Crystal
pettinava le sue bambole, aveva un viso cupo e triste e la sua pelle era bianca come il
latte. I suoi capelli erano già stati spazzolati ed aspettava solo che la notte calasse.
Lunghi capelli neri, profumati di viole della foresta.
Crystal amava le sue bambole e amava la notte.
Indossò la sua lunga camicia da notte bianca, antica, con bordi in pizzo e nastri viola e
si accovacciò nel suo letto a baldacchino, un grande letto scricchiolante e freddo, dalle
coperte sempre ruvide e pulite.
Le bambole la osservavano da ogni angolo della camera, ne aveva più di 300...
Dal corridoio arrivavano i rintocchi del pendolo ereditato da famiglia in famiglia da più
di 100 anni... 12 rintocchi, è ora.
Un forte vento soffia attraverso i finestroni immensi, in stile Art decò e sibila,
sibila, sibila
Le gocce di cristallo del grande lampadario risuonano...
Una luna luccicante pulsa in cielo illuminando tutto di una luce a suo modo oscura...
Crystal si alza dal letto.
Ed anche le bambole si alzano, si alzano in piedi e si mettono a correre all'impazzata,
escono dalla camera e corrono per tutta la grande villa, ridono, gridano e simulano
uccisioni tra loro.
Sono bambole strane, perdono sangue dagli occhi.
Odore di sangue ovunque.
Sangue e viole di foresta.
Crystal è in piedi davanti alla finestra aperta e guarda la luna, il vento le scuote i
capelli neri, la camicia da notte si alza, il crocefisso al suo collo picchia contro al
suo petto etereo e freddo.
Le bambole fanno baldoria dietro di lei.
Il pavimento è freddo, i pipistrelli entrano in casa, i ragni si svegliano e tessono
lunghe ragnatele bianche...
Crystal si gira, un'espressione immutata nel tempo, come quella di una bambola, si dirige
verso la camera dei suoi genitori, entra, la maniglia della porta è fredda, come tutto
dentro quella casa, anche i cuori sono ormai freddi...
Quella triste villa vittoriana... maledetta...
La camera è buia, solo lieve luce lunare penetra dalle spesse tende nere, Crystal sa bene
dove andare e che cosa deve fare, si avvicina al porta gioie della madre Liselotte e lo
apre, stando attenta a non fare rumore.
Una bambola spia dentro dalla porta semiaperta, Crystal la fulmina con lo sguardo, corre
via facendo saltellare le sue gambine in porcellana ed i suoi boccoli d'oro...
Sguardo vitreo
I respiri dei genitori ancora immutati...
Dal porta gioie prende una manciata di collane e scappa via... e quando è di nuovo al
sicuro ride, ride di gusto... prende le collane di perle e gioielli preziosi e li scaglia
contro la vasta parete bianca...
Perle e pietre preziose saltellano ovunque...
Crystal ride...
"Loro sono puritani"
puritani? risata
La luna esige sangue e sangue avrà
Crystal anche ora sa che cosa deve fare
Va in cucina, le bambole la seguono incuriosite e bisbigliano "che cosa fa? che cosa
vuole fare? è matta!?"
"lo fa? vuole farlo?!!"
"no, no, no"
Sì Crystal lo farà
Prende una bambola e la spezza a metà, ne scaglia i pezzi a terra, sull'infinito
pavimento di marmo sfumato
la bambola anche se è a pezzi continua a gridare laceranti grida stridule
Crystal apre il cassetto dei coltelli e ne estrae uno lunghissimo, la punta luccica alla
luna, come i suoi occhi
Ritorna nella sua stanza, percorrendo a piccoli passi il corridoio, le bambole gli fanno
spazio ritraendosi sulle pareti, impaurite da colei che le pettinava una ad una tutte le
sere
Crystal sale sul letto, si siede, la luna illumina il suo viso di un'angoscia straziante,
impugna il coltello e se lo pianta nello stomaco
e spinge
spinge
spinge
il sangue esce copioso e scuro
profuma
è freddo
è così mortale
è così nefasto di morte
lo gira e lo rigira e suda dal dolore
e lacrime spesse le percorrono le guance pallide ammantate di un viola funereo
sta morendo
sta soffrendo
le budella le fuoriescono dallo stomaco macchiando di sangue le lenzuola candide
i sorrisi dei giorni passati
le lunghe passeggiate nella foresta
macchiano tutto
Le bambole osservano in silenzio mortale
Il corpo di Crystal cade sul letto
Straziato
E loro tornano al loro posto, su mensole e mobili
Lo spettacolo è finito
Ascolti: "Man falls down" THE PRUNES
"Summer of no content" THE PRUNES
Dedicato a Eli