La notte del giudizio

Titolo originale: The Purge
Regia: James DeMonaco
Cast: Ethan Hawke, Lena Headey, Adelaine Kane, Max Burkholder, Rhys Wakefield
Produzione: Usa
Anno: 2013
Durata: 85 minuti

TRAMA

Nel 2022 gli Stati Uniti sono diventati una nazione senza crimini. La politica, costituita dai nuovi Padri Fondatori si basa sullo Sfogo, ovvero una notte all’anno in cui tutto è consentito, anche l’omicidio. In questo modo, per tutto il resto dell’anno, la gente non sente il bisogno di combinare disastri e finire in guai perché in quella notte potrà fare tutto ciò che vuole senza conseguenze.
James Sandin che si è costruito una fortuna vendendo sistemi di allarme “a prova di sfogo”, come tutti gli anni si prepara ad affrontare la notte barricato nella sua casa con la moglie Mary e i figli Zoey e Charlie. Solo che questa volta qualcosa va storto, a cominciare dalla presenza in casa del fidanzato della figlia. Ma non è l’unico problema. Per un motivo ben preciso, durante la notte, Charlie decide di aprire le barricate all’insaputa dei famigliari.

RECENSIONE

Home Sweet Home. Quale luogo se non la propria abitazione dovrebbe dare sicurezza alle persone? Quelle meravigliose quattro mura tra le quali ti muovi, tieni le tue cose, costruisci una vita con i tuoi cari. E vedere quel luogo così carico di intimità violato da estranei che vogliono ammazzarti senza motivo e senza pietà, fa tanto male. Sono quarant’anni che il cinema barrica all’interno delle mura domestiche vittime indifese, dai tempi dei revenge movie come "Cane di paglia" di Peckinpah fino ad arrivare al recente "The Strangers". A volte per vendetta, a volte per puro divertimento. Ne "La notte del giudizio" viene invasa la vita di Ethan Hawke e della sua famiglia per puro, semplice e giustificato sfogo.
Partiamo dicendo che l’idea di base è una di quelle che vince. A causa dell’elevata violenza negli Stati Uniti, per una notte sola, per dodici infinite ore, non esistono regole. La polizia e i mezzi di soccorso non rispondono alle chiamate, neanche alle più urgenti. Qualche pazzo sta bruciando la tua casa? Va bene così. Un estraneo si è intrufolato nel tuo soggiorno e ti uccide con una fucilata? Va bene così.
E’ lo “Sfogo”, traduzione italiana del più efficace “Purge”, il momento dell’anno in cui tutta la tua rabbia, i sentimenti repressi, un anno di nervoso accumulato possono essere esternati. Come?
Uccidendo e distruggendo ciò che ti pare.
Come si diceva poco fa, sulla carta è un’idea che spacca. Il problema è che poi dalla carta si passa alla pellicola e puntualmente accade qualcosa di sbagliato.
C’è da dire subito, prima di elencare i lati negativi del film, che non è una ciofeca come il cinema d’oltreoceano di genere ci ha abituato nel corso del tempo. Gli attori sono in parte, a cominciare da Ethan Hawke che pare ci stia prendendo gusto all’horror dopo "Daybreakers" e "Sinister", la brava moglie è Lena Headey, la Cercei Lannister de "Il trono di Spade" ma a vincere sul cast è uno dei cattivi di turno. Sappiamo solo che è benestante, molto educato, istruito e spietato. E’ il capo senza nome dei Purificatori, interpretato da un lucido e sconosciuto Rhys Wakefield. Ma è sbagliato definirlo “cattivo” perché nel film non ci sono buoni e cattivi. Ci sono solo persone che hanno vissuto un anno intero e si sono meritate il diritto di sfogarsi. Non a caso le persone che ci vengono mostrate durante il film sono tutti appartenenti alla borghesia, uno più accanito dell’altro contro il prossimo, soprattutto se si tratta di un senzatetto di colore. E qui scatta anche il messaggio politico come a voler sottolineare che i soldi, la fama e il potere trasforma le persone in bestie spietate.
Tuttavia, dopo un’idilliaca prima parte che fila liscia come l’olio e che ci fa venire l’acquolina in bocca, ecco spuntare i lati negativi. Come nella maggior parte degli horror, i protagonisti si comportano nel modo meno appropriato possibile, facendo esclamare allo spettatore innervosito dalla loro stupidità “io non avrei mai fatto così’”. Effettivamente sono parecchie le scene che mostrano queste pecche, che comunque hanno un loro fascino visto che sono scritte seguendo l’abc del cinema horror, ma in una pellicola fantapolitica che si pone come seria figurano come elementi di una sceneggiatura approssimativa. Una scena su tutte quella in cui la figlia sparisce e passano lunghi minuti, numerose azioni di poca importanza prima che qualcuno dica che è il caso di cercarla. E quella maledetta tendenza a dividersi in una situazione di estremo pericolo proprio non si riesce a comprendere. E, per finire, sono sicuro che tutti si sono chiesti come è possibile che in una villa ipertecnologica come quella mostrata nel film, basti il primo che passa in giardino per togliere la corrente.
Arrivati alla fine si è soddisfatti ma dispiaciuti. Avrebbe potuto essere l’horror del l’anno.
Voto: 6-
(Andrea Costantini)