di Autori vari - pagine 189 - euro 5,00 - Newton
Una raccolta che propone racconti scritti per la maggior parte da autori americani e inglesi, molti dei quali hanno fatto la storia del genere. Parlo di Ambrose Bierce, W.H. Hogdson, M.R. James. Non mancano però alcune mosche bianche come R.E. Howard, storico autore di fantasy, e persino A.C. Doyle, creatore di Sherlock Holmes, che qui si avventurano nel terreno della ghost story. Bisogna dire che per chi è già un collezionista di antologie del sovrannaturale, questo volume va evitato.
I racconti migliori, pochi in realtà, come lagghiacciante La
maschera di gesso di G. Meyrink o Casa Troon di George
Stroup, sono arcinoti e presenti in altre antologie pubblicate precedentemente. Altri
racconti, come Lapparizione di Bierce o Il mar
dei sargassi di Hogdson, non mi hanno particolarmente colpito, anche se comunque
in quello di Hogdson vi è il tema costante delle minacce provenienti dal mare.
Per chi invece cerca una antologia di racconti della prima metà del novecento e conosce
poco questa stagione della letteratura horror, lesiguo prezzo della raccolta potrà
essere un giustificato incentivo allacquisto, e la lettura sarà piacevole, con la
doverosa avvertenza che, secondo me, le opere migliori di buona parte di questi autori
sono altre.
Voto: 5
[Vincenzo Barone Lumaga]
Incipit (dallintroduzione E parliamo un po di
orrore)
Nei castelli scozzesi, nelle brughiere del New England, nelle tombe dei faraoni,
nelle sale - riunioni delle grandi aziende, nei ristoranti alla moda, dappertutto, nei
momenti più impensati, può schiudersi uno spiraglio nel muro, aprirsi una porta che non
cigola. Solo uno avverte la sottile corrente, intravede lombra profilarsi nella
luce. Incomincia una storia inquietante, che scopre i nervi fino allo spasimo:
lignoto vuole svelarsi a una vittima, turbare una ragione.
Anche se spesso (soprattutto in questi ultimi tempi) ci troviamo di fronte a dei veri e
propri romanzi, il racconto dellorrore viene di norma considerato come una branca
del racconto breve, o short story che dir si voglia. Questultima definizione
comunque è assai recente, anche se la Horror Story risale molto indietro nel
tempo.
Vedere dove collocare questa branca nellarco evolutivo della storia della narrativa
non è assolutamente unimpresa facile, così comè tuttaltro che facile
delimitare un campo specifico nel quale collocare i racconti dellorrore. Basta
infatti pensare che scritti quali I salici di Algernon Blackwood, il vento nel roseto di
Edith Warthon, La follia dei Monkton di Wilkie Collins e Il tumulo sul promontorio di
Robert Erwin Howard vengono tutti assimilati nello stesso filone.
Qui di seguito potrei elencare parecchi altri racconti e romanzi quali La città della
Fiamma Cantante di Clark A. Smith, Lalbino di Gustav Meyrink, La botte di F. Marryat
o Le montagne della follia di Howard P. Lovecraft, per vedere come il macabro, la
suspence, il terrore e lorrore siano di volta in volta presenti in questi scritti
tra loro assai diversi, ma che in genere vengono comunemente classificati storie
dellorrore.
Esiste comunque qualcosa che li rende simili e fa sì che vengano inseriti in un contesto
ben determinato e senza possibilità di equivoci. Critici e saggisti sono daccordo
sul fatto che i racconti dellorrore sono quelli in grado di ingenerare nel lettore
paura, orrore, raccapriccio.
Nellesaminare i materiali di cui è solita far uso la narrativa dellorrore,
vediamo che esiste una tipologia dellimmaginario orrorifico intorno alla quale si
sviluppano i racconti dellorrore, e tra le figure più conosciute di questo pantheon
fantastico vi sono il Fantasma, il Diavolo, la Strega, il Vampiro e il Lupo Mannaro. A
parte queste figure, diciamo così fondamentali, esiste comunque tutto un
corollario di paure n grado a volte di ingenerare persino la follia, oltre a tutte quelle
pratiche ceh si estrinsecano nella magia nera, negli incantesimi di origine diabolica, in
antichissimi riti malvagi, o nelle possessioni di persone da parte di esseri
soprannaturali.