La mamma mi
aveva ordinato di non avventurarmi nel bosco da sola, però io le ho disubbidito. Il resto
della storia si conosce: la nonna ed io ci siamo salvate grazie all'uomo con il fucile.
Adesso la nonna sta mangiando le sue focacce, mentre io sto tornando a casa.
Il cacciatore mi ha voluto per forza accompagnare. Gli ho detto di aspettarmi fuori, così
ho avuto il tempo di salutare con calma la nonna e riprendere il cestino. Poi l'ho
raggiunto e insieme siamo entrati nel bosco.
A metà strada il cacciatore si è fermato e mi ha detto che avevo degli occhi
meravigliosi, capelli neri più dell'ebano ed un vestitino delizioso, peccato solo che si
fosse sporcato di sangue. Se me lo fossi tolto - mi ha spiegato - sarebbe riuscito a
smacchiarlo, ma io non ero d'accordo. Ha insistito un po', finché non ha perso la
pazienza e mi si è gettato addosso, strappandomi la mantellina rossa.
E' stato allora che ho preso il coltello dal cestino e l'ho colpito.
Non a morte, però, perché volevo estrarre il suo cuore ancora pulsante. Proprio grazie
al suo intervento mi ero già procurata la pelle del lupo, mentre prima di arrivare a casa
dalla nonna avevo raccolto la radice di mandragora e l'ortica.
In cielo tra poco splenderà la luna piena e il mio corpo nudo risplenderà della sua luce
argentata. Prima però dovrò cospargermi con l'impasto ottenuto mischiando la mandragora
e l'ortica al sangue puro di un neonato.
A mezzanotte indosserò la pelle del lupo, mangerò il cuore del cacciatore e subirò per
la prima volta la Trasformazione. Solo in seguito avverrà in modo naturale, così
finalmente ad ogni Plenilunio potrò affiancare nella caccia i miei Fratelli e Sorelle.