Colorado kid

di Stephen King - pagine 180 - euro 10,00 - Sperling & Kupfer

Fresca fresca di scuola di giornalismo, la ventenne Stephanie McCann sta facendo uno stage presso il minuscolo quotidiano di un'impervia isoletta del Maine, dove si occupa di picnic parrocchiali, sparizioni di gatti e altre amenità. Ma sente che l'esame più importante deve ancora arrivare... E infatti un solitario pomeriggio i due anziani proprietari - nonché unica forza lavoro - della testata, con il pretesto di raccontarle un vecchio caso di cronaca l'avviluppano nelle spire di una vicenda inspiegabile e intrigante.

Una storia del passato che parla di una coppia di tenaci reporter e di un cadavere chiamato Colorado Kid, di una morte che forse era un omicidio, ma senza movente, senza alibi, con tempi impossibili e indizi assurdi. La loro storia. Il loro mistero. Accaduto proprio lì. In venticinque anni, ogni piccola, faticosa scoperta anziché chiarire i fatti li ha ammantati di oscurità, ogni risposta anziché esaurire le domande le ha moltiplicate. Perché? Perché? Riuscirà Steffi a risolvere l'enigma? E soprattutto, saprà coglierne il vero significato? (dalla seconda di copertina).
Non male questa escursione di Stephen King nel genere mystery, un libretto (se confrontato con la dimensione media di tutti gli altri suoi romanzi) che si legge tutto d'un fiato non solo per via del numero ridotto di pagine ma anche per la trama snella e intrigante che cattura fin da subito il lettore. Senza entrare nel dettaglio il finale farà storcere il naso a qualcuno, a me invece ha ampiamente soddisfatto forse per via di quell'ambientazione genuina da libro giallo di una volta.
Voto: 7
[Alessandro Balestra]

Incipit
Concluso che non avrebbe cavato nulla di interessante dai due vecchi che costituivano l'intero organico del Weekly Islander, il giornalista del Globe di Boston diede un'occhiata all'orologio, commentò che se si sbrigava faceva appena in tempo per il traghetto dell'una e mezzo, li ringraziò del tempo che gli avevano dedicato, lasciò del denaro sulla tovaglia, lo fermò con lo spargisale perchè l'intensa brezza che spirava dal mare non se lo portasse via e scese frettoloso i gradini di pietra che dal patio del Grey Gull portavano in Bay Street e alla cittadina sottostante.