Regia: Jorge Grau
Cast: Ray Lovelock, Christine Galbo, Arthur Kennedy, Aldo
Massasso
Produzione: Italia, Spagna
Anno: 1974
Durata: 95 minuti
In seguito ad un incidente, i due sconosciuti Gorge e Edna affrontano insieme il viaggio verso Southgate, Inghilterra, lui per vendere alcuni oggetti del suo negozio, lei per far visita alla problematica sorella. Mentre si fermano in piena campagna a chiedere informazioni, notano alcuni tecnici che stanno effettuando esperimenti nei campi per l'eliminazione degli insetti che danneggiano il raccolto. Intanto Edna viene aggredita da un uomo, che gli abitanti del posto dicono di aver seppellito una settimana prima.
Come tutti ben sapranno, nel 1968 un tale di nome George Andrew Romero
prese la figura dello zombi (fino ad allora rappresentata soltanto come
la tradizione haitiana ci aveva insegnato) e la trasformò radicalmente
mettendo i cadaveri sotto terra e facendoli ritornare affamati di carne
umana. Era "La notte dei morti viventi", un capolavoro assoluto del
terrore.
Sei anni dopo, nel 1974, uno sconosciuto di nome Jorge Grau riprese a
grandi linee la storia del film di Romero, la spostò nella nebbiosa
brughiera inglese e, con altrettanta economia, fece anch'esso risorgere
i morti dalle tombe girando un film sconosciuto alle grandi masse ma
definito cult movie per gli appassionati.
Una storia semplice e lineare, che parte come una fuga dalla caotica
metropoli per arrivare nella desolazione della brughiera dove un pugno
di persone che vive di agricoltura cerca di combattere la piaga degli
insetti che rovinano il raccolto. Un lento svolgimento ci porterà
all'inevitabile scontro con i non-morti ma sarà un viaggio credibile sia
nei personaggi che nei contenuti. Le poche risorse finanziare a
disposizione sono state usate al meglio lasciando fare la maggior parte
del lavoro alle scenografie naturali della campagna inglese, alternando
riprese cupe e agorafobiche delle colline a quelle claustrofobiche
dell'assedio, elemento che sarà tipico del genere zombesco e che già
caratterizzava il capolavoro di Romero.
Tutto il comparto tecnico è elementare ma funzionale alla storia
raccontata, a partire dalla colonna sonora, al trucco casalingo fino
agli effetti sonori, costituiti perlopiù da sospiri e rantoli efficaci.
Scivolone involontari dovuti al basso budget si possono trovare nella
seconda parte, dove si punta più sull'azione che sull'atmosfera ma
alcune pochezze vengono ben camuffate dalla presenza quasi costante
della nebbia, elemento ansiogeno importante.
A differenza del film di Romero, qui viene fornita una spiegazione del
perchè i morti non riescono a godersi l'eterno riposo. Gli insetti visti
come menti primitive facilmente plasmabili dall'uomo, costretti alla
pazzia e all'autodistruzione sono il fulcro per comprendere la
ribellione della morte nei confronti del genere umano. Un messaggio di
denuncia nei confronti dell'uomo che con la sua tecnologia, il suo
progresso e la sua avidità, è la principale causa della distruzione di
se stesso.
La pessima distribuzione del film ha fatto in modo che passasse
praticamente inosservato e anche la riedizione nel corso degli anni con
diversi titoli, tra cui "Da dove vieni?" del 1976 e "Zombi 3" del 1981
non ha sicuramente aiutato, riuscendo soltanto a confondere il pubblico
interessato. E' tuttora molto difficile reperire una copia in formato
digitale e l'unico modo per vedere il film è sperare in un passaggio
televisivo notturno oppure ricorrere a metodi non legali.
Voto: 7
(Andrea Costantini)