Regia: Lucio Fulci
Cast: Katherine MacColl, Christopher George, Carlo De Mejo, Antonella Interlenghi, Giovanni Lombardo Radice, Daniela Doria, Fabrizio Jovine, Luca Paisner, Venantino Venantini, Enzo D'Ausilio, Adelaide Aste, Luciano Rossi, Robert Sampson, Janet Agren, Michele Soavi, Lucio Fulci, Perry Pirkanen, Michael Gaunt, James Sampson, Martin Sorrentino, Aldo Massasso
Anno: 1980
Un prete di una città, Dunwich, si suicida e dopo (o con) la sua morte il male prende possesso della città stessa riempiedola di nebbia perenne e facendo tornare in vita i morti. Un giornalista, uno psicologo, un'artista isterica e una medium tenteranno di fermare il male incombente
Lucio Fulci dirige questo film ispirandosi ai romanzi di Howard Philip Lovecraft, e per la precisione sfruttando la mostruosa città di Dunwich, ma fallendo miseramente (come molti altri del resto) cercando di trasportare su pellicola gli incubi del Solitario di Provvidence. Fulci purtroppo sbaglia tutto, ottenendo un vero film-brutto adatto solo agli amanti dello squallido. Trama insignificante, stacchi e riprese frettolose e fastidiose, primi piani insensati sugli occhi di ogni personaggio (vada che hanno tutti occhi stupendi ma che c'entra?!), zombie ricoperti di vermi e catrame in grado di strappare il cervello semplicemente strizzando la calotta cranica ai poveri malcapitati... forse le uniche cose degne di nota sono proprio le uccisioni, fatte con abbondante colla vinilica hem colore rosso e poltiglia di non si sa cosa. Gli omicidi del prete malefico poi sono semplicemente esilaranti; quell'uomo ha il potere far sanguinare le persone dagli occhi e sbudellarle semplicemente con lo sguardo!
Ricapitolando, durante una seduta spiritica una medium ha delle visioni in cui vede un prete nell'atto di suicidarsi in un cimitero, per poi soffermare la sua vista astrale su di una tomba riportante un epitaffio che parla di Dunwich e dice qualcosa sull'immortalità. Letto questo muore di paura. La doppiatrice della ragazza molto probabilmente viene dai film hard, durante la visione astrale non fa altro che gemere in modo fastidioso ed ambiguo, inoltre, togliendo l'impiccato, non vi era niente di così traumatizzante da poterne causare la morte: prendendo d'esempio l'originale di Lovecraft, ce ne sarebbero state di cose per cui morire al solo pensarvi. Comunque... un detective sopraggiunge nella casa della medium, i cui compari sono tutti noti alle forze dell'ordine, tra cui una inquietante "Madam Teresa", una donna all'apparenza priva di sopracciglia custode del libro di Enoch, un arcaico e terribile volume di 4.000 anni fa, la cui utilità sarà dimenticata per il resto del film. Intanto, non si sa bene dove, in una capanna diroccata un uomo trova una bambola gonfiabile. La lancia in un angolo e la bambola si gonfia da sola, e mentre l'uomo le si avvicina malizioso ecco che una voce senza corpo (o un verso, non si capisce) lo spaventa. Cambio repentino di scena, una birreria in cui tre tizi parlano di cose senza senso, e quando dicono che Dunwich è cambiata dalla morte del prete ecco che si rompe uno specchio; inquadratura degli occhi dei tre non più baldi giovani, battute su quanto hanno bevuto, un muro si crepa senza motivo, entra della nebbia, due uomini fuggono spaventati mentre il terzo, proprietario del locale, esprime il suo disappunto per le costruzioni moderne, che non resistono neanche al vento. Altra situazione, studio di uno psicologo, una donna parla del suo rapporto di odio con il padre che l'ha abbandonata e la sua sfiducia verso gli uomini; sopraggiunge una donna che chiamano Emily, si siede al posto dello psicologo e si intromette nella seduta dicendo che tutti in città se la prendono con Bob (il tizio della bambola gonfiabile) solo perché è strano e la madre forse era una strega... e che la loro città, Dunwich, era la Salem del passato ma lei non crede a queste sciocchezze. Ma che diavolo?!
Il non-sense continua: ecco che un giornalista si interessa al caso della giovane medium morta di paura, va al cimitero, ha un diverbio con dei becchini estremamente simpatici e lavoratori infaticabili, che mangiano sulle tombe scoperte e lasciano a metà i lavori, salva la medium in questione, rianimatasi da sola anche se era stata dichiarata morta. Dottori incompetenti. Il giornalista impiega dieci minuti a capire che forse i rumori provengono da dentro la bara, e proprio all'ultimo si decide, ma non prima di aver preso a picconate la bara e avere quasi ucciso di nuovo la poveretta. Fin qui, non si capisce un cavolo di quello che succede. Poi Emily va da Bob, lo trova su di un letto a piangere, sentono delle voci, Bob fugge spaventato, Amy cade e... il prete defunto la raccoglie e le spalma sul volto gel rosso e lombrichi. Fulci, ma che combini? Scene accostate senza senso, dialoghi insensati, come insensati sono i personaggi... si ha l'impressione di vedere collage di film diversi! Come se non bastasse ogni tanto appaiono personaggi nuovi che sembrano non avere nulla a che fare con la storia, facendo pensare "ecco hanno mischiato i film". E le cose non migliorano proseguendo nella visione. Tutti in questa città ce l'hanno con questo povero Bob, che in verità è l'unico che non fa del male a nessuno e peraltro viene ucciso da un tizio fuori di testa solo perché stava parlando con la figlia. Eliminato Bob, se aveva avuto un ruolo nella storia io non l'ho capito.
Un becchino si sta arricchendo con tutte queste morti improvvise, ma non pago dei soldi dei funerali deruba anche i morti, ma una vecchietta non ci sta e lo morde al braccio. Fine del becchino, non si sa più che gli succede. Poco dopo, la ragazza cliente/amica del presunto psicologo sente un rumore in casa, va a vedere e lo telefona, dicendogli di accorrere. L'uomo arriva e la donna lo porta in cucina dove sul pavimento c'è la vecchia defunta che aveva morso il becchino. La donna si fa prendere da un crisi isterica, lui la calma, sentono un rumore, tornano in cucina e la vecchia non c'è più, decidono di andarsene e la telecamera inquadra dei piedi deformi e scalzi dietro un separè. Ecco che giornalista, medium, psicologo e amica schizzata si incontrano e decidono di andare alla tomba del prete, perché è lui la causa di tutto e se non lo fermano riporterà in vita i morti viventi alla mezzanotte di ognisanti. Contenti loro... intanto questi morti viventi sono già in giro per la città e attaccano i loro stessi familiari apparendo e scomparendo a piacimento, e solo un bambino riesce a fuggire aggregandosi al gruppetto protagonista. Lo psicologo incontra la sua amica Emily morta vivente, ma che non è una zombie, perché a lui basta chiudere gli occhi e lei scompare in dissolvenza. Comunque... arrivano alla tomba del prete che ovviamente ha una cripta sotterranea immensa come ogni povero mortale timorato di dio, mentre l'amica isterica viene lobotomizzata da quella infame della morta Emily, che appare e scompare a tradimento e le maciulla il cervello a mani nude, il tutto mentre il trio reduce vaga nella cripta del prete malvagio. Il giornalista viene fatto fuori dall'isterica ora divenuta zombie-spettro, una nuova razza di morto vivente, solo che contrariamente a tutti gli altri, lei ha solo un pò di sangue in faccia e non il contenuto della fossa biologica come tutti gli altri. Inoltre, tutti gli abitanti di Dunwich (quattro gatti in età avanzata chiusi in birreria) vengono assaliti da questi super morti viventi e uccisi, ed uno di loro anche mordicchiato. Nuovo scontro tra l'isterica e lo psicologo, mentre l'isterica usa il potere oculare degli uchiha (in grado di far sanguinare gli occhi di coloro che ti guardano) sulla povera medium, ecco che lo psicologo interviene trafiggendola con un ferro, poi chiude gli occhi e la rediviva cade a terra, morta definitivivamente ma con il ventre pulsante (!?). Proseguono il viaggio, trovano il prete capo degli zombie, anche lui usa il suo speciale potere sulla medium e lo psicologio, adirato perchè nessuno se lo fila, lo impala, e magicamente il prete prende fuoco. I due eroi escono fuori dalla cripta dove li attende il bambino superstite che gli va incontro ridente, mentre si sente uno strano suono... la medium inizia a gridare "no!", fermo immagine con grido annesso sul bambino sorridente, sovraimpressione schermo nero, fine. Questo era Paura nella città dei Morti Viventi. Un abominio, la visione ha richiesto lunghe pause di riflessione e più riprese per decidere se continuare a vederlo. Persino studiare per gli esami univeritari era contemplato tra le alternative... se amate i libri di Lovecraft non vedetelo, potreste mettervi a piangere per il dispiacere. Ma se siete coraggiosi e volete farvi due risate vedendo degli zombie evoluti tentatene la visione.
Altamente sconsigliato ai non veterani dei film-brutti, potreste rimanerne traumatizzati... o innamorarvi del genere.
Voto: 2
(John Smith)