di Danilo Arona - pagine 283 - euro 13 - Dario Flaccovio Editore
È molte cose differenti, la misteriosa Melissa protagonista di queste Cronache di Bassavilla. È la leggenda urbana di una ragazza investita la cui proiezione psichica al momento della morte è stata vista da altri automobilisti su diverse autostrade, e il cui fantasma da allora fa lautostop tra il nord Italia e le highways nordamericane. Ma è anche un virus informatico che alla stessa ora del tragico incidente proliferava in Italia e nel mondo, causando forse una impressionante catena di suicidi. E ancora, potrebbe essere una Melissa scomparsa misteriosamente a Bassavilla molti anni prima, uno spirito guida, una apparizione nei televisori e gli specchi che terrorizza ragazzine.
Vi è un po di tutto in questo romanzo in forma di reportage di Danilo Arona:
spiritismo, para-geologia, internet, white noise, spiriti vendicativi stile Ringu e
rimandi ad alcune delle pellicole cinematografiche che in questi ultimi anni hanno
rilanciato la ghost-story (lautore li omaggia quasi tutti citandoli nei titoli dei
vari capitoli), ma, per sua ammissione, anche più di un fondo di verità negli eventi
raccontati.
E, nonostante lo stile a tratti virato forse troppo nel divulgativo più che narrativo, il
lettore si addentra agevolmente in una storia davvero intrigante ed intricata. Una
ghost-story ricca di buone trovate e a tratti davvero terrorizzante. E giunti alla fine,
oltre alla suggestione dellaffresco esoterico che Arona ci lascia intravedere, resta
il sottile brivido che ci viene dal dubbio su dove e quando alla cronaca di fatti
sconcertanti ma reali si sovrapponga la fantasia dello scrittore. Voto: 7
[Vincenzo Barone Lumaga]
Incipit
Ho cinquantanni, più o meno. Mi piace la nebbia: amo disperdermi nei fumi
del mal bianco e sentirne la micidiale umidità sotto i vestiti. Godo del suo
brusio e del singolare aroma metallico. È un piacere non condivisibile, me ne rendo
conto, ma del tutto definito e categorico. Invece sulletà concedetemi
lapprossimazione: oltre una certa soglia il tempo si trasforma, diventando relativo,
arbitrario e amputabile.
Allora, ho cinquantanni e di mestiere faccio il giornalista investigativo. Strano
lavoro in Italia, soprattutto se si va a ficcare il naso nelle storie di solito battute da
polizia e carabinieri. Non lo è se si vive, come capita a me, in una città che si chiama
Bassavilla - qui al Nord, esattamente dove lo capirete poco a poco dai riferimenti - e se
sindaga al di là di certi confini.
Quali? Se posso citare il mio mentore Quirino Calderone, un settantenne dagli occhi
luminosi e febbricitanti che insegna antropologia a Milano, si tratta di quelle
demarcazioni oltre le quali lesplorazione dellimponderabile trasmette
allessere umano una forma di eccitazione paragonabile solo a quella dellatto
sessuale. Loscurità, il demoniaco, lirrazionale, il leggendario: insomma, ci
siamo capiti. Le tante porte che si aprono su mondi che la gente chiama con nomi di
potenza: fantasmi, mostri, diavoli, misteri. Le porte al di là delle quali qualcosa
dindefinito occhieggia e ammicca. E una voce sussurra ingannevole: entra dentro, se
hai il coraggio. Al di là di ogni porta cè ancora qualcun altro che ne apre una
ulteriore. E così via. Porte che a un certo punto si dispongono in discesa: e inizi a scivolare.
Ma non si tratta soltanto di gusti personali. Io con le storie che il CICAP (Comitato
Italiano per il Controllo sulle Affermazioni sul Paranormale) bolla come baggianate, ci
campo. Scrivo libri, articoli, faccio inchieste: aspiro ad essere il freelance
delloccultismo, il Fox Moulder del giornalismo di provincia. Non è facile, ma
riesco a viverci.
Anche per merito di Bassavilla, come dicevo. No, mi correggo: soprattutto per
merito suo. Allapparenza Bassavilla sembra la provincia sporca e negletta che ha
creato la mitologia di cui ancora si sta nutrendo certa cronaca e certa letteratura detta
noir. Ma qui, se ci sai mettere le mani, è unArea 51: scheletri
nellarmadio, mostri sotto casa. Storie disturbanti, spesso sconosciute che non
conquistano la dignità di notizia nazionale perché, molte volte, cè chi li vuole
confinare nel fortino della reputazione e dellimmagine da salvare. Plot di
ammirevole perfezione. Più di una volta sono stato accusato di essermeli inventati. Uno
degli ultimi racconta di una donna che tutte le notti, più o meno, riceve la visita di
una entità dallapparenza incorporea che, come sinfila sotto le coperte,
diventa quanto mai carnale e la costringe allamplesso. La racconto così e fa un
po ridere, ma la tipa sembrava proprio la versione femminile delluomo senza
sonno, il protagonista del film The Machinist. Per di più la letteratura, sempre
presaga propaggine dellumanità, questa vicenda lha già raccontata molti anni
fa con un romanzo dal titolo Entity, scritto da un tizio americano che si chiama
Frank De Felitta.