Il mondo sommerso

di James G. Ballard - pagine 199 - euro 7,50 - Feltrinelli

“The drowned world” segna il debutto dello scrittore inglese James Graham Ballard (i più lo ricorderanno per “L’impero del sole” e per “Crash”, opere portate sul grande schermo rispettivamente da Steven Spielberg e David Cronenberg) nella stesura di romanzi. Pubblicato nel 1963, il romanzo è uscito in Italia sulla collana Urania col titolo “Deserto d’acqua” e, di recente, per la “Feltrinelli editore” col titolo “Il mondo sommerso”.

“The drowned world” è il primo dei quattro romanzi apocalittici proposti da Ballard (“Il Vento dal nulla”, “Terra bruciata” e “Foresta di cristallo” sono gli altri tre). Si tratta di un’opera non adatta a un lettore che cerca il mero intrattenimento o la pura azione. Ballard, infatti - come suo solito - intesse un soggetto metaforico (il mare come memoria del pianeta, l’acqua quasi come sangue organico portatore di ossigeno al cervello, il sole come impulso che richiama gli uomini allo stato originario da cui erano partiti, liberi da preconcetti e da vincoli) infarcito di passaggi scenografici prodigiosi per la loro poetica decadente. Sotto quest’ultimo punto di vista, memorabili e avveniristiche (per la predizione relativa al costante surriscaldamento della Terra, con relativo scioglimento dei ghiacciai) le molteplici descrizioni relative a una Londra sommersa da paludi infernali (le temperature superano i 50 gradi) e regredita, per le particolari radiazioni solari, a uno stato preistorico (i rettili sono tornati i padroni incontrastati delle giungle tropicali che avvolgono gli edifici in rovina).
Interessante il continuo riferimento alle paure “genetiche” di cui l’uomo e le altre creature sembrano essere, inconsciamente, portatrici dall’alba dei tempi (vedi il terrore per i rettili). Certo, il ritmo con cui si succedono i fatti è molto lento e, in taluni punti, pesante, tuttavia non è al divertimento a cui punta l’opera.
Quanto sopra premesso, consiglio la lettura, ma vi avviso di prepararvi a vivere una storia allucinata dove ogni aspetto è funzionale a un’analisi psicologica dell’uomo.
Voto: 6.5
[Matteo Mancini]

Incipit
Fra breve il caldo sarebbe diventato insopportabile. Affacciato al balcone dell’albergo, poco dopo le otto, Kerans guardò il sole levarsi fra i fitti cespugli di gimnosperme giganti che crescevano sui tetti dei grandi magazzini abbandonati, quattrocento metri più in là, sulla sponda orientale della laguna.
Anche attraverso il fittissimo schermo delle foglie verde - marcio, il calore del sole era implacabile. I raggi riflessi martellavano il petto e le spalle scoperte di Kerans facendolo sudare, e lui dovette mettere una paio di grossi occhiali scuri per proteggersi.