Titolo originale: Yeongasi
Regia: Park Jung-woo
Cast: Kim Myung-min, Kim Dong-wan, Moon Jung-hee, Lee Ha-nui, Jeon
Kwuk-hwan
Produzione: Corea
Anno: 2012
Durata: 109 minuti
Yim Jae-hyeok è un professore di chimica che lavora come impiegato in una società farmaceutica. Un giorno nella zona di Gangwon Do affiorano nel fiume alcuni cadaveri, disidratati e in avanzato stato di denutrizione. Ben presto il fenomeno si estende a tutto il paese, e Jae-hyeok sarà costretto a una corsa contro il tempo per salvare la moglie e i due figli.
Un’appropriata tagline per “Deranged” potrebbe essere: “l’horror ai
tempi della recessione”. Cinema politico sotto le mentite spoglie
dell’horror epidemico, in cui i fattori economici sono basilari tanto
per comprendere il contesto sociale in cui si muovono i personaggi,
quanto nel definire e motivare la struttura della narrazione.
Jae-hyeok ha perso tutti i propri risparmi in azzardate speculazioni
finanziarie, e ora si trova costretto ad accettare un lavoro che
detesta. Malgrado la moglie si offra di aiutarlo trovando un impiego
come cassiera in un supermercato, Jae-hyeok preferisce sobbarcarsi tutti
gli oneri del capofamiglia, anche se questo significa non avere il
denaro sufficiente per portare il proprio figlio al luna-park nel giorno
del suo compleanno. Il fratello Jae-pil è un detective della polizia
riottoso e scansafatiche il quale, come notano i colleghi, lavora solo
per pagare i debiti; anche la sua relazione con Yeon-joo è giunta a un
punto morto, dato che la propensione di Jae-pil per gli investimenti
fallimentari ha portato la coppia a non avere risorse sufficienti per
affrontare le spese del matrimonio o per accedere a un mutuo.
In questo panorama tutt’altro che rassicurante, che riflette la
sussultoria agonia di un sistema economico votato all’autodistruzione,
s’inserisce l’elemento marcatamente horror, nelle modalità ormai
consolidate del filone catastrofico/pandemico (l’esempio più recente è
il “Contagion” di Soderbergh), già declinato anche in forme verbosamente
metaforiche (“Blindness” di Meirelles). Ma qual è la causa della morte
di tante persone, che si gettano freneticamente in acqua come un branco
di lemming? Si tratta forse, come inizialmente ventilato, di un’arma
chimica nordcoreana o, come nel buon vecchio horror ecologista, degli
scarichi tossici di una qualche multinazionale? In questo caso la
risposta è differente, e anche più adeguata ai tempi: il responsabile è
un parassita (Yeongasi) che si annida nell’intestino e arriva a
controllare il cervello della vittima, costringendolo a comportamenti
irrazionali che conducono all’autodistruzione dell’ospite e alla
moltiplicazione dell’agente infestante. Lo Yeongasi, che certamente ci
ha già contagiato tutti da un bel pezzo, spinge l’ospite a
sovralimentarsi consumando enormi quantità di cibo, per poi
successivamente indurlo al suicidio tramite l’annegamento. Malgrado
l’ipernutrizione, la vittima appare denutrita, letteralmente
”prosciugata” in una vampirizzazione che non è solo fisica ma anche
economica. Si tratta insomma dell’oggettivazione del vecchio assioma:
nasci, consuma, crepa.
E allora le motivazioni che stanno alla base della creazione di questa
versione geneticamente modificata del parassita non potranno che essere
dettate dall’avidità. Lo Yeongasi non solo è fondamentale nel perpetuare
lo status quo, che vede il suddito/consumatore subire con vorace
entusiasmo le logiche consumistiche del mercato, ma influenza le
oscillazioni delle quotazioni di borsa, nello specifico quelle della
casa farmaceutica Jo-Ah, la quale produce l’unica medicina efficace ma
non è disposta a renderne pubblica la formula, a meno di un sostanzioso
investimento economico del governo coreano.
In tempi in cui economia e finanza decidono del destino di intere
nazioni, non stupisce che il denaro sia l’argomento principe nelle
conversazioni tra i personaggi: per salvaguardare gli interessi
economici della zona il sindaco di Gangwon Do, rinomata località
turistica, omette di raccontare l’inquietante episodio che ha dato il
via all’epidemia; ancora per denaro, le confezioni di Windazole vengono
vendute a prezzi altissimi al mercato nero; sempre per denaro, migliaia
di persone vengono condannate a morte per far levitare le quotazioni
della Jo-Ah. Come chiosa Jae-hyeok nel prefinale: “So che il denaro è
importante, ma non dovremmo permettergli di prendere il posto
dell’umanità”.
Con una regia asciutta e dal taglio semidocumentaristico, Park Jung-woo
(Dance with the Wind) impagina un film di genere che è anche un freddo
commentario sulla contemporaneità, richiamandosi al miglior horror
“politico” degli anni ’70, quello di Hooper, Craven e Romero, in cui la
critica sociale andava di pari passo con l’innalzamento del livello di
gore. “Deranged”, che oltretutto può contare sull’ottima prova di Kim
Myung-min (Man of Vendetta, Sorum) nel ruolo di un frustrato “ordinary
man” sopraffatto dagli eventi, sarà prossimamente presentato al Festival
di Sitges.
Voto: 6,5
(Nicola Picchi)