Lurker è
chiuso nell'ultima stanza.
Le ha girate quasi tutte, con scarso successo. La vita è dura, il lavoro è duro, e
queste sono ore che vanno passate nel modo più indolore possibile.
Avere Lurker alla scrivania accanto alla tua può essere davvero difficile, sopportare
tutte le sue manie, la finestra chiusa anche con l'asfalto che si scioglie, la sua sciarpa
di lana che dà sensazioni di caldo anche se nevica...
Ma è fatto così, ognuno ha le sue fissazioni. La sua sono i viaggi.
Contatta ragazze sulle chat line, da casa, perché al lavoro non vuole far sapere quali
sono i suoi piccoli segreti.
Lurker non vuole far sapere che tutte le storie che racconta sono frottole: ama definirsi
un grande amatore, un tombeur de femmes, e invece è impacciato come un cinghiale in
profumeria (o era un elefante in cristalleria? Ma bisogna dire che anche il cinghiale ha i
suoi problemi...). Cerca di trovare qualche donna per fare esperienza, onde poter
arricchire le sue storielle con argomenti diversi da quelli trovati nella parte più
inutile delle riviste per soli uomini, ovvero quegli assurdi racconti di bassa macelleria
con cui si riempiono gli spazi tra falli equini e mammelle bovine.
Esistono giornali di sesso patinato, davvero intriganti, ma c'è chi si ostina a scegliere
questi, chissà quale molla lo spinge.
2.
La Rete è vasta, la Rete è immensa, la Rete è la prateria dove i
moderni cowboys cercano di catturare le loro prede, siano esse donne da incontrare, soldi
da rubare, foto di donne, bambini, vecchi, animali, quello che volete. Quello che volete.
Questo è il motto del sito www.......com, il motore dell'estremo.
Ti serve qualcosa di strano? Prego accomodati, lo trovi qui, basta avere qualcosa con cui
pagare...
Qualcosa, non soldi, perché in quest'angolo della Rete siamo tornati alla prima forma di
commercio adottata dall'umanità: il baratto.
Come fare altrimenti a mantenere l'anonimato connettendosi ad un sito nel quale i
frequentatori si conoscono solo per il numero d'ordine col quale si registrano ogni
giorno, come fossero in coda al supermercato, anche se poi capisci dal modo di parlare,
dagli errori di ortografia che quello è Tizio, quell'altro è Caio, siamo sempre gli
stessi qui?
Dicono che è grande, ma ci si finisce per conoscere tutti.
Il sito è piuttosto spartano, diviso in oggetti, foto, video,
programmi, varie.
Quella degli Oggetti è la sezione più variegata, quella dove puoi trovare davvero cose
bizzarre. Ci sono la casacca che aveva in prigione il serial killer della Baviera, la
cravatta che usava il ministro belga pedofilo, quella con cui si dice strangolasse i
bambini dopo averne abusato, la cinta con cui si era impiccato in carcere un tangentista
argentino...
Sento già qualcuno dire che i ballerini di tango non si chiamano così, ma non mi pare il
caso di fare dello spirito.
Ancor meno voglia di sorridere ci verrebbe se volessimo avventurarci
nella sezione Foto, dove ci attendono immagini di bambini violentati, di bambini al lavoro
su palloni di cuoio con le mani insanguinate, a qualcuno piacciono queste cose, poi ci
sono le foto dei luoghi dei delitti del mostro di Firenze con le varie mutilazioni, di cui
si favoleggia ci fosse un certo commercio in Toscana a metà degli anni '80, ma che
nessuno aveva mai visto, e poi delle altre cosette.
Nelle Varie c'era di tutto, ma non ho il coraggio di fare un elenco, e nei video...
Beh, nella sezione Video Lurker trovò qualcosa che lo sorprese...
Sappiamo che il nostro amico non è facile a sorprendersi, ma stavolta
il suo cuore scolpito nel legno aveva perso un battito.
Quella era Clara. Clara, la sua amica delle elementari, quella della recita, che figura da
sotterrarsi...
Erano in prima o seconda elementare, recita di fine anno, Biancaneve...
Lui si batte per fare il Principe, arriva fino a picchiarsi con l'altro candidato, ce la
fa, e al momento cruciale si mette a piangere per la vergogna, quando si rende conto di
dover baciare una bambina davanti a tutti. Che figura...
A raccontarla ora sembra una sciocchezza, ma per un bimbo di sette anni sono cose che
fanno male... Ricorda ancora le risa di scherno di alcune compagne, quel riso che sembra
dover risentire tutte le volte che tenta di avvicinare una ragazza... Tutte le volte il
nostro amico ci prova, ce la mette tutta, ma poi rovina tutto in qualche modo, forse per
il ricordo di quello sberleffo...
Tutti ridevano, meno Clara. L'aveva sognata per anni, ma il lavoro del padre di lei gli
aveva permesso di vederla solo per quattro giorni dopo l'episodio, o almeno glielo avrebbe
permesso se lui fosse riuscito ad uscire di casa.
Da allora Clara era diventata il suo totem, aveva addirittura cercato su Internet tracce
della sua vita, nella città di origine e in quella in cui sembrava si fosse trasferita,
ma niente. E ora la ritrovava, anche se sapeva che se non avesse agito di corsa l'avrebbe
persa ancora, stavolta per sempre.
Il video cominciava con una serie decrescente di numeri neri in campo bianco, ed era in bianco e nero, per simulare l'effetto di un filmato di repertorio, come tutti i filmati di questo tipo. Leggende urbane.
It's enough, snuff, basta! Quella parola gli ricordava uno dei limiti
estremi della malvagità umana.
Gli snuff movies, la morte in diretta.
Pare ci sia della gente talmente malata da godere alla vista di una persona che muore.
Negli anni '70 film di questo genere avevano riempito i cinema di tutta Europa con scene,
quasi sempre false, di gente che moriva... Quello nella camera a gas, quello mangiato dal
coccodrillo, e chi più ne ha più ne metta...
Ovviamente questa robaccia girava in ogni paese del mondo, e i servizi segreti americani
avevano fatto accurate ricerche, accertandosi che tutti i filmati "classici" del
genere, ovvero la ragazza (o ragazzo) malmenata, violentata e poi finita a revolverate
erano dei falsi, magari ben fatti ma per fortuna falsi...
Quello del coccodrillo era troppo scuro perché ci si capisse qualcosa, quello che si è
sparato in TV lo conoscono tutti... E comunque ormai abbiamo la TV del dolore, la Real-TV,
dove ci fanno vedere immagini simili prima del telegiornale...
Ma malgrado le rassicurazioni degli organismi governativi americani, questi snuff
continuavano a circolare, e a volte erano fatti talmente bene che...
La telecamera si gira ed inquadra una parete bianca, dove ci sono delle
catene.
Sulla parete c'è una lunga traccia scura, non sappiamo se è sangue, magari è pomodoro
ma forse è proprio sangue... Il letto sembra di ottone, brilla alla luce della lampadina
nuda... nelle stesse condizioni troviamo una povera ragazza piena di pugni, con la faccia
tumefatta, quasi irriconoscibile... se questa fosse stata Clara, non avrebbe potuto fare
nulla, anzi magari non l'avrebbe riconosciuta... ma Clara era lì, vicino al letto, con
gli occhi assenti... E quella era lei, non c'erano dubbi a tale proposito...
Il filmato durava altri pochi secondi, e terminava con uno schizzo
scuro sull'obiettivo, e i soliti numeri.
Il sangue nelle vene di Lurker si fece acqua.
Questo non era uno dei soliti filmati, era troppo corto per farne qualcosa da vendere e
sfruttare commercialmente, sembrava più una demo... una demo è una versione
dimostrativa, e neanche quella bestia di Lurker riusciva a immaginarsi chi potesse volere
una dimostrazione del genere...
Comunque finiva così, e lui era in lacrime...
Inseguire una persona ai quattro angoli del globo, per poi ritrovarla in quel modo, in un
filmato che non sai neanche a quando risale, a questo punto ti chiedi anche se è davvero
lei, ma non ce la fai a rivederlo. Ma lo devi fare. Ma subito non ce la faccio. Ma fallo,
cavolo, magari quella ti muore sotto il mouse mentre ci pensi su!
Clicca di nuovo sul link, e il filmato riparte... è lei. Le lacrime gli offuscano la
vista, ma è lei, su questo non ci sono dubbi.
Lurker è molto fisionomista, riconosce le persone per strada dopo anni che non le vede, e
avrebbe tanto voluto riconoscere per strada Clara. La morte ha mille facce, e non sempre
puoi scegliere la meno schifosa...
Questo era lo slogan di uno di quei film, e calzava come un guanto...
3.
Scuote la testa, i suoi capelli restano fermi. Il gel non permette
questi gesti, il gel si incolla a te, d'estate poi è ancora peggio, ma a Lurker non
interessa, non interessa affatto.
Gira per le strade, pone i suoi scarponi sull'asfalto che quasi si scioglie, lascia le
impronte e continua a camminare, a vagare come un animale nella notte, ma in realtà è
giorno, e lui non è un animale, almeno non di quelli che vivono negli anfratti
inesplorati della giungla, è una bestia che si ciba di sensazioni, di immaginazione, di
ricordi.
I ricordi per Lurker sono importanti, e la sua immaginazione è ciò che gli dà il pane
ogni giorno... Non puoi fare il programmatore se non sei una persona con la mente aperta,
fresca, una mente che ti permetta di vivere in un modo e con dei ritmi che non farebbero
bene ad una persona normale... Non per nulla il programmatore medio, quando comincia a
lavorare in un altro settore, fa scintille. La loro apertura mentale ne fa delle persone
capaci di fronteggiare qualsiasi situazione, anche la più intricata, nel lavoro come
nella vita... è solo questa attitudine ad impedire al nostro amico di impazzire...
Clara, Clara, Clara... Dove sei?
Nella stanza non ci sono luci. è giorno? è notte? Sono cieca?
Clara è totalmente stordita, non ricorda nulla, anche il suo nome le suona strano... Come
quei momenti in cui sei stanco e stai leggendo, vedi un nome, una parola, e non riesci a
capire... Ma sono proprio sicura che si scriva in questo modo? E' stanca, gli occhi le si
chiudono, probabilmente è sotto l'effetto di qualche droga, la testa è leggera e pesante
allo stesso tempo. Ha una vaga sensazione di nausea, sente delle voci lontane, ovattate, e
non riesce a capire. Poi all'improvviso una luce accecante. La porta si apre, e un nuovo
corpo si ammassa a quelli che pensa di aver riconosciuto nell'antro.
Ma è solo un attimo, la luce se ne và.
Si ferma ad un semaforo pedonale, ed è una fortuna.
Una Golf rossa passa rombando a trenta centimetri dalle sue ginocchia, il vento fa garrire
l'orlo dei suoi jeans, come la bandiera di un esercito in disfatta. Lurker è solo,
disperatamente solo, e se ne rende conto solo ora.
Ha appena fatto un riepilogo mentale delle persone che conosce, e ha dovuto scartarne la
gran parte: un "pallonaro" come lui, un cantastorie della sua fama, va bene per
le risate di dieci minuti, non per fare un discorso serio, figuriamoci se si presenta con
una richiesta di aiuto!
La sua testa è entrata in loop, la situazione che significa la morte
per un programma, quella in cui questo inizia a girare a vuoto, in attesa di una
istruzione che lo porti fuori, una istruzione che non arriverà mai per Lurker, almeno
finché non troverà una soluzione al suo problema, al destino di Clara.
Doveva fare qualcosa.
Doveva fare qualcosa.
Non ne poteva più di quell'immobilismo, di quella non-vita nel buio, in attesa che quella
lama di luce riapparisse per portarsi via un essere urlante, o per gettare dentro un altro
automa senz'anima, rintronato da qualcosa che toglieva la forza, la volontà, la voglia di
esistere.
Ormai era lì da...? Quanto tempo? Non sapeva assolutamente rispondersi...
Giorni? Settimane? Quanto?
La testa sembrava scoppiarle da un momento all'altro, e le cose peggioravano quando quel
lampo di luce nel buio ormai eterno andava a ferire quei poveri occhi vuoti da ogni forma
di spirito. Le poche uscite, ricordava queste mani che la prendevano, la portavano in
quella stanza orribile, quel sangue tatuato sulla parete, quelle urla impossibili da
cancellare.
Aveva letto da qualche parte che l'uomo è l'unico essere al mondo a uccidere i suoi
simili senza un motivo, e si era ritrovata a desiderare spesso che questo fosse il suo
destino immediato. Non voleva continuare a stare così.
Non è vita, non c'è speranza, non c'è futuro.
Non c'è nulla.
Il nulla è un nero cubo vuoto, con la dannata porta che si apre sull'inferno dei vivi.
4.
Lurker è tornato nel suo piccolo appartamento, è affaticato ma non
sudato, malgrado gli scarponi e la sciarpa.
Il notiziario ha comunicato pochi minuti prima la morte di decine di anziani in Grecia, ma
lui non suda neanche vestito da montagna. Probabilmente il suo cervello è convinto di non
avere caldo, e il suo corpo si adegua. C'è chi dice che usiamo solo il 10% delle nostre
capacità cerebrali, dovrebbe vivisezionare il nostro strano amico per arrivare
immediatamente al 15..
E' passato dal noleggiatore di video, ha guardato nei soliti scaffali dell'horror,
trovando un sacco di cosette interessanti, ma nulla di paragonabile a ciò che sta
cercando. D'altronde che c'è passato a fare? In fondo lo sapeva, quelle cose sono solo
per pochi, in videoteca trovi quei filmacci anni '70 e un paio di bei film ispirati
all'argomento, che narrano la discesa agli inferi di un genitore alla ricerca della figlia
scomparsa e storie del genere.
A questo punto comincia a girare sulla videoteca universale a cui si accede dal computer.
Su Internet ne troverò decine, sono sicuro che pullula di filmati di ogni tipo...
Ma le ricerche che ha iniziato a fare non lo portano che alle solite stupidate, si fa per
dire. Quel coccodrillo è più popolare di un cartone animato, gente inseguita e abbattuta
dalla polizia in diretta, ma niente di veramente "originale"...
Proviamo con qualche bel programmino, a loro non li imbrogli usando
parole, le foto sono foto...
Quelli che cerca lui contengono la parola Wolf, sono tutta una serie di programmi per la
ricerca avanzata, addirittura all'interno di foto e filmati. Una volta installato, lo
istruisce inserendo il filmato in cui crede di aver riconosciuto Clara, e alcuni
fermo-immagine delle persone che vi compaiono e della stanza dove è ambientato il tutto.
Quindi, già che c'è, gli passa le foto delle sue preferite: Alley Baggett, Cori Nadine,
Eva Henger, e tutte le dee del paradiso telematico...
Lurker non lo sa, ma Clara è già presente nel suo computer.
Da anni ormai colleziona centinaia di foto delle ragazze più belle che trova in Rete,
divise per colore dei capelli, angolazione della foto, e parametri del genere. Poi ha una
cartella con quelle di cui non conosce il nome, ma delle quali cercare altro materiale,
essendo figliole di qualità eccellente...
Fino a qualche tempo prima c'era un fantastico sito proprio per risolvere questo problema,
magari c'è uno schianto di mora che lavora su una TV privata spagnola, tutti la vogliono,
nessuno la conosce, arriva il ragazzetto spagnolo che ne conosce il nome, e l'intera
comunità fruisce di tale sua conoscenza... Una mano lava l'altra e tutte e due si posano
sulle tet... sulle chiap... sulla tastiera, purtroppo!
Nella cella buia ormai le presentazioni sono state fatte da tempo...
O almeno, è stata fatta un'opera di riconoscimento approssimativa, ma quanto basta a
Clara per capire chi ha intorno. C'è una ragazza orientale che ormai è completamente
'bruciata', non muove addirittura più la testa quando si apre la porta. Il suo nome non
si conosce, ma è lì da oltre un mese. Questo si sa con certezza perché è da ventinove
giorni, a meno di errori nel calcolo, che Dana si trova tra loro.
E' una splendida ragazza di colore, un'atleta dedita al pentathlon, con un fisico
incredibile, ora provatissimo, ma è facile intuire da quelli delle altre da quale
capolavoro la ragazza fosse partita. E' tra le poche ancora lucide, e l'unica che ancora
pensa ad una via di uscita.
Poi c'è una bionda molto pallida, che probabilmente sarà la prossima star...
Insieme alla 'cinese', naturalmente, anche se quella ragazza non può essere protagonista
di nulla ormai, chissà cosa hanno in serbo per lei... Clara rabbrividisce, anche se fa un
caldo folle, e in un raro momento di lucidità ricorda un treno, tanti anni prima. Gli
alberi scorrono veloci nel finestrino, si apre la porta dello scompartimento, ma ne esce
una luce fortissima, è quella del cubo. Sotto a chi tocca!
E' il pomeriggio successivo, Lurker scende dalla metropolitana che lo
porta a casa dal lavoro.
Per lui la metro è un'esperienza positiva, d'estate. Il suo look da sciatore fa si che la
gente si apra come le acque del Mar Rosso, e che il viaggio verso casa sia qualcosa di
molto confortevole, con almeno un metro di spazio libero tutto intorno a lui.
Arriva a casa, esplora le creature che dimorano nel suo frigo, uova verdi, maionese quasi
azzurra, una fetta di mortadella incredibilmente fresca, ma sa che è un tranello, e
infatti butta tutto nel secchio.
La vacanza della nonna al centro anziani per fortuna sta per finire, mancava davvero poco
agli episodi sgradevoli, e il gatto di casa ormai non si faceva più vedere in giro,
spaventato dagli sguardi carichi di desiderio del nostro famelico compagno di avventure...
Accende il computer, o piuttosto toglie il salvaschermo, dato che è
praticamente sempre connesso... Per fortuna qualche anima pia ha inventato le tariffe a
forfait, o la nonna lo avrebbe cacciato da casa, malgrado la necessità di dividere le
forti spese della vecchia, enorme casa.
C'è una finestrella in primo piano e un lupo che gli fa l'occhiolino... Ha trovato
qualcosa!
Clicca tre volte prima di centrare l'obiettivo del bottone grigio con scritto 'OK', solo
per trovarsi in una distesa di piccole foto...
Ma sono le solite!
La sua ingordigia lo puniva, stuoli di foto delle sue eroine riempivano i 21 pollici del
monitor, gettandolo in un momento di disperazione. Un momento solo, perché gli basta
un'occhiata all'help per trovare il modo per dividere in cartelle separate il materiale
delle diverse ricerche.
Nella cartella "Clara" ci sono solo tre elementi, ma il suo cuore batte come se
ne avesse trovati tremila.
La prima ad essere selezionata gli indica due cose: che il programma è
fatto incredibilmente bene, dato che la ragazza di questa foto è indiscutibilmente Clara,
o una sua sosia, anche se somiglia solo vagamente a quella del video... E che lui è un
cretino, perché questa foto, cercata per tutto il mondo nelle venti ore precedenti, è
già sul suo PC!
E' quella foto che trovò anni prima, la ragazza sul tavolo da biliardo, sotto lo stemma
della birra. Si era riproposto di farla vedere a qualche ex compagno di scuola, quando ne
avesse avuta l'occasione, per sapere cosa ne pensava: è lei o no? Perché se è lei è
migliorata parecchio, dalla bimbetta in fondo anonima che era all'epoca...
Quella posa da gattona lo aveva intrigato per mesi, ma poi l'esito negativo delle ricerche
lo aveva sconfortato, e non se ne ricordava quasi più.
La seconda era sconcertante. Era una stanza vuota! C'era solo un
quadro, e una bacchetta molto particolare in legno che decorava il muro a dieci centimetri
dal soffitto... Eppure...
Questi programmi non si inventano nulla, lavorano su basi matematiche, cosa diavolo lo
aveva tratto in inganno? O era stato lui ad aver guardato male? Doppio clic sull'icona del
programma di manipolazione video, lista degli ultimi file aperti, il filmato.
Ormai non gli fa più il brutto effetto delle prime volte.
Una caratteristica degli esseri umani è che si abituano in poco tempo a qualsiasi cosa.
Passati i primi due giorni, le prime quarantotto ore, o così le
sembrava di aver calcolato, le cose si erano stabilizzate.
Non stava bene, questo no, ma si era fatta una ragione di ciò che le era capitato.
Non mugolava più, accovacciata in un angolo, come aveva fatto nelle prime ore.
Non continuava a ripetere frasi senza senso, non urlava più come una squilibrata
all'improvviso, si era molto acquietata.
Non aveva perso la speranza, era stata semplicemente la speranza a perdere lei.
La terza foto... Aveva già selezionato col mouse la terza foto, quando
si era bloccato.
Torna sulla seconda. Riseleziona il programma del video, lo fa scorrere ancora una volta,
dedicando una particolare attenzione all'arredamento della stanza... Il letto di ottone,
quello non lo interessava. C'era un quadro, ma a parte la cornice non si capiva molto del
suo soggetto, attraversato com'era dalla strisciata di sangue, e a questo punto era
possibile dire con certezza che era sangue, non riusciva a pensare a nessuna alternativa,
e in alto...
In alto c'era la dannata bacchetta con quegli strani riccioli disegnati, ovviamente alla
distanza giusta dalla cornice... La matematica non è un'opinione, diceva qualcuno... E
infatti la distanza e il disegno sul legno avevano fatto il miracolo che non avrebbe
potuto compiere a occhio nudo neanche avendo le due immagini affiancate. Il computer non
ha emozioni, non si preoccupa delle immagini che circondano il particolare che ha deciso
di esaminare, e aveva avuto successo dove l'uomo aveva fallito.
Lurker aveva trovato la pista.
Lascia il computer acceso, con tutte le finestre aperte, ovviamente non
quella della stanza, lui non ha mai caldo, e esce come un proiettile, si fionda giù dai
gradini, comincia a correre...
La scuola! La scuola dove tutto era cominciato, il destino era tornato a bussare alla sua
porta!
Corre a perdifiato per i viali alberati, quasi finisce sotto un autobus, si ferma senza
fiato davanti all'entrata dell'edificio.
Non credeva ai suoi occhi.
Non tornava in quel quartiere da quasi venti anni, e molte cose erano cambiate, la scuola
non c'era più.
Sopra il portone sventolava la bandiera di un'Ambasciata, e lui non poteva entrare.
Sei mesi dopo, parlando con un suo amico, avrebbe scoperto di non
essere stato l'unico a fermare le sue ricerche davanti a quelle guardie giurate, armate di
tutto punto.
Purtroppo i rapporti diplomatici con quel paese non permettevano azioni di forza.
Forse, dopo le elezioni del 2003...