di Roberto Ciardiello - pagine 224 - euro 2,99 - ebook e cartaceo
Cupo, Mago, Skizzo.
Tre figure in agguato nell’oscurità, tre predatori in mezzo agli alberi, un unico obiettivo: svuotare la cassaforte di Villa Marchetti, residenza di facoltosi gioiellieri romani.
Il piano: sorprendere la coppia di ritorno dal lavoro, entrare in casa, arraffare il possibile e filare verso una nuova vita, lontano dalla periferia degradata della città. Un gioco da ragazzi, come armare il cane di una pistola dalla matricola abrasa. Cupo, Mago e Skizzo questo credevano.
Finché non hanno aperto la porta sbagliata (Amazon).
Avete presente uno di quei film che hanno un incipit talmente esplosivo che ti cattura fin dai primi fotogrammi? Quelli che ti tengono incollati allo schermo fino a quando non compare la scritta "fine"; quelli che hanno un montaggio e una regia talmente perfetti che ti catturano, ti impongono di proseguire e di scoprire cosa c'è dopo, scena dopo scena fino ai titoli di coda.
Tutto questo e molto di più ho pensato quando ho cominciato a leggere "La casa dalle radici insanguinate", di Roberto Ciardiello, autore che ha fatto passi da gigante, artisticamente parlando, da quando è comparso il suo primo racconto qui su Scheletri.
Prosa, personaggi, dialoghi, scene, ritmo, ogni elemento di questo romanzo è costruito in modo ineccepibile, da manuale, senza sbavature. Non manca nulla, un horror perfetto!
Voto: 9
[Alessandro Balestra]
Incipit
Braccato, un topo in gabbia nascosto agli artigli del gatto.
Finito.
Chiuso a chiave nel bagno extralusso al piano superiore della villa, Skizzo aveva in mente solo una parola: scappare, scappare, scappare. Un martello pneumatico nel cervello, l'unica azione in grado di calciarlo tra le braccia di Madre Salvezza.
La schiena poggiata contro la porta, ancora gli dolevano i testicoli; la finestra davanti a lui, alla parete opposta.
Così lontana...