di Andrea Novelli, Gianpaolo Zarini - pagine 522 - euro 19,50 - Marsilio
Una sbiadita falce di luna filtra da una finestra con le inferriate e illumina il volto
spaventato di una bambina. La piccola Carol Corwin è rannicchiata in un angolo, rinchiusa
in una baracca in mezzo al bosco, lontana da ogni possibilità di aiuto. Ha paura, perchè
è sola. Dov'è suo fratello Daniel?
L'agente dell'FBI Craig Dabecourt è tornato in attività dopo un brutto incidente in
missione che gli ha cambiato la vita. Ora si troverà ad affrontare il caso più
difficile, imbattendosi nell'assassino più feroce, che sfugge a ogni logica, dentro una
New York scura e piovosa. Un assassino di bambini. In un clima tetro e claustrofobico,
l'FBI è chiamata in causa per dare la caccia al serial killer soprannominato Salomone.
Un
criminale lucido e spietato che non si ferma davanti a nulla, neppure all'innocenza delle
sue vittime (dalla seconda di copertina).
Ormai la Marsilio ci ha abituati a thriller di qualità, caratterizzati da storie e stili
impeccabili che raramente deludono il lettore, e anche questo "Per esclusione"
scritto a quattro mani da Andrea Novelli, Gianpaolo Zarini lo conferma. Il libro è piacevole e funziona più che bene anche se la trama,
obiettivamente, non brilla certo per originalità.
L'unica cosa che non ho gradito, ma questi sono gusti personali, riguarda l'ambientazione:
a mio avviso è inconcepibile che un autore italiano scriva un romanzo
"americano". Se la storia si fosse svolta in una qualsiasi grande città
italiana il risultato sarebbe stato ugualmente positivo se non addirittura migliore.
Voto: 6,5
Incipit
La brace di un mozzicone di sigaretta proiettava una luce rossastra sulla figura
di un uomo immersa nell'oscurità. L'eskimo rovinato e un paio di jeans risvoltati su
scarpe sporche di fango erano un abbigliamento poco adeguato e il freddo gli stava
penetrando nelle ossa.
Un cerino strisciato sul tacco della scarpa. Una boccata più lunga per avvampare un'altra
sigaretta, il vapore acqueo dissolto in una nuvoletta inconsistente.
Ancora del lavoro da fare.
La luce della torcia fu diretta sul materiale che aveva rovesciato per terra. Di
tanto in tanto una furtiva occhiata oltre la siepe, verso la casa che non distava più di
trenta metri dal punto dove si era appartato. Era una villetta monofamiliare di quelle che
si vedono nelle soap televisive, con il prato all'inglese davanti e il garage da un lato.
Il sacco dei rifiuti era stato svuotato a metà, ma per il momento l'uomo non aveva
trovato nient di interessante.
L'odore sgradevole indicava chiaramente che l'immondizia aveva più di tre giorni. Di
certo, non più di una settimana. Dall'ultima volta che era stato lì erano passati solo
cinque giorni.
La torcia seguitò a perlustrare come un cane curioso. Sparsi qua e là resti di frutta,
bucce di patate, un paio di anime di cartone con ancora uno strappo di carta igienica
incollato, un tetrapak di latte, una scatola di Kellogg's Special K e una di Krispies di
riso al cacao con la faccia sorridente di Mickey Mouse stampata sopra.