Regia: David Koepp
Cast: Jhonny Deep, Jhon Turturro, Maria Bello, Timothy Hutton,
Ving Rhames, Charles Dutton
Produzione:
Usa
Anno: 2004
Durata: 97 minuti
Mort Rainey è un romanziere affermato. Si è da poco trasferito in campagna, dedito ad una vita di solitudine, dopo essersi divorziato dalla moglie, a causa dell’infedeltà di lei. Negli ultimi tempi, anche scrivere gli sembra diventato difficile, è incappato nel cosiddetto blocco dello scrittore. Un bel giorno, però, si presenta alla sua porta un uomo, Jhon Shooter, che lo accusa di aver copiato tutti i suoi romanzi da lui. Il nostro Mort Rainey dovrà difendersi dalle illazioni di plagio di Shooter che, però, si rivelano sempre più fondate. Contemporaneamente, la sua vita e quella dei suoi cari verrà messa in pericolo dall’uomo, sempre più disposto ad andare fino in fondo affinché Mort gli riconosca la paternità delle sue opere.
Ormai i film tratti dai romanzi o dai racconti di Stephen King non si
contano più. Molto probabilmente se capitasse loro tra le mani, gli
sceneggiatori sarebbero capaci di sceneggiare anche la sua lista della
spesa. I risultati di queste conversioni cinematografiche sono spesso
deludenti, in molti casi si tratta di film per la tv che non riescono a
restituire nemmeno parzialmente la tensione delle opere del Re. Fatta
eccezione per quei pochi capolavori che possono rivaleggiare e guardare
a testa alta i romanzi dai quali sono tratti (Shining, Misery non deve
morire, L’ultima eclissi e pochi altri), la sterminata produzione
cinematografica kinghiana si attesta su livelli piuttosto mediocri, per
non dire pessimi.
E’ perciò un grande piacere constatare come questo Secret window riesca
ad emergere dal piattume generale.
Ci troviamo di fronte ad un film certamente modesto ma che, allo stesso
tempo, riesce a sfruttare al massimo tutti i suoi punti positivi e di
forza.
In un thriller come questo la componente più importante è sicuramente il
livello di tensione che il regista riesce a ricreare. Il bravo David
Koepp riesce a dosare bene i momenti al cardiopalmo, dando vita ad una
pellicola che, seppur non riuscirà a disturbare i vostri sonni, riuscirà
a spezzarvi il fiato in più di un’occasione.
I temi più noti di King ricorrono anche in questa pellicola: lo
scrittore stressato e dilaniato dalla solitudine, il confine sempre più
labile e indistinto tra bene e male, le storie narrate nei romanzi che
diventano più reali della realtà stessa.
Jhonny Deep è Mort Rainey, ruolo che viene ben gestito dallo
statunitense, senza mai calcare troppo la mano o esagerare nella
caratterizzazione. E’ pur vero, però, che la figura di Deep viene messa
in ombra dalla grandiosa, raggelante interpretazione di Jhon Turturro,
un Jhon Shooter malvagio e calcolatore fino al parossismo, un ruolo che
Turturro, grazie ad una mimica facciale perfetta, riesce a restituire
alla perfezione.
E’ chiaro che non ci troviamo di fronte al film del secolo. Un po’ per
la natura abbastanza commerciale del prodotto, un po’ per il finale che,
per chi conosce anche solo un poco le tematiche di King, risulta
prevedibile già dalla prima metà della pellicola, questo film non riesce
ad innalzarsi verso vette più alte.
In ogni caso, un film certamente non da buttare, che poteva,
sicuramente, essere migliore, ma che non deluderà i gusti di buona parte
degli spettatori (almeno di quelli che non si approcceranno al film con
grandi aspettative).
Retto principalmente da due buone interpretazioni e girato con una regia
semplice ma efficace, Secret window è l’ideale per una serata
disimpegnata ma piacevole.
Voto: 6/7
(Antonella Marano)