Le prigioni dell'anima

Le urla che si udivano, erano quelle che nessuno avrebbe mai sentito, erano quelle che tutti avrebbero comunque ignorato, la vita gli stava passando davanti in pochissimi istanti, le sue mani erano secche, le sue dita erano consumate dall'artrite, i suoi piedi erano freddi, e le sue unghie erano diventate tipo il ferro, la morte gli era sovrana su tutto il corpo, la vitalità era sparita, la sua bocca, esprimeva versi ormai incomprensibili per l'orecchio umano, nessuno ormai si interessava più a lui, era stato abbandonato nella prigione dell'anima, quella che non gli permetteva di essere libero interiormente.

Antonio Lo Gatto