Ogni
battito del suo cuore era perso nella nebbia e la città nella notte puzzava di marcio...
come se fossero stati squartati milioni di uomini e lasciati a sanguinare per le strade,
nelle case, ovunque...
Beh, forse era proprio così e degli esseri umani ormai c'era solo il ricordo, Pete non ne
vedeva uno da ore... forse erano davvero tutti morti, una serie di radiazioni e una nube
tossica avevano spazzato via l'umanità salvando lui, un ragazzo qualsiasi, sceso in
cantina per riparare la caldaia...
Odore come di uova andate a male, aspro e nauseabondo... i conati di vomito gli vennero
spontanei quando iniziò a percorrere la strada che da casa portava alla stazione dei
treni... dove nessun passeggero attendeva impaziente alcun treno, se non quello del non
ritorno...
Corpi tranciati, budella maciullate e divorate da mosche e vermi famelici... riusciva a
malapena a riconoscere qualche vicino di casa sotto le spoglie putrescenti e nel suo
candido manto di morte viscerale...
Ma forse non sarebbe stato così ancora a lungo... sentiva strani cigolii alle finestre
come se qualcuno lo stesse fissando e cercasse di fiutarne la presenza... qualcosa di vivo
in quel regno di nera morte..
La fine del mondo era senza dubbio arrivata... tutti la temevano e finalmente era giunta a
spazzare via ogni cosa avesse intralciato il suo lacerante cammino di dolore.
Una lacrima gli scendeva dal viso, Pete era spaventato, molto spaventato, come se
dubitasse di essere salvo dalla catastrofe...
Tutta quella gente... teste prive di pelle, arti distaccati dai corpi, bolle purulente e
altri sintomi simili a quelli di una pestilenza... Il cielo di un verde intenso gli
ricordava il minestrone di verdure che sua madre spesso gli cucinava... e anche gli
intestini sparsi lungo il marciapiede... un altro conato.
Gli sembrò persino di sentire una strana voce provenire da un'abitazione sul lato opposto
della strada: una sorta di verso gelido e raccapricciante... "Unisciti a noi, ti
mangeremo e vedrai la luce.."
La testa gli si stava imballando di pensieri assurdi ma sapeva che qualcosa di certo gli
sarebbe capitato, qualcosa di brutto... Davanti al supermarket dove era solito fare la
spesa vide un'immagine raccapricciante: un bambino disteso a terra, di color grigio venato
di carminio, intento a fissarlo immobile in una selva di denti marciti e usurati dalla
nube; le orbite cave lasciavano intravedere soltanto alcune larve di un bianco intenso,
occupate a cibarsi di un pasto a dir poco succulento...
Possibile che fossero tutti morti? Tutti? La mente di Pete lo incitava affannosa a
cercare, cercare e ad andarsene in fretta... il suo cuore gli diceva che era tutto finito,
l'Apocalisse aveva stretto tra le sue membra assassine l'intero pianeta soffocando
miliardi di respiri...
Procedendo a passo affrettato si ritrovò a piangere, a pensare agli amici, ai raggi di
sole, al passato... sepolto sotto un'opprimente cortina di disgustoso dolore... invidiava
le anime delle vittime, almeno il loro supplizio era terminato... il suo stava
cominciando.
"TIN-TIN-TIN-TIN-TIN!!!!!!" gli angeli del Giudizio stavano suonando la loro
estrema litania... o forse... 6:30... 6:30... 6:30... 6:30.... La sveglia sul comodino,
ora di alzarsi...
"Mammaaaaa mi hai preparato la colazioneeeee?"....
NESSUNA RISPOSTA...