Titolo originale: Hunter Hunter
Regia: Shawn Linden
Cast: Devon Sawa, Camille Sullivan, Summer H. Howell, Nick Stahl, Gabriel Daniels, Lauren Cochrane
Sceneggiatura: Shawn Linden
Paese di produzione: Canada, Stati Uniti d'America
Anno: 2020
Durata: 93 minuti
In una zona boscosa e inospitale una famiglia composta da genitori e una figlia di 14 anni vive totalmente isolata ed estraniata dalla società. Vivono in una casa isolata e si nutrono grazie alla caccia del padre e all’agricoltura della madre. Durante un inverno piuttosto rigido c’è un lupo che si aggira nella loro zona, allora l’uomo decide di uscire per stanarlo ed ucciderlo. Nel frattempo la moglie trova un forestiero ferito che chiede aiuto e lo fa entrare in casa per curarlo. Dopo 3 giorni di assenza del marito la donna esce a sua volta per cercarlo e ben presto lo trova morto ucciso da qualcuno. In un istante ricollega alcune cose e capisce che l’ha ucciso il forestiero. Corre a casa ma trova la figlia già morta, e lei stessa viene aggredita e violentata. Allo stremo delle forze, trova il coraggio di far scattare una trappola per orsi e lo mette fuori combattimento, poi inizia a scuoiarlo dalla vita in su, come il marito gli aveva insegnato con la selvaggina. Intanto la polizia ha trovato un agente morto ed altri cadaveri in una boscaia orribilmente torturati, e si dirige verso la casa in cui si sta consumando la terribile vendetta.
ANTOLOGIA ALIENA... LA TERRA È SOTTO ATTACCO!
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Opera prima del regista e sceneggiatore Shawn Linden, con produzione canadese e statunitense del 2020, Wolf Hunter è un horror molto originale e inedito, interessante sotto molteplici aspetti. Innanzi tutto la premessa è poco battuta e racconta di una famiglia che non manda a scuola la figlia, portando avanti una sorta di isolamento ed autarchia che comprende uno stile di vita primordiale e minimale. E poi c’è la foresta, il bosco, qui descritto come una sorta di archetipo, natura matrigna spietata e cruda, senza appigli per i suoi abitanti.
Tutto sommato comunque, per quel poco che la storia ci fa vedere, i genitori sono brave persone che cercano di tirare avanti, che forse si sono induriti nell’animo, ma che certamente non hanno perso la testa – emblematico e toccante quando la donna uccide un coniglio con le proprie mani e subito dopo scoppia a piangere perché non avrebbe voluto, ma stanno morendo di fame.
Di fatto il lupo del titolo c’entra poco con la vicenda, la sua presenza gli ha creato problemi per procacciarsi la selvaggina, ma non è il lupo il pericolo (che comunque attacca per cibarsi), il pericolo e il terrore viene ancora una volta dall’uomo, dapprima implorante poiché ferito, poi devastante nella sua barbarie.
Parallelamente c’è anche la vicenda dei poliziotti, in particolare l’agente che ha visto una macchina sospetta e s’addentra incautamente nella boscaglia, e l’altra che lo chiama con la trasmittente senza esito, e poi darà l’allarme avendo subdorato la tragedia nel bosco. Le scene sono cruente senza effetti scenici particolari, durissime e senza fronzoli come le trappole per orsi che si chiudono sugli arti del poliziotto inerme, cariche d’angoscia e senza appello.
Dunque nella sua devastazione muta e inesorabile, nelle sofferenze di personaggi incolpevoli e impotenti, nel ritmo di un dramma cadenzato che si consuma comunque, anche se preghiamo che non accada, Wolf hunter trova una collocazione particolare di un horror poco visitato e per questo peculiare, sia per stile che per concetti e idee alla sua base. Prodotto di nicchia, per gli amanti del genere.
Voto: 7
Claudio Bacchi è nato il 04-12-1970 a Foligno (PG) ed ha sempre avuto una grande passione per la scrittura, coltivata come profondo interesse e non come occupazione principale. Laureato in Scienze Politiche, nel corso degli anni ha pubblicato numerose recensioni cinematografiche su vari siti web di settore e collaborato con la rivista "C'Era 2000" per brevi racconti. Nel 2000 pubblica il romanzo giovanilista "Pursauenghi poi bang", con la casa editrice Laurum, e in seguito fa stampare alcune centinaia di copie dell'altro romanzo "Salvala guitar", nel 2017. E' un grande appassionato di cinema, animalista e vegetariano.
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