Concorso di poesia horror.
Tu non sai
quanto può essere freddo
il marmo di una lapide.
Tu non sai
quanto sia oscuro
il buio dentro una bara.
Tu non sai
quanta angoscia alberghi
nella solitudine di un cimitero.
tu non sai
quanta sia la tristezza
nel sentire qualcuno che ti piange.
Tu non sai,
no, non lo sai,
non lo sai ancora.
Eccola, colei che brami
figlia, vergine, bambina,
stirpe di Eva che porta rovina.
È tua, prendila adesso,
della terra è frutto succoso,
del recinto la prima bestia.
Sarà tua schiava, tua soltanto
ma porgi al padre l'argento,
cinquanta sicli, sarà contento.
Ora feriscila senza timore,
non porre freni al tuo cieco ardore.
E dopo, uccidila pure.
Tra i muri del grigio castello
sola giocavi lassù a Montebello
lontano dal cieco ignorante
che dèmoni vede in chi è differente
Albine le trecce, d’azzurro dipinte
palla di stracci tiravi innocente
Ma cadde la pioggia una sera d’estate
e cadde la treccia seguendo la palla
E ora al solstizio, Adelina la bella
appari nel buio accanto alle fate
ANTOLOGIA ALIENA... LA TERRA È SOTTO ATTACCO!
Per secoli, l’umanità ha scrutato il cielo in cerca di risposte, domandandosi se siamo davvero soli nell’universo. “Alieni cattivi” esplora proprio questa dimensione: 20 racconti che ridanno vita a quel timore primordiale, portandolo nel cuore della nostra quotidianità. Ogni storia è un viaggio in un incubo diverso, dove l'invasore non arriva sempre dallo spazio profondo, ma si annida anche tra le pieghe della realtà che conosciamo. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi arricchiti con 20 illustrazioni.
Il demone mi parla
tra i veleni contorti di un sonno agitato.
Mi maledice
con parole di sangue
incomprensibili
ma fetide e profonde
come un sepolcro.
Le orrende cavità dei neri occhi
mi spiano e avanzo a fatica
tra l'orrore denso, umido e tetro.
Vorrei destarmi ma non riesco.
Deliranti immagini eterne di un morto
che crede di sognare.
C’è qualcosa che vive in me
Qualcosa di macabro
Che si ciba delle mie paure
Lo sento parlare
Dice che mi vuole,
E se arriverà in fondo al cuore
Non mi lascerà
E mi ucciderà
Si avvicina
Mi raggiunge
Non riesco a muovermi
Non posso sfuggirgli
Ora è qui e mai mi lascerà
Son sua ormai
E non posso liberarmene mai
Pensi che sognare sia bello
Ma non è così
Perché lui è lì
E ti aspetta
È lì che ti osserva
È lì che ti vuole
È lì che farà scorrere,
Goccia dopo goccia,
Il tuo nobil sangue
È lì che troverai la tua tomba
È lì che ti aspetta
Con i suoi artigli insanguinati
E aspetta
Aspetta te
Aspetta che tu vada da lui
Solo per metter fine
Alla tua inutil vita
Cuore intriso d’oscuro pattume
godevi dell’altrui dolore,
ardevi braci sulle pelli mute.
Maschera priva d’espressione
ricolma di vuoto beffardo,
le mani unte di tossico umore,
cercavi anime dannate,
trovavi solo l’umano splendore.
E l’anima tua non può sbiadire
come quelle che inondavi di nero,
puoi solo fuggerne lo sguardo, ch’è fiero.
Ogni sera sprofondo
nell'orgia notturna degli incubi,
spirale dell'anima
che tortuta sé stessa.
Una vorticosa pioggia
di schegge di vetro e desideri
abominevoli
si incarnano nel cuore
come fantasmi.
Fendo il buio in cerca del volto
che mi perseguita:
sconosciuto
scialbo
smorto come un cadavere
da lungo tempo sepolto.
La morte mi avvolge
con il suo pestilenziale respiro
si alzano le nebbie dell'oblio
tra sussurri turbati e sconosciuti.
Fluttuo tra luci e ombre
in un urlo di terrore e angoscia.
Mi accingo verso la tomba.
Sono lo spettro di me stesso.
L'essenza della mia vita mentale vive
in un corpo avvolto in un sudario.
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