Regia: Richard Bates Jr.
Cast: AnnaLynne McCord, Traci Lords, Roger Bart, Ariel Winter, John
Waters, Malcom McDowell, Ray Wise, Marlee Matlin
Produzione: USA
Anno: 2012
Durata: 81 minuti
Pauline è un’adolescente problematica che vive con i genitori e la sorella minore Grace, affetta da una fibrosi cistica polmonare. La ragazza soffre di gravi disordini comportamentali, e la madre Phyllis si convince che i problemi della figlia possano essere risolti attraverso colloqui settimanali con il reverendo della chiesa locale, finchè la psicosi di Pauline arriverà al punto di non ritorno.
“Excision”, sviluppo di un precedente cortometraggio del regista, parte
come una teen-comedy virata al nero, in cui Pauline rovescia il suo
sarcasmo feroce sulla piccola borghesia americana, anatomizzandone usi e
costumi con lo sguardo distaccato dell’antropologo unito alla rabbia
esplosiva dell’adolescente. Alla ribellione tipica della sua età verso
qualsivoglia genere di autorità, Pauline unisce potenti fantasie
erotiche di stampo sadomasochistico, deliri allucinatori messi in scena
con gusto marcatamente pop, giocando su una tavolozza di colori primari
su cui svetta lo scarlatto del sangue. Quella di Pauline è la tipica
famiglia americana di una piccola cittadina, composta da una madre
religiosissima, moralista e conservatrice, ironicamente interpretata
dall’ex pornostar Traci Lords, e da un padre succube e assente, il quale
evita di farsi coinvolgere nei conflitti familiari. Invece di farla
visitare da uno psichiatra, come sarebbe auspicabile, la madre la
obbliga ad incontrare il reverendo William, fiduciosa che la religione
possa risolvere i suoi problemi, e la costringe a frequentare corsi di
ballo e buone maniere. A Pauline non va molto meglio con i compagni di
liceo, i quali la considerano il freak della scuola, ma invece di
bersagliarla di scherzi crudeli la temono come una pericolosa
disadattata. Pauline desidera essere accettata nella sua diversità e
vorrebbe essere amata così com’è, compreso il suo sogno di diventare un
giorno un famoso chirurgo, ma si scontra con l’incomprensione di una
madre dominante e manipolatrice, con l’indifferenza del padre, con la
rassegnata impotenza del reverendo William, con la vacuità stereotipata
dei suoi compagni di scuola. Nel frattempo pianifica accuratamente la
perdita della propria verginità, aggredisce verbalmente chiunque le
capiti a tiro e intavola sarcastiche conversazioni con un Dio in cui non
crede.
Numi tutelari di Richard Bates Jr. sono il cinema punk di John Waters e
lo sguardo disincantato e cinico del cinema di Todd Solondz, uniti a
circa mezzo secolo di exploitation. La stessa scelta del cast è una
palese dichiarazione d’intenti, l’ovvio richiamo a un certo tipo di
cinema, amato e idolatrato con l’entusiasmo del cinefilo oltranzista.
Non a caso il regista ingaggia lo stesso John Waters per il ruolo del
reverendo, Traci Lords nel ruolo della “mater terribilis”, Malcom
McDowell nel ruolo del professore e persino il Ray Wise di “Twin Peaks”
nella parte del direttore della scuola. Last but not least, Pauline è
sorella minore dell’indimenticabile “May” (2002) di Lucky McKee, film di
argomento consimile ma ben più folgorante (e disturbante). Se dunque
questa disamina in chiave horror delle fantasie di un’adolescente
borderline sembra in parte derivativa, è perché lo è davvero. Ma la
filiazione diretta è talmente manifesta e circonfusa di così tanto amore
che cessa all’istante di essere un demerito, senza contare che
l’esordiente Richard Bates Jr. dimostra una certa solidità, sia in fase
di scrittura che di regia. A parte le provocatorie fantasie erotiche di
Pauline, una Erzsébeth Báthory da Grand Guignol che sembra uscita da uno
dei “Cremaster” del videoartista americano Matthew Barney, il giovane
regista dimostra anche abilità nella scrittura dei personaggi, la cui
complessità si rivela tutt’altro che banale, e nella direzione degli
attori. “Excision” può infatti vantare la migliore prova d’attrice di
Traci Lords nel cinema “mainstream” (si fa per dire…) e una
straordinaria ed energica AnnaLynne McCord, di estrazione televisiva,
nell’ingrato ruolo della protagonista, “dropout” afflitta da un
drammatico caso di acne giovanile e del tutto ignara delle gioie della
depilazione. Nonostante l’agghiacciante finale risulti meno emotivamente
coinvolgente di quanto ci si sarebbe aspettati, “Excision” è senz’altro
un esordio molto convincente, e ha ottenuto un’accoglienza più che
favorevole all’ultimo Sundance Film Festival.
Voto: 6,5
Nicola Picchi)