Era la
folla densa e nevrotica, Morfo e la sua ragazza si muovevano lenti e senza una meta per la
stretta via che portava alla piazza del duomo. Il tardo pomeriggio gelido, reso ancora
più freddo dai tremendi addobbi natalizi blu, continuava snervante, finché fu visibile
la figura scura ed imponente della cattedrale salire sino al cielo. Fu lì che Morfo vide
quel negozietto senza luci colorate e luminescenti, incastonato nel retro dell' immane
struttura. Cristi piangenti, Madonne genuflesse, pallide candele e tutto il ben di Dio che
un dark può sognare, Morfo non si fece scappare l'occasione di acquistare un
"gadget" per il suo look new gothic. Con i Joy Division in testa, si rivolse
alla sua ragazza: "Dai entriamo!" E senza attendere una risposta aprì la
porticina e si addentrarono nel tetro locale. La luce flebile nascondeva un' anziana
signora che dietro un fatiscente bancone disse: "Posso esserle
d'aiuto?
signore" La voce stridula e soffocata, incuriosì Morfo, il quale
sentì la mano della sua ragazza impietrirsi e dire poi: "Senti, io ti aspetto
fuori
fa presto!". Morfo la seguì con lo sguardo, stupito da quella imprevista
reazione.
"Posso dare un occhiata?"
"Certo faccia pure
" Rispose la vecchia fissandolo intensamente.
Circondato da tutto il necessario per ornare una chiesa e vestire un prete per qualsiasi
funzione, a Morfo pareva di stare nel paese dei balocchi, finché il suo viaggio fu
spezzato dalla voce tagliente della commessa: "Lei è un prete?"
Morfo si pietrificò un istante e lentamente si guardò il cappotto nero che indossava e
timidamente disse:"..N..no..ecco vede
io
vorrei fare soltanto un regalo a
mia nonna
sa è credente
"
"E lei è credente
signore?"
Morfo odiava quella domanda, perché
"Non lo so
!"
Non appena distolse lo sguardo dall' anziana signora che lentamente gli si stava
avvicinando, Morfo vide una scatola piena zeppa di rosai bianchi
"Guardi bene
" Un sibilo.
Come una tana di serpenti tutti avvinghiati ad un unico leader, in mezzo vi era un rosario
nero.
Di scatto la scheletrica, bianca mano della donna prese il cinto fascio di rosari e con
un'unica, liscia carezza, sciolse, intangibile ed innaturale il rosario nero.
"Le piace non è vero?"
Sorpreso ed incredulo a quanto aveva appena visto, frettolosamente Morfo rispose:
"Molto, quanto costa?"
"Lo guardi bene
"
"La mia ragazza mi aspetta
"
"Sono 10.000"
"SOLTANTO!!!!" Pensò tra se e se Morfo.
"Lo prendo!!"
Uscito dalla piccola bottega, sorridente e tenendo in mano il pacchetto come se fosse un
trofeo, Morfo raggiunse la sua ragazza, ormai congelata, che senza degnarlo di uno
sguardo, disse: "Idiota!"
Giunto a casa, come di rito, accese lo stereo a palla e mentre "Sindrom" dei
Kovenant raggiungeva il suo pathos più mistico e gotico, Morfo liberò il suo acquisto
dal pacchetto regalo. Era veramente un oggetto magnifico, composto da brillanti pietre
nere ed un crocifisso argentato, la quale forma era veramente insolita, incredibile vista
l'irrisoria cifra con la quale lo aveva ottenuto, di sicuro, pensò, la vecchia si era
sbagliata: "Poveretta!" E subito lo indossò al collo come se fosse una collana.
La serata si concluse con le prove della sua rock band.
In piena notte, ai piedi del letto, stanco ed assonnato si spogliò, rimanendo in t-shirt
e mutande, ma con estrema delicatezza si sfilò il rosario e con altrettanta cura lo
appoggiò sulla scrivania
buonanotte e spense la luce.
Buio pesto nella sua camera lievemente illuminata dalla luce verde del led dello stereo,
quando il tenebroso silenzio che solo la notte sa dare, venne spezzato da indefiniti e
vaporosi bisbigli. Sonnolento Morfo credette che fossero soltanto le voci dei vicini e che
in breve tempo sarebbero terminate, ma non fu così. Prendendo coscienza di sé, ebbe come
la sensazione che quei sussurri non provenissero dall'esterno, ma dal fondo della camera.
Sbalordito e ancora debole nell'aprire gl'occhi, si concentrò per capire che cosa
dicevano quelle voci. Tensione, che si tramutò presto in paura quando si accorse che
quelle non erano altro che preghiere. Di scatto alzò le palpebre vedendo affianco alla
scrivania una figura piangente, genuflessa, pallida, che ad un tratto voltandosi verso di
lui disse: " Lei è credente
.signore!".