Titolo originale: Dreamcatcher
Regia: Lawrence Kasdan
Cast: Thomas Jane, Jason Lee, Timothy Olyphant, Damian Lewis, Morgan
Freeman, Tom Sizemore,Donnie Wahlberg
Produzione:
Usa, Canada
Anno: 2003
Durata: 128 minuti
Quattro amici, Henry, Jonesy, Beaver e Pete, dotati di particolari poteri paranormali, si ritrovano in una baita per l'annuale rimpatriata in onore del loro amico Duddits, un ragazzo molto particolare con il quale, molti anni addietro, quando erano bambini, avevano stretto un rapporto molto speciale. Durante i festeggiamenti però succede qualcosa e, fuori dalla baita, un uomo con delle strane macchie rosse sulla faccia e un ventre molto gonfio chiede aiuto.
Tratto dall'omonimo romanzo del re del brivido Stephen King, L'acchiappasogni
era una scommessa difficile già in partenza. L'adattamento
cinematografico di un qualsiasi libro di King prevede una particolare
destrezza nella caratterizzazione dei personaggi, essendo proprio uno
dei punti di forza dei romanzi dello scrittore del Maine. Già questo è
un punto sfavorevole per qualsiasi regista volesse imbarcarsi
nell'impresa. Inoltre il libro in sè (non propriamente il suo miglior
lavoro anche se presenta molti spunti interessanti) è un po' un mix di
vari generi che spaziano tra l'horror, la commedia, il romanzo di
formazione e la fantascienza retrò anni ‘50. Capite che gettare tutti
questi generi in un film unico è un lavoro piuttosto complesso nonché un
rischio molto alto, anche per un regista come Lawrence Kasdan che in
passato aveva dimostrato di sapersi destreggiare con molti personaggi
come nel cult Il grande freddo.
Il film comunque parte bene. La presentazione dei quattro protagonisti e
dei loro poteri è buona, dettagliata al punto giusto attingendo dal
libro le informazioni necessarie alla caratterizzazione, rendendo la
loro presentazione sufficientemente credibile. Poi c'è la back story dei
bambini dell'immaginaria Derry, che tutti conosciamo per ben altri
orrori, la fine del sogno e il passaggio magico nell'età adulta,
argomento chiave dell’opera dello scrittore. Poi c'è l'acchiappasogni
del titolo che tiene uniti i quattro inseparabili amici con invisibili
fili. C'è il "magazzino dei ricordi", straordinaria invenzione di King
che è rappresentata più che dignitosamente nel film. E naturalmente c'è
la minaccia che arriva dall'ignoto e si manifesta inizialmente come una
muffa rossa che cresce esponenzialmente su ogni cosa. Ed è qui che
purtroppo un bell'inizio si trasforma in uno sconclusionato filmetto di
fantascienza che mischia svariati capisaldi del genere (Incontri
ravvicinati del terzo tipo, Alien per citarne un paio) sprofondando
spesso nel ridicolo e nel momento in cui intervengono i militari cala
violentemente la noia. Se troviamo conforto nel vedere il sempre bravo
Morgan Freeman (qui decisamente non alla sua prova migliore, sia chiaro)
nei panni di un colonnello di ferro, la stessa cosa non possiamo dirla
per il resto del cast: piatte le interpretazioni di Thomas Jane, Timothy
Olyphant, Jason Lee e Tom Sizemore ma la scelta di Damian Lewis per
Jonesy è la nota dolente, davvero poco credibile nel doppio ruolo Jonesy/Mr
Gray.
Se il film fosse finito dopo quaranta minuti, sicuramente il giudizio
sarebbe stato positivo ma purtroppo la seconda, lunga parte abbassa il
voto di parecchi punti.
Voto: 5
(Andrea Costantini)