E' per ripulire il tuo corpo, e quindi rigenerare il tuo spirito ...
Così mi dissero mentre con mille sotterfugi i miei stessi genitori mi trascinavano a
quell'orrendo patibolo. Già sapevo a cosa andavo incontro: il mio boia non m'avrebbe
ucciso ma semplicemente prostrato e restituito al mondo con quel sorriso da lui stesso
creato e manipolato.
E quali erano poi le mie colpe? Solo per qualche misero peccatuccio di gola e una
sigaretta ogni tanto? Ma in fondo cos'è una colpa? Un'indolenza, una tentazione, una
ribellione ... ? Forse neanche lo sapevo all'epoca, oramai dovevo solo rassegnarmi e
prostrarmi anch'io a quello che chiamavano: "il Gran Rituale della Setta dei
Sorridenti".
Entrai tramortito nella piccola sala dove già erano presenti altre tre o quattro persone
in attesa di essere rigenerate dal Grande Sacerdote. I loro sguardi vagavano per le pareti
senza tregua fingendo un impossibile tranquillità. I suoni di grida di dolore e
sferragliamento di attrezzi provenivano incessantemente dalla porta in fondo la sala. Dopo
un pò le urla cominciarono ad attenuarsi; mi avevano raccontato che il Grande Sacerdote a
volte inoculava strane droghe per far tacere gli adepti.
Aspettai lungamente impaurito ma al tempo stesso rassegnato alla triste sorte che mi si
prospettava.
Infine la porta si aprì. Non potei vedere la vittima precedente poichè veniva fatta
passare da un'uscita secondaria, ma forse era meglio così!
Una splendida donna in tunica bianca apparve, "è l'aiutante del Grande
Sacerdote", pensai.
Ci osservò ad uno ad uno ed infine posò lo sguardo su di me:
- Il signor Guerriero?
- Sì?
- Da questa parte, il dentista la sta aspettando!
Enrico Guerriero di Napoli.