Era la
notte del 17 marzo, correva l'anno 1730, nel cielo vi era una grande luna, immensa e
rossa.. era conosciuta col nome di 'Luna dei Vampiri'. Quella data fu ricordata come 'il
bagno di sangue' per la grande strage avvenuta in Francia in una sola notte.
Era la notte del 17 marzo, correva l'anno 1830, nel cielo splendeva un'immensa luna rossa.
Una ragazza stava tornando a casa dopo essere stata al lavoro; era buio, freddo, gelide
mani le avvolgevano il corpo provocandole molteplici brividi. Mille persone vociavano
dalle finestre delle loro case, i loro occhi terrorizzati scrutavano l'oscurità.
La ragazza camminava, i suoi tacchi echeggiavano per le vie della città... le sembrava
che qualcuno la stesse seguendo. Occhi iniettati di sangue la osservavano pieni di fame.
Lei cominciò a correre ma la sensazione di essere seguita non svanì. Si fermò e voltò
di scatto. "Chi c'è? Chi sei?" Nessuna risposta; pensò che forse era la sua
immaginazione.
Ricominciò a camminare. Ad un tratto un'ombra le si parò dinnanzi, era alta e molto,
molto inquietante. Il nero che avvolgeva quella figura si aprì scoprendo il volto di un
bellissimo ragazzo. Era pallido, lucido, sembrava marmo levigato. Occhi azzurri e labbra
appena rosate completarono quell'opera d'arte.
"Chi sono dici? Sono la vita eterna, la sconfitta della morte! Sono la saggezza, la
conoscenza... Sono uno dei signori della notte. Sono Demitri."
"... Vampiro..."
"Sì, sono colui che vive sin dall'alba dei tempi nutrendosi di inutili umani come
te.."
"Lasciami andare... ti prego... non farmi del male.."
"Questo credo sia impossibile... per vivere devo nutrirmi, per mantenere la mia
immortalità devo continuare a bere sangue umano! Ma una cosa posso concedertela.. la vita
eterna!"
La ragazza era schifata. ".. Vampira.. una morta che non ha accettato la propria
condizione.."
"Tu non puoi capire il valore di ciò che ti offro.."
"Allora spiegami!"
"Ora no! Ho bisogno di nutrirmi e tra poche ore sarà l'alba!"
" Non avvicinarti!!" La ragazza indietreggiò, era terrorizzata, cercava nelle
tasche il vecchio crocifisso che portava sempre con se. Lo trovò e lo mostrò
all'indesiderata creatura.
"Cosa credi di fare con quel gingillo... ah, forse cerchi di spaventarmi!? Davvero
ingegnoso bambina..". Detto questo fu subito su di lei, stava per ricevere il 'bacio
del Vampiro'. La stringeva fortissimo, le sue possenti braccia non volevano allentare la
presa; lei ansimava ormai consapevole che dopo quel 'bacio' un Demone si sarebbe
impossessato delle sue spoglie mortali rendendole immortali. Ad un certo punto un lampo:
si ricordò che i vampiri non sopportano la luce. Prese la medaglina che aveva al collo e
diresse la luce del riflesso lunare verso il ragazzo. Con un sovrumano urlo si coprì il
volto e scappò nell'oscurità; la ragazza andò verso casa, il suo cuore era ancora
shockato.. Ogni volta che le tenebre scendevano e lei tornava dal lavoro sentiva di essere
osservata, ma non se ne preoccupava molto perchè sapeva di aver dato una bella lezione a
quel vampiro sconsiderato e che perciò non si sarebbe fatto più vedere... o almeno così
credeva.
Una sera, come ogni giorno, sentiva dietro di sè la presenza di un osservatore e come
ogni sera fece finta di niente; entrò in casa e salì le scale che conducevano alla sua
camera. Viveva sola, non aveva marito nè figli; era giovane (20 anni) e bella ma mai
nessuno era riuscito ad uscire con lei ne tantomeno a farla sua. Madre e padre erano morti
in circostanze misteriose, si diceva morti di una malattia rara, ma la verità era che
nessuno era mai riuscito a scoprirne il motivo.
Varcò la soglia della sua camera da letto e cominciò a spogliarsi; la sensazione di
essere spiata, che di solito svaniva appena rientrata, stavolta non cessò. Alzò le
tendine della finestra, seduto sopra il ramo di un'albero, il vampiro la scrutava
attentamente come un leone fa con la sua preda. Aprì i vetri, prese gli scuroni e li
chiuse, poi fece lo stesso con la finestra e si mise a dormire. Il pensiero che lui fosse
lì e che la stesse bramando la terrorizzava sempre più. Ogni notte era sempre la stessa
storia, lui continuava ad osservarla e lei, man mano che passava il tempo, sentiva
simpatia per quel figlio della notte.
Passavano i giorni e i due si osservavano ogni notte senza mai potersi toccare; finchè,
finalmente, un giorno la ragazza decise di aprire la finestra e di parlargli.
"Buonasera Demitri, come si sta questa notte, è fresco lì fuori?"
"Abbastanza, ma il solo poterti vedere mi riscalda il corpo.."
"Dimmi, vuoi ancora cercare di nutrirti di me?"
"Certamente.. vorrei nutrire i miei occhi della tua bellezza ogni notte.."
"... Grazie.. Rimarrai lì ancora per molto?"
"Finchè la notte me lo consentirà!"
"Posso farti una domanda? Perchè ogni notte mi osservi dalla finestra?" Con un
balzo, il vampiro, salì sulla finestra sorprendendo la ragazza ".. una forza
misteriosa mi impone di farlo.. credo che voi umani la chiamiate 'Amore', giusto?" La
ragazza arrossì ed un'immensa felicità le attraversò il corpo come se fosse una
potentissima scarica elettrica.
".. B-bene, ora devo proprio andare; si è fatto tardi e io dovrei dormire.. ancora
buona sera Demitri.."
"Aspetta, dimmi almeno il tuo nome oh dolce creatura.."
"Il mio nome? Viola, il mio nome è Viola.."
"Un nome delicato per una delicata creatura.. A domani all'ora, mi troverete qui
sempre alla solita ora."
"Buona notte Demitri.."
"Buona notte dolce Viola."
Il vampiro scomparve tra le tenebre mentre Viola lo guardava col cuore colmo di amore. Poi
chiuse i vetri della finestra e cominciò a spogliarsi. Si tolse la camicetta, la lunga
gonna e rimase in biancheria; lei non se ne era accorta ma il vampiro non se ne era andato
anzi era rimasto lì, a vegliarla nella notte... le lunghe trecce che tenevano legati i
suoi biondi capelli vennero sciolte e una cascata d'oro le cadde sulle spalle; l'animo del
ragazzo rimase profondamente colpito da quell'angelica visione. Viola spense la candela
che si trovava sul comodino e si mise a dormire, gli occhi di Demitri sparirono
definitivamente.
La mattina seguente la ragazza si svegliò ed andò al lavoro aspettando trepidamente che
giungesse la sera.
"Viola, quanto è stata lunga quest'attesa.."
"Demitri purtroppo sarà così per sempre.. Demitri.."
".... il nostro amore è impossibile, tu appartieni alla luce ed io alla
tenebra..."
"Possiamo sempre vederci a quest'ora, non credi?"
"... Viola mi faresti entrare?"
"Certo, entra pure.." Viola non fece in tempo a dirlo che, con un balzo, il
vampiro l'agguantò e la buttò sul letto.Cominciò a baciarla dappertutto poi arrivò al
collo e dicendo "Diventa come me.." cercò di azzannarla; ma lei non voleva,
amava il sole, la natura, gli animali e il cielo azzurro... non vi voleva rinunciare.
"Noo, ti prego no!! Lasciami vivere ti prego!" Lui allentò la presa, il suo
viso era tristissimo.
"Non vuoi essere mia.. non vuoi assomigliarmi? Se fossimo della stessa razza potremo
amarci!"
"Ma tu mi uccideresti.. uccideresti il mio spirito e la mia vita fatta di luce e
colore; non voglio vivere in un mondo in bianco e nero..."
Continuarono a vedersi ogni sera fino a quando, la congrega dei vampiri formata dalle più
antiche famiglie, non venne a sapere del loro amore. Demitri e Viola furono costretti a
scappare di città in città, mentre le fanciulle di tutta Francia venivano sterminate
dalla congrega in cerca della ragazza. Fu proprio uno di questi omicidi a convincere Viola
a venire allo scoperto; mentre si stavano nascondendo videro una massa di vampiri
squarciare una ragazza, ora lei non poteva più tollerare le troppe vite che erano state
bruciate a causa sua, uscì dal nascondiglio.
"Eccomi! Sono io colei che cercate, sono Viola, l'indegna che vi ha portato via il
vostro prediletto! Eccomi, non avete più bisogno di uccidere altre ragazze!" I
vampiri lasciarono cadere il corpo senza vita che avevano tra le mani e furono subito da
lei. Uno la prese per un braccio e la scaraventò al muro.
"Viooolaaaaaa!!!" Demitri andò in suo soccorso, piangeva come un bambino.
"Non potete ucciderla, io la amo!!"
"Tu non sai quel che dici, l'umana ti ha annebbiato la mente. Ed ora spostati,
dobbiamo completare il nostro lavoro."
"Non vi permetterò di toccarla!!! AAAAAH" Si lanciò su di loro e scoppiò una
furiosa lotta. Viola rimaneva a terra, non riusciva a muoversi, ogni suo più piccolo osso
era ridotto in mille pezzi. Restava lì e non poteva fare altro che urlare disperata il
nome del suo innamorato. Intanto la lotta continuava e ad ogni calcio e pugno incassati,
Demitri, perdeva sempre più le forze fino a quando, ormai inerme, cadde a terra stremato.
Viola cercava di strisciare verso di lui mentre quelli della congrega li guardavano
languire.
"... De..mitri, Demitri.."
"Viola.... amo..re mio, resta do-dove sei, non sforza.. rti.." Viola non lo
ascoltò e fu questo a determinare la sua sconfitta; mentre cercava di raggiungerlo, uno
dei vampiri le diede un forte colpo alla schiena spezzandole la spina dorsale e
schiacciandole gli organi interni.. nei suoi occhi il volto di Demitri cambiò, divenne
sconvolto e allora capì che il dolore sentito, altro non era che il biglietto di sola
andata per la morte, infine il volto di Viola cadde a terra in una pozza di sangue.
I vampiri se ne andarono. Demitri riuscì a rggiungerla ma era troppo tardi, ora neanche
il bacio del vampiro poteva più salvarla.. la vita aveva lasciato il suo 'bozzolo'.
Piangendo si lasciò morire accanto a lei, forse almeno in quello sarebbero riusciti a
stare uniti...