Regia: Shane Acker
Cast: Christopher Plummer (voice 1), Martin Landau (voice 2), John
C.Reilly (voice 5), Crispin Glover (voice 6), Jennifer ConnellY (voice
7), Fred Tatasciore (voice 8), Elijah Wood (voice 9), Alan Oppernheimer
(voice The Scientist), Tom Kane (voice Dictator), Hellen Wilson (voice
Notiziario)
Soggetto e sceneggiatura: Shane Acker, Pamela Pettler
Montaggio: Nick Kenway
Musica: Danny Elfman, Deborah Lurie
Produzione: USA
Anno: 2009
Durata: 79 minuti
In un mondo post-apocalittico dove la razza umana sembra essersi estinta, una dura lotta viene combattuta da bambole di pezza numerate, animate da una scintilla d’umanità, contro macchine crudeli, dispensatrici di morte.
L’occhio visionario di Tim Burton per una volta é stato catturato dalla
fantasia dark di un altra persona.
Shane Acker sa infondere una vitalità spettacolare alle bambole di pezza
di 9.
Abbandonando la tecnica della stop motion tanto cara a Burton, si
sceglie la classica animazione per dare spessore e rotondità ai corpi
imbottiti delle bambole.
Le ambientazioni apocalittiche sono quanto di più straniante si possa
immaginare e il tutto é reso ancora più incisivo dalla “statura” dei
protagonisti, che in quanto bambole, devono superare ostacoli come
carcasse di veicoli, abitazioni crollate e tutti quei residui di vita
umana sparsi in giro.
Tutto questo straniamento é reso ancora più tagliente dalle creature
meccaniche che si aggirano fameliche alla ricerca di vita. Sono
macchinari lucidi di malvagità che sembrano creati da mano d’uomo per la
distruzione e forse - si può intendere - sfuggiti al controllo dello
stesso creatore.
Le bambole invece, sembrano ricreare la fragilità dell’animo umano.
Tènere nella loro dimensione ridotta, delicate nelle cuciture e incerte
nella composizione.
Sono bottoni, zip, patckwork raffazzonato e numeri identificativi.
Esperimenti impacciati di un’umanità che ha capito troppo tardi che non
é tanto l’efficienza del contenitore a fare la differenza ma la
preziosità del contenuto.
9, l’ultima bambola ad aprire gli occhi al mondo devastato prende sulle
sue spalle il fardello di vivere e combattere per la sopravvivenza sua e
dei suoi compagni.
La storia forse é fin troppo semplice e prevedibile però non si può
negare che questi pupazzetti imbottiti, nettamente stereotipati, ci
fanno dimenticare per 79 minuti di essere a casa nostra, sul divano, e
si fanno volentieri seguire lungo l’evolversi del film.
Vivamente consigliato per una serata all’insegna dell’animazione
impegnata.
Voto: 7
(Simone Gentile)