C'è una
lucerna sulla credenza del salotto, così vecchia che mia nonna non ha memoria di chi
l'abbia trovata e di come sia finita in casa nostra. Di certo, mio padre mostra di averne
paura e per questo, la tiene chiusa in una vecchia scatola di scarpe ridotta ormai a
brandelli ed impedisce a chiunque di mettervi sopra le mani.
Non comprendo il motivo che ispiri così tanta paura al mio caro genitore, ma conoscendone
profondamente il carattere, e sapendolo uomo di forte volontà e robusta mente, credo che
il suo terrore possa benissimo risiedere in una remota esperienza vissuta a causa di
quello strano ed affascinante oggetto.
Devo capire, però, e per questo ho bisogno di vedere
qual è il segreto della
lucerna?
Così, aspetto che la casa sia vuota. Corro davanti alla credenza ed apro la scatola: che
meraviglia! Un oggetto così bello, di un verde più puro della giada, ricoperto
d'intricati intarsi
Li avverto sotto i miei polpastrelli, li sfioro, li libero dalla polvere.
I miei occhi si concentrano nell'esame di quei curiosi particolari, avidi di conoscenza,
ma una fitta al petto, improvvisamente, mi fa trasalire: l'orrore che provo è così forte
da farmi tremare le gambe, da togliermi il fiato, perché ciò che vedo non può essere
reale!
Centinaia di corpi che si contorcono nella sofferenza, rilievi prima statici che ora
animano la superficie della lucerna e che vorrebbero tornare alla libertà!
Anime prigioniere, di quale età, di quale tempo, io non saprei dire.
E proprio come tanti prima di me, mi ritrovo prigioniero della mia curiosità, catturato
dalla lucerna, spaventosa alchimia che non trova spiegazioni.
Invano, mio padre, pronunzierà il mio nome