La coscienza di Dave

<< Fa un caldo da far schifo stasera, e poi come odio star qui da solo... questo posto mi da un senso di inquietitudine, di paura. >>

Ci sono luoghi le cui mura sembrano gridare e di lì a poco è come se ti aspettassi che d' improvviso sanguinassero.
Ti trasmettono gelo ed una sorta di timore ben difficile da spiegare, è una follia palpabile ed ambigua.

 

<< Sarà il silenzio rotto soltanto dal crepitio del legno che mi dà quest'ansia... >>

 

Il vento scuote le anime e non scrolla di dosso le angoscie; come può sembrare tetro il bosco dietro la  vecchia villa di Conscience! Scorgi lucciole che all'apparenza ricolleghi agli occhi di belve feroci, di fantasmi o dei tuoi più reconditi incubi.

 

<< Sarò al sicuro qui? chissà... questa catapecchia sembra abbandonata da anni; e poi la luce di queste candele è spettrale. Cercherò di dormire; me ne andrò all'alba. >>

 

Quanto può durare lo spazio tra due notti se non un batter di ciglia?

 

La mente viaggia guidata dalle trame delle ragnatele che insidiano le pareti della villa e le stelle sembrano avvolgere di uno spettrale manto l'oscura dimora. Qual'è il punto dopo il quale il rumore del silenzio diventa insostenibile?

 

La notte dopo.

 

Solo un attimo ed il riflesso in uno specchio può diventare delirio.

<< Non puo' essere, suggestione, è solo suggestione. Il mio volto non ha niente di strano. Eppure mi è sembrato di vedere un mostro orribile, ...orribile. Devo andarmene da qui. >>

 

Nessuno può fuggire dalle proprie paure e dalle proprie colpe. Nessuno.

 

Ombre impalpabili ossessionano da anni Dave; respiri cruenti ed immagini distorte dal male lo distolgono dalla sua serenità. Eppure ad uscir da lì, solo il nulla.
Punti di luce fortissimi annegati nel buio circondano la sua dimora dorata ed il suo petto squarciato.

 

Scene inconsuete macchiano da anni la vecchia bicocca...

 

Sembri veder scheletri danzanti farsi beffa delle tue paure e minacciarti di ogni morte; come è stupido dannarsi per tutto ciò, quando la vera morte la percepisci gia', nell'anima.

 

Impotente ed inginocchiato ad un destino piu' forte di te; questa è la più grande dannazione che un uomo possa sperimentare. Come siamo piccoli ed insignificanti travolti dall'oscurità del fato...

 

<< Che il destino abbia pietà di me, e mi liberi dal mio passato. >> implora Dave.

 

Non possiamo far altro che prostrarci al nostro supremo destino; una scelta imposta, comandata.

 

La nostra vita non ci appartiene.

 

Ed allora così sia...

Luca Montemagno