Mancano
cinque minuti.
Mai avrei pensato che sarebbe accaduto in questa maniera. Si vive con la consapevolezza
della morte senza che tale pensiero raggiunga il livello di coscienza: viviamo, agiamo e
reagiamo come forniti d'un'impossibile eternità. Adesso che la morte m'è vicina
m'accorgo che ho vissuto avendola sempre accanto.
Mancano quattro minuti.
Volo tranquillo finché siamo entrati nella turbolenza che ha impresso all'aereo
vibrazioni e scossoni. Un improvviso boato: un fulmine ha colpito un'ala portando via un
motore e facendo perdere l'assetto. Abbiamo cominciato a scendere giù, dapprima planando
e poi, decisamente, precipitando. Rapido calcolo: impiegheremo cinque minuti a toccare
terra.
Mancano tre minuti.
Ci hanno detto di prepararci ad un atterraggio d'emergenza. Non vedo dove giacché stiamo
sorvolando una zona montagnosa. All'impatto col terreno l'aereo esploderà e con esso
anche noi. Le ossa si frantumeranno e brandelli dei nostri corpi saranno sparpagliati in
un raggio di chilometri. Chi ci troverà avrà orrore di noi. I nostri parenti stenteranno
a riconoscerci e saranno costretti a portare via quel poco che riusciranno a raccattare:
per dare sepoltura e una lapide con il nostro nome, probabilmente ad un estraneo.
Mancano due minuti.
Vedo gli altri passeggeri rannicchiati contro i sedili, come ci hanno suggerito gli
assistenti di volo, nella vana speranza che ciò possa servire ad avere scampo. Alcuni di
loro pregano, ricordandosi forse soltanto adesso del Dio in cui credono. Solo un miracolo
ci potrebbe salvare. Che grande occasione avrebbe Dio per dimostrare la sua potenza e la
sua esistenza. Mi viene voglia di sfidarlo. Salvaci e crederò in Te.
Mancano trenta secondi.
Appena il tempo di completare quanto sto scrivendo. Lo celerò sotto i vestiti sperando
che venga trovato insieme a quanto rimarrà di me. Unica testimonianza della mia anima.
Unica immortalità che mi viene concessa.
Mancano dieci secondi.
Nato nel 1946 Medico di famiglia Vivo e lavoro a Palermo
Sposato 3 figli e 1 cane. Passatempi: collezionismo, cinema, biliardo,
pittura, letteratura (con preferenza per il genere horror che ritengo ottimo pretesto per
rappresentare le problematiche umane). Ho collaborato e collaboro con alcuni periodici a
diffusione locale o regionale (CB Sicilia, Il Castello, Il nuovo Ciclope, Palermo Sport) e
partecipato a qualche Concorso Letterario con alterni risultati: un secondo posto e alcune
segnalazioni. Con Edizioni Anteprima ho pubblicato un romanzo dal titolo Garibaldi
ha dormito qui. Da alcuni anni ho scoperto Internet e la possibilità di pubblicare
in rete e di collaborare con siti amatoriali e webzine inviando recensioni letterarie e
articoli. Miei racconti e articoli sono pubblicati (e riciclati) su numerosi siti.
Insieme a Carlo Menzinger (di Firenze, conosciuto per caso in web e con il quale non ci
siamo mai incontrati) ho scritto un romanzo a quattro mani, utilizzando esclusivamente
lemail: Se sarà maschio lo chiameremo Aida pubblicato a puntate su
Liberodiscrivere.