Era tutto
ciò che gli restava. L'unica cosa per la quale valesse la pena di vivere. Riccardo, sette
anni e già una tragedia sulle spalle; la morte dei genitori assassinati per pochi
spiccioli e qualche pezzo di pane dai tedeschi in ritirata. Gualtiero, vecchio nonno
piegato dalla fatica dei campi, aveva solo il piccolo Riccardo salvato dalle raffiche di
mitra, nascosti sotto la paglia del fienile, mentre il resto della famiglia cadeva
trucidato. Nessuno doveva fargli del male. "Dio non farmi morire mai ... non posso
morire". Ogni notte la stessa preghiera.
La natura però segue il suo corso e anche per Gualtiero, vecchia quercia, si chiuse
l'ultima pagina. Fu un'agonia terribile. Non era il dolore della malattia che lo straziava
ma la lucida consapevolezza di lasciare solo quel bambino indifeso. "Non ti lascerò
mai"... le sue ultime impercettibili parole.
Una familiare è parcheggiata di fronte alla vecchia casa
sapientemente ristrutturata. All'interno numerose voci indicano che dopo tanti anni
qualcuno vi abita ancora. Un cane dorme pacifico sugli scalini dell'ingresso e un bambino
seduto al suo fianco lo accarezza dolcemente. "Riccardo ... metti subito in ordine i
tuoi giocattoli ... guarda che caos!!!"
Una madre che rimprovera un figlio disordinato.
Il cane segue con lo sguardo il bambino che sbuffando rientra nell'ampio porticato un
tempo sosta di muli e bovini oggi dopo cinquant'anni, raffinatissimo salone. Scende la
nebbia e il bambino già indossato il pigiama saluta i genitori prima di infilarsi sotto
le coperte.
Una scena che da sempre si ripete questa volta però fra le mura di una splendida villa
isolata. Troppo. Si spengono le ultime luci e occhi che in distanza osservano con
attenzione capiscono che fra poco tutta la casa dormirà. La nebbia è molto fitta e
nessuno potrebbe scorgere le figure che lentamente si avvicinano alla recinzione. Non
serve cercare vie d'accesso secondarie, nessuno può disturbare il progetto infame di quei
figuri che da giorni, nascosti fra i pioppi, studiano ogni movimento di quella famiglia.
Chissà quanto oro, chissa quanti soldi. Il cane sente e ringhia ma un boccone avvelenato
lo zittisce in un istante. Alcuni secondi e la serratura di una finestra cede alle abili
mani dello scassinatore.
Un gioco da ragazzi. Che stupidi questi ricchi. Pochi minuti per ambientarsi nel buio
della grande casa......dov'è la cassaforte? In queste ville c'è sempre una cassaforte
nascosta. E nessuno, meglio di chi vi abita, sa dove andare a cercarla. Una scala conduce
ai piani alti, di sicuro alle camere da letto. Ormai gli invasori non si curano nemmeno
del rumore che stanno facendo. Una debole luce fuoriesce da una porta socchiusa. I loro
passi sono stati subito uditi e un uomo in pigiama sbuca all'improvviso da quella stanza
senza avere il tempo di rendersi conto che un fendente gli sta trapassando il cuore.
"Idiota!.....non subito!!!!" - "Adesso la puttana vuota il sacco!" -
Gli occhi degli assassini si posano su quella donna impietrita sotto le lenzuola. "I
soldi!!!! I soldi....troia!!!" La donna non riesce nemmeno a respirare e non lancia
neppure un grido quando lo stesso carnefice del marito, con un ghigno satanico, le apre la
gola. "Buttiamo in aria la casa!!!!".
All'improvviso un debole singhiozzo. Riccardo guarda con gli occhi pieni di spavento i
corpi senza vita dei genitori. Gli assassini lo vedono e rimangono per un attimo attoniti.
"Cazzo ... e tu da dove sbuchi?".
Immediata la soluzione del problema ..."Anche lui ... fuori dai coglioni!!!"
Nessuno però ha il tempo di alzare un dito. Alle spalle del bambino sospesa nell'aria una
figura umana, prima nebulosa poi sempre più nitida fino ad assumere sembianze spaventose.
Un volto scheletrico con enormi occhi vuoti e mani scarne a penzoloni sui fianchi. Nella
stanza rossa di sangue è un'esplosione di terrore.
I farabutti cercano la fuga perdendosi in stanze che improvvisamente sono diventate
vecchie e cadenti del tutto estranee al lusso che avevano incontrato quando erano entrati.
Una fuga disperata mentre alle loro spalle la figura spettrale si avvicina
inesorabilmente.
"Non gli farete del male ..." rimbomba fra quelle mura una voce che sembra
provenire dal passato. Pochi secondi di caos infernale poi un silenzio tombale.
Riccardo dorme tranquillo nel suo lettino mentre la grande mano di un vecchio gli
accarezza i capelli. "Non ti lascerò mai ..."