A volte ritornano

di Stephen King - pagine 381 - euro 8,26 - Tascabili Bompiani

"A volte ritornano" è forse la miglior antologia horror creata dal grande maestro Stephen King. I 20 racconti che la compongono catturano il lettore fin dalla prima pagina, questo è senz'altro merito della stupenda narrazione che li caratterizza e dalle trame stesse dei racconti: semplicemente geniali.

Tra i vari titoli degni di nota abbiamo "Jerusalem's Lot", storia squisitamente lovecraftiana di un paese maledetto; "Secondo turno di notte" è l'inquietante avventura di alcuni operai nei sotterranei di una fabbrica; "Io sono la porta" illustra gli sconvolgenti particolari di una strano morbo alieno, "Il baubau" è l'orribile mostro che da sempre tormenta il sonno di tutti i bambini del mondo; "Materia grigia" racconta di un uomo colpito da una rivoltante malattia della pelle; "Quitters, Inc." è un'azienda che è disposta a fare qualsiasi cosa pur di guarire i propri clienti dal vizio del fumo; e per concludere non si può non citare lo stupendo e terrificante "Il bicchiere della staffa", vampiresco seguito dell'altrettanto splendido romanzo di King, "Le notti di Salem". C'è poco da aggiungere su questo "A volte ritornano": leggetelo assolutamente! Voto: 9

Incipit (dalla prefazione di Stephen King)
Parliamo, voi e io. Parliamo della paura.
La case è deserta, mentre scrivo; fuori cade una gelida pioggia di febbraio. E' sera. A volte quando il vento soffia come sta soffiando ora, la luce se ne va. Ma per ora c'è, perciò parliamo molto francamente della paura. Parliamo molto razionalmente di come si arriva all'orlo della follia... e forse al di là del baratro.
Mi chiamo Stephen King. Sono un uomo adulto con moglie e tre figli. Amo la mia famiglia, e credo che il sentimento sia ricambiato. Il mio mestiere è scrivere, un mestiere che a me piace molto. I miei lavori (Carrie, Le notti di Salem e Una splendida festa di morte) hanno avuto abbastanza successo da permettermi di scrivere a tempo pieno. E' piacevole poterlo fare. A questo punto della mia vita, ritengo di essere ragionevolmente in buona salute. L'anno scorso sono riuscito a ridurre il furmo, passando dalle sigarette senza filtro che fumavo fin dall'età di diciotto anni a una marca con basso tasso di nicotina e catrame, e spero ancora di riuscire, col tempo, a smettere completamente. Vivo con la mia famiglia in una bella casa vicino a un lago relativamente non inquinato del Maine; l'autunno scorso, mi sono svegliato una mattina e ho visto un cervo fermo sul piatro dietro la casa, accanto al tavolo da picnic. E' una bella vita, la nostra.
Sì, ma... parliamo della paura. Non alzeremo la voce e non ci metteremo a urlare. Parleremo razionalmente. Voi e io. Parleremo del modo in cui il solido tessuto delle cose si disfa, a volte, con una subitaneità che ci lascia scossi.
La sera, quando mi corico, sento ancora il bisogno di assicurarmi che le mie gambe siano sotto le coperte, una volta spenta la luce. Non sono più un bambino ma... non mi va di dormire con una gamba che sporge dal letto. Perchè se una mano gelida si protendesse per caso da sotto il letto ad afferrarmi la caviglia, potrei anche urlare. Sì, potrei cacciare un urlo da svegliare i morti. Sono cose che non succeddono, naturalmente, e lo sappiamo tutti. Nei miei racconti incontrerete esseri notturni di ogni genere: vampiri, amanti di demoni, una cosa che vive nell'armadio, ogni sorta di altri terrori. Nessuno di essi è reale. Lo so. E so anche che se sto bene attento a tenere i piedi sotto le coperte, non riuscirà mai ad afferrarmi la caviglia.