Regia: Steve White
Paese: USA
Anno: 1996
Durata: 93 minuti
Una famiglia si trasferisce in una nuova casa. Entrambi i coniugi provengono da un'altra relazione ed hanno a carico i rispettivi figli che non ne vogliono proprio sapere di andare d'accordo. Come se non bastasse, ecco che nel vecchio capanno degli attrezzi il l'uomo trova una vecchia casa delle bambole, riproduzione fedele della casa di Amityville. Trovare quel giocattolo sarà la fine della normalità e l'inizio di avvenimenti inspiegabili e spaventosi.
Ennesimo film sul tema delle case possedute e sequel apocrifo di Amityville Horror. A ben vedere però, l'unico legame che ha con la famosa casa è solo il modellino in scala, autore di tutti i problemi che capitano alla famigliola. Il regista, Steve White, parte tenendosi sul già visto per poi stupire con l'originale, miscelandolo clichè per nulla noiosi fino al finale, regalandoci vere perle di insensatezza horrorifica e riuscendo a non deviare mai veramente dalla trama principale.
L'inizio è la classica formula della "famiglia + casa nuova = paranormale", ma la novità o meglio la particolarità di questo Amityville Dollhouse è che le stranezze iniziano ad appena cinque minuti dall'inizio del film, in barba al tipico "introduzione-problema-svolgimento": qui si inizia subito con il problema!! La regia non è male; White riesce a girare un film di un'ora e più senza farlo pesare, come non accade con altri film dello stesso genere per quanto scadenti; le riprese non sono malvage, buoni i primi piani e le inquadrature, anche se alcune (non per volontà del regista si spera) anzichè dare l'idea di un qualcosa di minaccioso, faranno semplicemente sbellicare dalle risate, vedere per credere. Discrete le musiche, ma diventano semplice abbellimento, durante lo svolgimento non vi si farà mai caso... soldi per l'audio sprecati quindi. Persino gli attori non sono da buttare, e con il proseguire del film si convincono anche loro di questo iniziando a diventare simpatici (e un pò più credibili nei loro ruoli). Ma è la trama il problema. Tutti conoscono Amityville Horror, tutti almeno una volta hanno sentito la sua storia, anche senza aver visto il film; praticamente è la casa maledetta più famosa del mondo, e l'idea di una casetta per le bambole a sua immagine non era neanche cattiva... quale fan dell'horror non la comprerebbe alla propria figlia?
Ma non sono tanto le trovate sceniche, semplici e (a volte) interessanti e a far scadere un pò il film, è il filo conduttore che fa acqua. Il film si divide letteralmente in due parti: una prima ben girata e abbastanza sensata, dal sapore di già visto ma che fa sperare in qualcosa di nuovo... e una seconda involontariamente comica e confusionaria, in cui ogni scena farà pensare "perché?!" dove le speranze e la logica della prima parte vanno a suicidarsi. Persino le idee... all'inizio sono abbastanza accattivanti e sensate ma dopo perdono senso, senza alcun motivo. Durante la visione si ride, certo, ma si ha la sensazione che nella sceneggiatura si siano dimenticati qualcosa, qualcosa che doveva esserci e che dovevamo aver visto, ma che in realtà non abbiamo visto perchè semplicemente non c'era... sembra quasi che la sceneggiatura sia stata scritta da due persone diverse:
Sceneggiatore 1: Sono arrivato a buon punto, faccio una pausa, continui tu a scrivere?
Sceneggiatore 2 (con spinello acceso e tanica di birra vicino): Certo.
Da una parte è un film guardabile, adatto per passare del tempo senza pensare e farsi qualche risata, cercando di capire come faccia una casetta per le bambole a creare tutti quei casini ... dall'altra, per chi cerca un film horror degno di questo nome, sarà una vera delusione.
Consigliabile solo ai neofiti ed esperti dell'horror bruttesco.
Voto: 3
(John Smith)