Buick 8

di Stephen King - pagine 463 - euro 18 - Sperling & Kupfer

Stati Uniti, Pennsylvania. Un'automobile modello Buick 8 si ferma in un distributore di benzina, il misterioso autista scambiate due parole con il benzinaio svanisce nel nulla senza lasciare tracce. La polizia, dopo aver preso in custodia la macchina, scopre le strane e curiose caratteristiche della Buick: il motore è concepito in modo assurdo, i materiali che la compongono sono ignoti, la carrozzeria si "rigenera" come se fosse un tessuto organico e dal bagagliaio escono delle "cose"...

Per anni i poliziotti della squadra D la tengono nascosta in un capannone, terrorizzati ma allo stesso tempo affascinati dai bizzarri poteri del veicolo. "Buick 8" è un altro pregevole romanzo di Stephen King, bello da leggere soprattutto grazie alla suggestiva e affascinante idea originale del libro. Voto: 8/9

Incipit
Il figlio di Curt Wilcox veniva spesso alla stazione l'anno che suo padre morì - e intendo proprio spesso -, ma nessuno gli diceva mai di togliersi dai piedi o gli chiedeva che cosa diavolo volesse. Capivamo il motivo delle sue visite: cercava di aggrapparsi al ricordo di suo padre. I poliziotti la sanno lunga sulla psicologia del dolore; molti di noi ne sanno più di quando vorrebbero.
Era l'ultimo anno di Ned Wilcox al liceo di Statler. Doveva aver lasciato il football: quando era arrivato il momento di scegliere, aveva preferito la squadra D. Difficile immaginare un ragazzo che decide di fare lavoretti non pagati invece di trascorrere i venerdì sera allo stadio e i sabato sera alle feste, ma è quello che fece. Credo che nessuno di noi gli avesse parlato della sua decisione, ma lo rispettavamo per averla presa. Aveva stabilito che era giunto il momento di accantonare le ragazzate, tutto qui. Gli adulti sono spesso incapaci di prendere decisioni simili; Ned lo fece a un'età in cui non poteva ancora comprare alcolici. O sigarette, se è per questo. Suo padre ne sarebbe stato fiero. Ne sono certo.
Con tutto il tempo che il ragazzo passava da noi, immagino fosse inevitabile che vedesse che cosa c'era nel capannone B, e che chiedesse a qualcuno che cos'era e che cosa ci faceva lì. Probabile che quel qualuno fossi io, perchè ero stato l'amico più caro di suo padre. L'amico più caro ancora poliziotto, quantomeno. Forse volevo che succedesse. O la va o la spacca, dicevano i veterani. Che il gatto curiosone abbia molta soddisfazione.
Quello che era accaduto a Curtis Wilcox era semplice.
Un ubriacono recidivo della nostra contea, uno che Curt conosceva bene e che aveva arrestato sette, otto volte, gli tolse la vita. L'ubriacone, Bradley Roach, non voleva fare male a nessuno, come quasi tutti gli ubriachi. Questo non ti impedisce, naturalmente, di desiderare di prenderli a calci in culo fino a Rocksburg.