I spit on your grave

Regia: Steven R. Monroe
Cast: Sarah Butler, Jeff Branson, Andrew Howard, Chad Lindberg
Produzione: Usa
Anno: 2010
Durata: 108 minuti

TRAMA

Jennifer Hills è una giovane scrittrice, molto affascinante. Sta scrivendo un romanzo e per finirlo in tutta tranquillità affitta un cottage isolato nel bosco. Dopo essersi fermata ad una stazione di servizio e aver attirato su di sé le attenzioni di un gruppo di ragazzi del posto, Jennifer si dirige verso la baita, inconsapevole del fatto che i ragazzi del benzinaio stanno fantasticando su di lei. Alcune notti dopo si intrufoleranno nella sua casa e la violenteranno ripetutamente. La ragazza, dopo gli abusi, architetterà una spietata vendetta.

RECENSIONE

Il genere R&R, (acronimo di rape and revenge, letteralmente stupro e vendetta), è un genere di film di serie B sviluppatosi negli anni ’70 legato, come si può intuire dal nome, a violenze ai danni di donne che dopo l’abuso, si vendicano brutalmente. Film come L’ultima casa a sinistra di Craven, Cane di paglia di Peckinpah e Non violentate Jennifer, traduzione italiana del potente I Spit On Your Grave, sono dei veri e propri classici del genere. Il regista televisivo Steven R. Monroe nel 2010 ha preso in mano quest’ultimo cult e ne ha diretto un pregevole remake. Uscito in Italia direttamente in home video, il film ha mantenuto (fortunatamente) il titolo originale, macabro quanto basta per rendere perfettamente l’idea della rabbia e del disgusto che la povera Jennifer prova in seguito alle violenze subite.
Fin dall’inizio del film si percepisce subito quello che accadrà di lì a poco. Una bella ragazza sola in una casa nel bosco e un gruppo di rozzi del posto, che passano le giornate a bere, maltrattare animali e parlare di sesso. Il disastro è annunciato e non si può fare altro che aspettare l’inevitabile, che puntualmente arriva un paio di notti dopo in una scena che certamente sconvolgerà il pubblico più sensibile, al pari dello stupro del film originale, già esempio di violenza senza precedenti.
Una scena di oltre mezz’ora nella quale Jennifer viene violentata ripetutamente, prima psicologicamente e poi fisicamente da cinque uomini, capitanati dallo sceriffo del paese, inizialmente amico e fidato tutore della legge, ma in realtà il peggiore di tutti. Una mezz’ora difficile da sostenere, che disgusta e che fa innervosire.
E’ impossibile non provare pietà nei confronti di Jennifer, mentre viene spaventata a morte, picchiata e umiliata. La ragazza non ha nessuna via di scampo e lo spettatore, muto testimone, assiste e incassa i colpi insieme a lei. Poi però la rivincita arriva e sarà un sollievo assistere alla vendetta. Ma attenzione perché ci si dovrà munire di stomaco di ferro: ami da pesca infilati nelle palpebre, topi in decomposizione come pranzo e evirazioni sono alcune delle efferatezze che fanno parte del piano della ragazza. Nonostante sia uno spettacolo cruento, non si può non fare altro che esultare vedendo tutto quel sangue che scorre fuori delle vene degli aguzzini.
Il film non brilla certamente per regia. E’ stilisticamente un prodotto piuttosto anonimo, televisivo, simile a cento altri film che finiscono nel dimenticatoio dopo la visione. I lati positivi comunque ci sono e sono anche parecchio evidenti, come la tensione che è distribuita bene, sia nella lunghissima scena clou che rispetta i tempi della suspense, ma anche nella parte relativa alla vendetta, decisa ma non frettolosa nel mostrarci le barbarie. Buono anche il cast in cui abbiamo una Sarah Butler, attendibile sia come vittima che come carnefice e lo sceriffo Andrew Howard, spietato come pochi. Si conosce la storia come andrà a finire perché è fatta di nulla e di molti altri film, ma il risultato alla fine è ampiamente sufficiente.
Come già detto è un film molto violento e potrebbe disturbare gli spettatori meno avvezzi.
Voto: 6,5
Andrea Costantini