Sam Gordon
era soddisfatto della propria vita, l'aveva sempre vista come poteva esserlo quella di un
personaggio di una serie di fumetti, di un eroe affascinante, vincente e sicuro di sé.
Queste idee gli venivano certo dal lavoro che svolgeva, Sam era infatti un ottimo
investigatore privato, ma anche dal suo modo di vedere la vita, di affrontare con
prontezza ogni situazione, anche la più intrigata, che il suo lavoro inevitabilmente gli
proponeva e soprattutto dalla serie di donne che regolarmente entravano nella sua vita e
nel suo letto.
Un giorno come tanti una di queste bussò alla porta dello studio di Sam: si trattava di
Melinda Stevenson, una ragazza forse strana ma sicuramente carina che a dispetto della sua
giovane età era da poco stata nominata nuova direttrice del collegio femminile della
cittadina.
Sam la fece accomodare, le offrì da bere e si mise seduto ad ascoltarla accendendo
un'ennesima sigaretta, accessorio indispensabile per ogni detective che si rispetti.
Melinda raccontò trafelata di una serie di strani avvenimenti che colpivano il collegio
da qualche tempo; forti rumori si susseguivano ogni notte, le provviste sparivano
misteriosamente e soprattutto alcune ragazze erano state trovate la mattina dopo le notti
di plenilunio in stato confusionale, con evidenti segni di violenza ma incapaci di fornire
una qualsiasi spiegazione.
Sam sorridendole promise che quella stessa notte si sarebbe appostato accanto al maestoso
edificio del collegio e avrebbe dato un'occhiata in giro cercando di essere il più
discreto possibile.
La sera avviandosi lungo la strada accompagnato dal suo assistente, il nostro eroe già si
immaginava una noiosa nottata all'addiaccio e cercava di formulare ipotesi su quello che
avrebbe potuto scoprire durante le sue indagini; "rumori e furti" disse
"non sono certo cose strane in una scuola", "già ma le ragazze in stato di
choc?" chiese il suo fidato collaboratore Peter, " probabilmente dovrebbero solo
cambiare pusher", concluse Sam sorridendo.
Arrivò al collegio attorno alle nove e trovò ad aspettarlo il custode, uno scorbutico
vecchio che portava al collo una grande croce d'oro, grottesco simbolo di fede in un uomo
tanto arrogante e scurrile.
Rimasto solo, si appostò tra la folta erba del prato in una di quelle serate fredde di
inizio novembre, quando le prime nebbie dense e basse, fanno sembrare spettrale anche il
più innocente ed innocuo dei luoghi.
Aspettò per almeno tre ore fumando una sigaretta dietro l'altra ed osservando la
maestosità della luna piena di quella notte mentre ripassava mentalmente le sue ultime
avventure e le tante donne che avevano riempito i momenti della sua vita da eroe da
fumetto, poi decise di andarsene e si incamminò verso il grande cancello d'entrata del
viale; arrivato a metà strada però sentì diversi rumori provenire dal centro del
giardino, rumori simili ai gemiti di piacere di una donna.
Estratto il revolver decise di andare a controllare e trovò uno spettacolo
raccapricciante: una delle ragazze del collegio giaceva inerme e completamente nuda presa
da un essere che non aveva nulla di umano tranne una grossa croce al collo che scintillava
colpita dalla luce della luna piena.
Sam impietrito dal terrore ma pur sempre lucido sparò due colpi precisi al petto della
bestia che non sembrò per nulla accusarli e si mise ad inseguirlo; il nostro detective da
fumetto iniziò quindi una disperata fuga verso il capanno degli attrezzi, l'unico riparo
che poteva trovare in quel maestoso giardino.
Era a pochi metri dalla porta quando sentì una potente zampata sulla schiena che lo
scaraventò a terra e mentre l'essere iniziava a divorargli le interiora Sam sentiva la
sua vita da eroe dei fumetti scivolargli via ma ebbe il tempo di notare qualcosa tra
l'erba, una macchia scura, quattro piccole lettere nere, una parola: fine.
Samuele Carli nasce a Portomaggiore il 21 luglio 1975 e da sempre vive a
Codigoro.
Ama lo sport, le donne e i piaceri della vita in ordine sparso e secondo i momenti, crede
nell'amicizia, nel dialogo, nella tolleranza e nella comprensione.
Spera in Dio ma non ci crede, crede alla politica ma non ci spera, sogna un mondo migliore
dove le idee vincano ancora sul denaro e la diversità sia un valore e non un problema.
Ha moltissimi amici che stima e apprezza molto sebbene pochi di loro siano di sinistra.