? Nulla potrà mai separarci, caro, poiché l'amore è più forte di qualunque cosa, e anche se ti hanno allontanato da me, per mezzo della mia mente superiore noi saremo sempre in contatto telepatico, e potremo parlare di tutto… altro che cervello malato!

Io ho raggiunto l'acutezza massima dei sensi: sono loro, i nostri aguzzini, i veri matti, loro che sanno udire soltanto le voci di chi è presente fisicamente col proprio corpo e sono incapaci di abbattere le barriere del reale come invece so fare io. Essi m'invidiano e mi temono per questo, io lo so, ma noi gliela faremo pagare, Daniel: pagheranno con il dolore ogni nostra più piccola sofferenza e... oh! Figliolo, certo, lo so che mi vuoi bene, piccolo mio... e so che sei triste da quando ti hanno portato via da me e da quando hanno rapito la mamma. Sai? Vogliono farmi credere che lei sia morta: me l'hanno mostrata mentre dormiva, dicendo che quello che stavo vedendo era il suo cadavere, ma io l'ho capito subito che era tutta una messa in scena... l'avevano addormentata loro con qualche anestetico, quei pazzi!
Non riusciranno mai ad ingannarmi o a farmi credere il falso, perché tua madre si mette sempre in contatto con me e mi chiede spesso tue notizie... quando saprà che ti ho parlato sarà felicissima... sapessi, piccolino, quanto soffre, quanto le manchi... ma non devi preoccuparti, perché presto saremo nuovamente una famiglia unita: ho un piano che non può fallire, e stanotte lo attueremo tutti e tre insieme.
Ascolta le parole che ho da dirti, Daniel... ogni pensiero, ogni sentimento, ogni nostra più piccola azione, proviene da una sola fonte: il nostro cervello. E' il nostro cervello che contiene l'anima, e l'anima, come tutte le energie, ha bisogno di espandersi: non può stare sempre reclusa in quella trappola mortale che è il nostro corpo, vera e unica causa del dolore... io tutto ciò l'ho capito grazie alla mia intelligenza superiore, e tu, anche se forse fatichi a comprenderlo, devi credermi e devi avere cieca fiducia in me.
Ti fidi di tuo padre, vero? Bene, lo sapevo: non ho mai avuto il minimo dubbio in proposito.
Ora prestami attenzione bambino... no, non devi preoccuparti per la mamma: le ho già spiegato tutto e ha capito perfettamente ciò che deve fare. Non avere paura e vedrai che andrà tutto a meraviglia.
Ora basta! Stai zitto! Lasciami continuare!
Bene. Come ti stavo dicendo, la mia particolare ed innata sensibilità mi ha permesso di capire quello che è il vero fine dell'uomo, ovvero liberare il proprio spirito permettendogli così di librarsi leggero nel cielo, fino a salire sempre più in alto, verso Dio.
Tu sai chi è Dio, figliolo?
Noi siamo Dio! Le nostre menti sono Dio!
E la mia, è la mente eletta, la mente designata a svelare il mistero supremo della vita eterna!
Pensa... viviamo in un mondo abitato da miliardi d'individui: decine di miliardi di persone sono vissute prima di noi, e nessuno ha mai capito... nessuno tranne me!
Sei orgoglioso di tuo padre, vero, piccolo mio?
Oh, quanto ti voglio bene... e stanotte si compirà l'estremo atto d'amore: tre menti si fonderanno in una per dare vita a ciò che di più perfetto sia mai esistito: l'Essere Supremo! Stanotte il Vero Dio poserà il suo spirito sulla terra!
L'innocenza e la purezza della tua mente di bambino, l'amore che per sempre ha pervaso i pensieri ed il cuore di tua madre, e per finire il mio sapere assoluto, si combineranno insieme per dare finalmente una luce e una guida a questo mondo cieco e corrotto, incapace di scorgere la verità.
Solo pochi minuti, Daniel, e se tu e tua madre eseguirete nel modo corretto ciò che a lei ho già detto e che a te sto per spiegare, saremo finalmente uniti, liberi e felici... per sempre! Ascoltami bene, dunque; ascolta il mio ingegnoso progetto... ah, ma come può un cervello come il mio rimanere legato a questo corpo ormai stanco e provato dai tormenti che quei bastardi m'infliggono per carpire il mio segreto?
Loro avranno la dannazione eterna; mentre io... io... io... io sarò Io; e godrò fino alla fine dei tempi il piacere e la gioia di essere Me Stesso.
Chi è meglio di me? Chi ha un grado di perfezione superiore al mio? E presto sarete anche voi simili a me, perché voi sarete me. Mi auguro soltanto che le vostre menti imperfette non contaminino la mia... oh, ma come posso pensare a queste cose? Come si può intaccare la perfezione? E' impossibile!
Il tempo sta passando, e l'ora sta per giungere: mancano soltanto tre minuti, ma ormai tutto è organizzato, tutto è deciso... forse i miei aguzzini pensavano di rendermi innocuo, rinchiudendomi in cella d'isolamento ed immobilizzandomi al letto... ignorano, però, quei poverini, che l'altro giorno, durante il pranzo giù in mensa, quando le mie mani erano ben libere e colei che era addetta alla mia sorveglianza si è distratta per un solo, brevissimo, istante per flirtare con uno stupido infermiere, forse credendo che io fossi inebetito da quella diabolica pozione che m'iniettano nelle vene per impedirmi di pensare - oh, come temono i miei pensieri! - ho avuto tutto il tempo, compiendo uno sforzo sovrumano e riuscendo a mantenere un barlume di lucidità nel mio incredibile cervello, di rubare uno dei coltelli deposti nel contenitore sul carrello portavivande... non di quelli per noi pazienti, che sono inutili e di plastica, ma uno di quelli riservati a tagliare le gustose bistecche del personale medico... un coltello ben affilato che ho nascosto in una manica della mia camicia.
Ed ora, dopo avere tagliato gli stretti lacci che limitavano i miei movimenti, e dopo ore ed ore di lavoro silenzioso, sono riuscito a staccare una parte dell'imbottitura che riveste queste maledette pareti insonorizzanti, scoprendo così una porzione di muro… un muro ben solido, a quanto vedo.
Io e tua madre, nelle nostre rispettive prigioni, dovremo utilizzare quello poiché non abbiamo altri mezzi; ma tu, figlio mio, potrai usare un altro attrezzo, se vuoi: magari un martello, o ciò che più ti aggrada... non è un particolare importante, purché sia robusto. Ciò che conta, però, sarà farlo tutti e tre nello stesso istante, e il momento giusto sarà tra pochi secondi, quando l'orologio della torre... sì, Daniel, proprio quello della torre qui fuori; quello in cui, ad ogni rintocco della campana, esce un cavaliere di bronzo seduto sul suo destriero che con una mazza ferrata colpisce la testa del suo nemico! Ti ricordi, quanto di divertivi, quando ti portavo a vederlo?
E' lì, sotto la torre, che ho dichiarato a tua madre l'immenso amore che provavo per lei.
Oh, ma ormai non c'è più tempo per parlare... presto! Presto, che la mezzanotte sta per scoccare, e noi, all'ultimo suo rintocco, apriremo le porte del più sacro dei templi: il nostro corpo.
Con un colpo solo spaccheremo le nostre teste e sprizzeremo fuori tutta l'energia che da sempre è prigioniera dentro di noi!
Li senti, figliolo? Sono i primi rintocchi della mezzanotte... uno... due... tre... quattro... cinque... sei... presto saremo nuovamente insieme... sette... otto... stringi bene l'arnese che ti sei scelto, Daniel, dovrai colpire molto forte... ricorda: un colpo solo... nove... dieci... undici...

Davide Vaccino