Il seme della follia

Titolo originale: In the mouth of madness
Regia: John Carpenter
Cast: Sam Neill, Jurgen Prochnow, Julia Carmen, Charlton Heston
Produzione: Usa
Anno: 1995
Durata: 88 minuti

TRAMA

Il detective privato John Trent si ritrova per le mani un grosso impiego: ritrovare lo scrittore Sutter Cane, uno dei maggiori autori di romanzi horror, apparentemente scomparso nel nulla dopo aver lasciato alcune pagine del suo nuovo libro al suo editore. Il mistero avvolge la scomparsa dello scrittore. Infatti l'editore, dopo aver letto il manoscritto, è impazzito. L'investigatore privato si mette allora sulle sue tracce e finirà in un paesino sperduto nel nulla dal curioso nome di Hobb's End, non segnato sulle cartine e, guarda caso, luogo fittizio in cui è ambientato un racconto dello scrittore. In questo luogo John Trent dovrà fare i conti con forze oscure e con la sua stessa salute mentale.

RECENSIONE

Questo film è il vero capolavoro di John Carpenter che purtroppo non ha riscosso un grande successo di critica ma è comunque amatissimo tra i fan del regista.
Il film è un vero e proprio omaggio allo scrittore preferito di Carpenter, ovvero H.P. Lovecraft, a partire dai mostri presenti in tutta la pellicola, al titolo che richiama "At the mountains of madness" fino ai miti di Cthulhu.
Il soggiorno nella cittadina di Hobb's End è un incubo senza fine, pieno di allucinazioni al limite del raziocinio, creature mostruose e viscide nascoste in pozzi senza fondo, personaggi dei libri dello scrittore che si mischiano con quelli reali e viceversa. Nessuno sa se quello che avviene è reale oppure no ma l'unica cosa certa è che nel mondo sta succedendo qualcosa di terribile. Il male sta dilagando è la sorgente è proprio Hobb's End.
Questo film si basa su paure gotiche ancestrali (i bambini posseduti, gli anziani apparentemente innocui ma con terribili segreti, creature piene di tentacoli, la chiesa bizantina nera) che si susseguono in una serie di situazioni in cui anche la persona più razionale finirebbe col domandarsi: ma il mondo è impazzito oppure il pazzo sono io? Infatti tutto ruota intorno alla domanda che si pone il protagonista ad un certo punto del film: se un giorno i pazzi fossero la maggioranza, io, sano di mente, sarei rinchiuso in una cella imbottita?
Il regista John Carpenter, che ha al suo attivo pilastri del genere horror quali "Halloween", "The fog", "1997 fuga da New York", con questa pellicola chiude la cosiddetta "Trilogia dell'Apocalisse" insieme a "La cosa" e a "Il Signore del Male" toccando uno dei vertici della sua lunga carriera.
La sceneggiatura è grandiosa, senza sbavature nè momenti morti fino al gran finale.
Una nota di merito va anche alla colonna sonora avvincente, come al solito scritta dallo stesso Carpenter
Concludo la recensione con una domanda: "Lo sapevi che il mio colore preferito è il blu?"
Voto: 8,5
(Andrea Costantini)