Era in
quello stato ormai da molto tempo; si sentiva strano, solo in quella stanzetta buia, ma
non ne soffriva molto. Le sue sensazioni, i suoi sentimenti erano vaghi e contrastanti;
angoscia ed eccitazione, noia e perversione, terrore e grande eccitazione. Tutto quel buio
ormai gli aveva indebolito gli occhi, ma il suo udito, nonostante la sua inedia, si era
perfezionato; ormai riusciva ad ascoltare, passivo, tutti quegli strani suoni che lo
circondavano: voci, gemiti di piacere, urla di follia, frasi insensate ripetute fino al
parossismo e poi bisbigli, rumori di carrelli e rotelle sul pavimento. Una cosa gli
provocava un tremendo fastidio: la voce femminile. Gli determinava dei flash mentali, un
corpo femminile nudo, un viso bellissimo di una ragazza che sentiva familiare, poi un
uomo, una presenza estranea in quel pensiero. Subito dopo, inspiegabilmente, gli veniva in
testa tanta violenza insoddisfatta, così intensa da provare una pulsazione alle tempie,
incitamento alla ragione, sangue, brandelli umani ...
Ma cosa ci faceva in quel posto, chi l'aveva portato, cosa aveva fatto? Ci pensava da
tempo ma ormai la pigrizia lo aveva fatto desistere dal porsi interrogativi. Poco
importava; ormai le sensazioni che sovrastavano le altre erano di pace, soddisfazione, il
sapere che ciò che si doveva fare era stato fatto. Ma .. cosa era stato fatto?
Davanti la porta di una cella si fermò il dott. XXX, direttore del centro, in compagnia del prof. YYY, primario del centro d'igiene mentale dell'ospedale locale. "Ecco," disse il dottore "questo è un caso interessante, particolare; in questa cella si trova il prof. XYZ, il noto docente di antropologia culturale dell'università. Come si sa, un giorno sorprese la sua giovane fidanzata, nonchè sua ex studentessa, a letto con il suo miglior assistente; quello che non è stato detto è che, per ucciderli, preso dalla furia, li ha tramortiti, ha sventrato il giovane, ha decapitato la sua ragazza ed è partito, in compagnia della sua testa, per quel viaggio che aveva con lei programmato da tempo. Ha attraversato tutta Italia con la sua testa sul cruscotto e quando è stato fermato, a quanto dicono, in quell'auto c'era un'odore terribile. Il resto è storia; dopo il processo, giudicato terribilmente lucido ed in grado d'intendere e di volere, non ha più parlato. Ormai vive in un mondo tutto suo ...".
Francesco Gregorio, nato a Taranto il 3/12/1980, è uno studente universitario, aspirante (ma ancora remoto) alla carriera forense. Ha un'infinita passione per l'esoterico e i luoghi misteriosi, gli piacerebbe molto diventare un ghost hunter, anche per vedere come si comporterebbe dinanzi un fantasma. Questo breve racconto è stato creato dopo aver fatto un incubo, nell'aprile 2001; ovviamente è stato lievemente romanzato, ma è scritto in modo da riportare fedelmente le sensazioni provate in sogno e che sono rimaste anche subito dopo il risveglio.