Nella
stanza aleggiavano luci rossastre, orientaleggianti. Candele aromatiche sfrigolavano
scandendo la voce profonda della guida spirituale. I partecipanti del corso di meditazione
dinamica avevano iniziato il cammino verso lauto-conoscenza. Sentivano nelle
situazioni proposte dal docente, che tutte le parti del corpo erano mentalmente disposte
in modo simmetrico, che testa-muscoli-mandibole erano avvolti da una nuova consapevolezza,
che occhi-naso-labbra-guance precipitavano dolcemente in uno stato di inebriante
estraneità.
Mentre il respiro scendeva come un magma incandescente verso le parti inferiori del corpo,
il docente proponeva di ritornare alle sensazioni alla testa per iniziare a ridiscendere
nuovamente verso nuca-volto-torace, inspirando e espirando, concentrandosi sul grande
flusso cosmico che tutto armonizzava e purificava.
Ora scivolate verso le gambe fino a sentire un acuto formicolio ai piedi. In questo
momento il vostro corpo è un immensa ricetrasmittente che attinge direttamente alle onde
radio emanate dalluniverso. Cercate di percepire questa infinita cascata di
luce.
Ogni partecipante vedeva un oceano inondante di pace. Tutti i loro muscoli
erano piacevolmente caldi e tonificati. Tutti i pensieri erano stati placati, tutte i
conflitti interiori erano onde turbolente che erano state ridimensionate dalla voce serena
del docente.
Pervasi da quel folgorante movimento ascendente-discendente che eliminava ogni
dissonanza interiore, gli allievi percepivano allinterno delle loro
coscienze nuovi stati dellesistere. Furono avvolti da una luce accecante. Il mondo
esterno diventava irraggiungibile. Il caldo cresceva di intensità. Lineffabile
rivelazione zen si avvicinava.
Carte di credito, gioielli, proprietà confiscate, disse
lispettore Shirov mentre osservava la palestra dalle pareti dipinte di sangue.
Ma che bisogno cera di infierire con una sega elettrica?, chiese
lassistente incredulo di fronte alla ferocia ostentata dallennesimo guru
psicopatico.
Shirov non rispose. Non aveva mai visto nulla di simile. Riuscì a dire soltanto:
Usciamo, lasciamo lavorare la scientifica.