di Mario Mazzanti - pagine 506 - euro 18,00 - Leone
Editore
“Tre omicidi efferati. Un nuovo mostro in città. Una giornalista senza
scrupoli. A cui piace giocare con il fuoco. La caccia a uno spietato
assassino porterà lo psichiatra Claps a confrontarsi con una realtà
oscura e inquietante, dalla quale potrà riemergere soltanto come eroe o
come vittima” (dalla quarta di copertina).
“Scacco alla regina” è un bel thriller italiano, e lo dico con assoluta
soddisfazione invitandovi a fare una prova, e quindi a leggerlo per
convincervene voi stessi. Era da tanto che non mi imbattevo in qualcosa
di così ben scritto ed avvincente: una storia egregiamente sviluppata
che ti convince a proseguire nella lettura nella speranza di venire a
capo del fitto mistero che si snoda per ben 500 pagine.
Mario Mazzanti,
per il suo romanzo d’esordio, ha costruito un thriller che non ha nulla
da invidiare ad un best seller, riuscendo nel difficile compito di
inventare una storia dagli sviluppi originali ed appassionante, onesta e
credibile. Nonostante le pagine che compongono il libro siano più di
cinquecento, non c’è alcuna possibilità di annoiarsi durante la lettura.
Scoprire il colpevole si rivelerà molto difficile. Stupenda la copertina
ed ottimi gli ingredienti che compongono il romanzo: personaggi ben
delineati psicologicamente, ritmi serrati, pochissimi fronzoli e tutto
funzionale allo svolgimento della matassa (davvero ingarbugliata, vi
garantisco). “Scacco alla regina” è un’opera, nel suo genere,
praticamente perfetta, peccato per qualche piccolo refuso qua e là, ma
nulla di grave o fastidioso. Nel complesso: una scoperta di cui sono del
tutto entusiasta.
Voto: 8,5
[Alessandra M. Pagliari]
Incipit
Dall’interno dell’edicola il giovane scorse Adriana Maggesi che
s’incamminava nella sua direzione: come tutte le sere ne riconobbe da
lontano l’andatura particolare, trattenuta e raccolta, quasi pudica,
eppure, per lui, così seducente. Anche quella sera gli sarebbe passata
tanto vicino da poterne vedere il colore degli occhi, sentirne il
profumo... Per un attimo ebbe l’impressione, poco più di un’illusione,
che stesse guardando verso di lui. Pochi secondi dopo la ragazza aveva
già oltrepassato l’edicola e al giovane non restò che osservarla mentre
inseriva le chiavi nel portone del palazzo in cui abitava.