Regia: Lorenzo
Buscaino
Anno: 2012
Paese: Italia
Durata: 61 minuti
Sebastian è un giovane sommerso dalla sfortuna.
Un giorno, durante una passeggiata nel bosco con il suo cagnolino, trova
qualcosa di sensazionale che cambierà la sua vita.
Mediometraggio scritto e diretto dal giovane Lorenzo Buscaino e girato a
Terni in località Perticara.
Quando mi capita di visionare un’opera indipendente è ovvio valutare
tanti aspetti anche e soprattutto quelli tecnici che generalmente, non
sempre, non si prendono in considerazione nei film professionali perché
ci si augura che con un alto budget la qualità sia più che
soddisfacente.
Ho detto “non sempre” perché mi è capitato di vedere pellicole
professionali con sangue finto davvero poco credibile o con effetti poco
convincenti.
Il film ha quindi a mio avviso qualche pecca senza dubbio. L’audio non è
limpidissimo e delle scene di buio non sono illuminate nel modo
corretto. Anche io ho girato qualcosa in passato dai risultati pessimi e
mi dicevano sempre una cosa: “illumina tantissimo la scena, durante il
set deve esserci talmente tanta luce che ti deve far venir voglia di
mettere gli occhiali da sole”. In effetti quando poi vai a montare il
video e a trasformarlo in formato DVD ti accorgi che le scene vengono
molto più scure. Discorso audio e fotografia sono comunque due aspetti
molti difficili da valutare e devo dire che Lorenzo, nel suo film, lo fa
in modo davvero discreto. Forse sono due aspetti sul quale consiglio di
prestare più attenzione la prossima volta ma la strada è sicuramente
quella giusta.
Veniamo alle scene con i vari dialoghi. La cosa che non mi ha esaltato è
che gli attori a volte marcano molto il proprio accento e a volte invece
ci stanno attenti; questo vuol dire che possono fare benissimo ma a
volte non ci pensano e fanno meno bene. I dialoghi, quello dove i due
protagonisti parlano del ritrovamento, sono un po’ macchinosi ma niente
di eclatante. Insomma quando parlano tra loro non stancano mai anzi,
hanno un’aria simpatica che rende la pellicola piacevole.
Sottolineo che queste “pecche” che ho citato sono a mio avviso davvero
piccole e non devono scoraggiare ma invogliare a lavorarci. E sono le
stesse che io ho fatto in modo molto più evidente anche perché sono le
più riscontrate nelle pellicole amatoriali e indipendenti.
Ora veniamo a quello che mi è piaciuto.
Un horror che si rispetti, per me, deve avere delle belle presenze
femminili e Lorenzo anche in questo non ci delude. Le ragazze in
questione oltre ad essere carine se la cavano molto bene nelle loro
comparse e, in questo caso, ho notato una loro particolare attenzione ad
evitare l’accento.
Il montaggio del film, a mio avviso, è perfetto e scorre in modo
impeccabile. Un film fluido che non dimostra incertezze dal punto di
vista della regia. La scena iniziale mi è piaciuta un sacco con dei
costumi da 1800 e uno stile di recitazione che ti fa davvero capire che
si tratta di una scena del passato, davvero convincenti i due attori.
Anche Sebastian e il suo amico se la cavano bene; come ho anticipato
prima nei dialoghi c’è qualche incertezza ma niente di eclatante.
Imbastire dialoghi relativamente lunghi come i loro non è certo cosa
facile. Lo provi e riprovi a casa e pensi di poterla fare come un divo
americano ma poi quando giri la scena la musica cambia. Ma i due giovani
sono abbastanza spigliati e, di certo, contribuiscono a rendere il film
piacevole e scorrevole risultando simpatici e coinvolti nelle vicende
che stanno vivendo. Non lo hanno fatto tanto per fare ma in questo film
si vede che ci hanno creduto e questo è bene.
E’ anche grazie alle loro capacità espressive che si alternano momenti
spensierati ad altri di pura tensione.
A proposito di tensione la cosa che mi è piaciuta un sacco è proprio
l’attesa che si crea in alcuni momenti che ti lascia incollato alla
poltrona tipica dei film horror anni 80’ italiani di cui sono un grande
estimatore. Non ci sono scene confusionarie e frenetiche ma un’attesa
snervante e a volte claustrofobica tipica appunto di quegli anni. Poi,
col passare del tempo, ci sono scene più movimentate dove spesso nei
film amatoriali vediamo qualche aspetto ridicolo dato dalle scarse
capacità recitative ma invece anche qui tutto resta molto serio e ben
diretto senza scadere in scene trash o ai limiti del comico. Stessa cosa
per quanto riguarda gli effetti speciali, di certo non perfetti al 100%
ma di sicuro convincenti tenendo in considerazione che si tratta di un
film a basso budget.
L’ho lasciato per ultimo ma non perché meno importante; il cagnolino.
Estremamente simpatico ma anche presente al 100% nelle scene, io e il
mio bellissimo spitz di nome Otto ci siamo letteralmente innamorati di
lui durante la visione. Ho visto altri film indipendenti dove vengono
inseriti animali più o meno a caso e solo per riempire la scena ma in
questo caso non ho visto questo. Il nostro amico a 4 zampe è partecipe
delle scene e svolge ruoli precisi come fosse un cane addestrato (può
darsi che lo sia) e lo fa in modo molto preciso come quando scappa o si
mette a scavare. Davvero un aspetto splendido del film e qui devo fare i
complimenti perché è una cosa non facile secondo me che sembra scontata
ma non lo è affatto.
Veniamo dunque alle conclusioni. Ho letto qualcosa in rete di questo
film; i commenti erano quasi tutti positivi e non posso che seguire
questa lunghezza d’onda. La trama è studiata bene nei minimi particolari
e non dimostra incertezze o esitazioni, tutti gli attori se la cavano in
modo più che discreto e questo vuol dire senza dubbio che hanno fatto
questa cosa con passione e impegno. Qualche sbavatura c’è ma la strada è
giusta e c’è tempo per perfezionarsi nelle future opere. Ottime musiche
che contribuiscono a far crescere la tensione del film e belle
ambientazioni adatte ad un film horror. Tengo a precisare che queste mie
considerazioni sono frutto di una misera esperienza data dalla passione
per il genere, non sono certo un critico professionista e quindi posso
limitarmi a dire solo quello che mi è piaciuto e quello che mi ha
convinto meno. Una cosa è certa, ci sono film che sono stati girati con
parecchi soldi che ho comprato e dopo dieci minuti di visione ho spento
o mi sono addormentato; “La mano infernale” mi ha invece tenuto
incollato alla poltrona per tutto il tempo e non mi ha annoiato nemmeno
un po’. I 60 minuti di visione sono passati in un lampo e questa cosa è
solo positiva perché non mi ha stufato.
Un consiglio che posso dare al giovane Lorenzo è quindi quello di andare
avanti per questa strada perché oltre alla passione il talento c’è e si
vede. Non voglio dare un vero e proprio voto ma il giudizio è più che
positivo.
Voto: 7
(Fabrizio Giansante)