Regia: The Vicious
Brothers
Cast: Sean Rogerson, Juan Riedinger, Ashleigh Gryzko, Mackenzie
Gray
Produzione: Canada
Anno: 2011
Durata: 92 minuti
Una troupe di documentaristi di un programma televisivo chiamata "ESP fenomeni paranormali", decide di passare la notte in un istituto psichiatrico abbandonato. Pare che alcuni testimoni abbiamo visto e sentito presenze all'interno dell'edificio e il loro scopo è appunto quello di filmare eventuali manifestazioni paranormali. Per rendere il tutto ancora più credibile e spaventoso, i ragazzi si fanno barricare all'interno dell'edificio, senza avere la possibilità di uscire per tutta la notte.
Ospedale psichiatrico, telecamera a mano, fantasmi. Che trama originale,
eh?
Che dire in una recensione su un film del genere.
Da tempo ormai stanno facendo riprese amatoriali in ogni tipo di luogo
che potenzialmente è infestato da una qualche presenza. Per più di dieci
anni ci hanno abituato a nauseanti movimenti di telecamera al limite del
sopportabile. Spesso e volentieri non ci hanno detto la verità e ci
hanno lasciato con il dubbio "alla fine c'era o non c'era il fantasma?
C'era o non c'era la strega? C'era o non c'era il diavolo?". In alcuni
casi era giusto così, in altri rimaneva quel senso di amaro in bocca
difficile da mandare giù.
Questo "ESP fenomeni paranormali" (patetico il titolo non si sa in quale
modo tratto dal più bellino "Grave Encounters") non è da meno rispetto
ai suoi predecessori. Anzi, potrei tranquillamente dire che, a mio
parere, è il peggior mockumentary visto finora.
Nella prima parte abbiamo un’introduzione del programma che questi tizi
stanno preparando. Interviste fasulle a testimoni altrettanto fasulli,
finti medium, e così via. L'inizio è standard e non si spera nel colpo
di genio perchè già si sente puzza di cazzata.
Come volevasi dimostrare.
Per il resto del film abbiamo una serie di corridoi bui ripresi da una
videocamera posseduta dal demonio per quanto instabile e agitata,
finestre che si aprono da sole e tante apparizioni buttate lì a caso. Lo
scopo dovrebbe essere quello di spaventare lo spettatore, ma il
risultato è fastidioso.
I personaggi sono verosimili come una banconota da sette euro e, come al
loro solito, non mollano la telecamera neanche dopo giorni e giorni di
prigionia, apparizioni spaventose, tormenti, paradossi spazio-temporali
e amici uccisi da presenze soprannaturali. Tutto questo non impedisce
loro di prendere l'affezionato apparecchio, rivolgerlo contro se stessi
e raccontare quanto siano stanchi, affamati e spaventati, giustificando
l'azione con un banale "dobbiamo far sapere al mondo cosa sta succedendo
qui dentro!".
Come se non sapessero che non si salva mai nessuno in questi film.
Inoltre i complimenti ai produttori delle batterie di quelle videocamere
sono d'obbligo. Non si scaricano mai.
Direi che riassumendo, nel complesso il film è da buttare.
Voto: 3
(Andrea Costantini)