Tutto va
storto
la famiglia, il lavoro, gli amici
Così pensava Domenico, padre di Enzo, il mattino di quella giornata particolare.
Domenico era un uomo sulla quarantina, sposato da 12 anni con Clara; vivevano in uno stato
di quasi miseria sommersi dai debiti e, con un solo stipendio, riuscivano a malapena a
giungere alla fine del mese.
La mattinata aveva già svelato a Domenico le sue peggior intenzioni con la telefonata del
Sig. Sulli che sollecitava puntualmente il pagamento del mutuo; proseguendo poi con il
richiamo scritto del datore di lavoro che lo esortava a rimettersi in riga al più presto,
pena il licenziamento.
Ormai tutte le risorse di Domenico erano terminate
i nervi crollati
la psiche
intaccata
ultimamente non si riconosceva nemmeno allo specchio.
Fine giornata lavorativa.
Tappa fissa al bar dell'angolo.
1 Jack.
1 Jack.
1 Jack doppio.
2 J&B.
2 J&B.
1 doppio Jack
Rientrò in casa a serata inoltrata e subito il rimprovero di Clara riecheggiò nelle sue orecchie trapassando il suo cervello come una lama arroventata.
Non può continuare così. Pensò Domenico.
Afferrò Clara per il petto e la scaraventò sul mobile del telefono
procurandogli una lesione cutanea all'altezza del cranio; ancora stordita dall'impatto,
Clara, non disse nulla ma Domenico continuò imperterrito nel suo intento colpendola
ripetutamente al viso con calci e pugni.
Richiamato dal rumore atroce delle grida, Enzo, si riversò al piano terra e di fronte
allo scenario che gli si presentò ebbe soltanto il coraggio di urlare e di rimanere in un
angolo ad osservare gli occhi rossi di rabbia e alcool del padre.
La visione del figlio non provocò in Domenico un sentimento di compassione ma gli
amplificò l'odio spingendolo a colpire mortalmente al viso Enzo con un colpo di vaso ben
assestato.
Con le mani ancora insanguinate di odio si diresse verso la cucina e scoppiò in un pianto
senza fine
Il tavolo al centro della cucina era imbandito per la cena, la tovaglia era quella delle
grandi occasioni, così come le posate e al posto di Domenico invece del piatto c'era un
biglietto colorato che riportava una frase con calligrafia da prima elementare
Tanti auguri al papà più forte del mondo, ti vogliamo bene. Enzo & Clara
Ora sangue e lacrime uscivano dalle vene di Domenico.