La parte invariabile del discorso che si aggiunge a un verbo, a un aggettivo, a un
nome, si chiama avverbio. Esso determina, specifica, o modifica il significato delle
parole a cui si riferisce.
Essendo parole invariabili, gli avverbi non hanno né genere né numero, si presentano
perciò con forme diverse a seconda che siano semplici, derivati, composti o costituiti da
locuzioni avverbiali.
Gli avverbi semplici hanno una forma propria es. male, sempre, poco, forse ecc.
Gli avverbi derivati, derivano appunto da unaltra parola con laggiunto
dei suffissi - mente - e - oni - es. larga-mente, balzell-oni.
Il suffisso mente, viene aggiunto alla forma femminile singolare dellaggettivo
qualificativo es. sciocca-mente; fanno eccezione gli aggettivi benevolo, leggero,
e malevolo, e quelli terminanti con le sillabe le o re, i quali
perdono la vocale finale prima che venga aggiunto il suffisso es. benevol-mente,
inevitabil-mente ecc.
Gli avverbi composti, risultano dalla fusione di due o più parole es. oltremodo.
Le locuzioni avverbiali sono gruppi di parole che svolgono la funzione di avverbio
es. a un tratto, poco prima, alla cieca ecc.
Gli avverbi di modo indicano il modo in cui avviene lazione espressa dal
verbo, oppure aggiungono un elemento qualificativo alla parola a cui si riferiscono.
Rispondono alle domande Come? In che modo? A questo tipo appartengono:
- Gli avverbi in - mente, che sono i più numerosi es. velocemente, lievemente, pigramente ecc.
- Gli avverbi in - oni, che indicano per lo più atteggiamenti del corpo es. cavalcioni, bocconi, carponi ecc.
- Gli avverbi formati dal maschile singolare dellaggettivo qualificativo es.
Avete visto giusto.
- Numerose locuzioni avverbiali come: a vanvera, per scherzo, di sicuro, di corsa ecc.
Gli avverbi di luogo indicano il luogo in cui avviene lazione espressa dal
verbo o dove si trova una persona, un animale o una cosa. Rispondono alla domanda: dove?
I più comuni sono: qui, qua, laggiù, lassù, lì, là, vicino, lontano, fuori, dentro, dietro, davanti, sotto sopra ecc. oppure le locuzioni avverbiali come: di qua, di là, in su, in giù, di sotto, ecc.
Le particelle ci (ce), vi (ve), ne, oltre che svolgere la funzione di
pronomi, possono essere usate come avverbi di luogo es.
Ci torneremo lanno prossimo; ci = in quel luogo.
Se ne è andato ieri; ne = da questo luogo.
Gli avverbi di tempo indicano il momento, la circostanza o il periodo in cui
avviene lazione espressa dal verbo. Rispondono alla domanda: quando?
I più comuni sono: oggi, ieri, ora, adesso, domani, subito, prima, dopo, ecc.
Numerose locuzioni avverbiali come: un giorno, per sempre, di quando in
quando ecc.
Gli avverbi di quantità indicano in modo indefinito una quantità o una misura
riguardante lazione espressa dal verbo. Rispondono alla domanda: quanto?
I più comuni sono: molto, poco, parecchio, niente, assai, tanto, abbastanza, troppo, meno, ecc.
Numerose locuzioni avverbiali come: allincirca, pressa poco, per
nulla ecc.
Le parole: inoltre, pure, perfino, ancora, addirittura vengono
definite avverbi aggiuntivi in quanto indicano unaggiunta o sottolineano con
particolare forza il significato della parola a cui si riferiscono es.
Ti sei messo addirittura due maglioni.
Marco è antipatico e inoltre è presuntuoso.
Gli avverbi di valutazione o giudizio indicano una valutazione in merito a
quanto detto nella frase e possono essere:
- Di affermazione quando affermano ciò che viene espresso dal verbo es. certo, davvero, sicuramente, appunto ecc.
Numerose locuzioni avverbiali come: senza dubbio, per lappunto, di
certo ecc.
- Di negazione quando servono a negare quanto espresso dal verbo es. non, neppure, nemmeno, neanche ecc.
Numerose locuzioni avverbiali come: per niente, niente affatto, neanche
per sogno ecc.
- Di dubbio quando esprimono un dubbio o unincertezza es. forse, magari, probabilmente, eventualmente ecc.
Gli avverbi interrogativi introducono una domanda diretta che può riguardare il
modo, il tempo, la misura, la quantità, la causa.
I più comuni sono: come? dove? quando? quanto? perché? es. Come si sente? Dove andate?
Locuzioni avverbiali interrogative sono: Da dove? Da quando? Ecc.
Come, quando, dove, quanto, possono introdurre anche una proposizione esclamativa,
svolgono allora la funzione di avverbi esclamativi, es. Come è simpatico!
Gli avverbi particolari sono: ecco, precisamente, insomma, invece.
Ecco si usa per indicare, mostrare, annunciare, presentare qualcuno o qualcosa di
cui si parla es. Ecco la nostra casa.
Precisamente si usa per sottolineare ciò di cui si parla es.
E precisamente quello che volevo dire.
Insomma serve per concludere un ragionamento o un discorso es. Insomma ero
molto stanco.
Invece indica una circostanza che contraddice unaltra espressa
precedentemente es. Dovrebbe studiare, invece pensa solo a divertirsi.
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Rubrica a cura di Anna Scudiero. I testi di riferimento sono: Idioma e stile di Filippo Maone edizioni A.P.E. Mursia; iIl libro di grammatica dalla regola alluso Bonaccorsi-Spitali edizione Deagostini; Grammatica & metodo Biscazza Mandurrino Noris Sansoni per la scuola.