Titolo originale: Final
destination: Death trip 3D
Regia: David R. Ellis
Cast: Bobby Campo, Shantel VanSanten, Haley Webb, Nick Zano, Krista
Allen, Andrew Fiscella, Jessica Ritchie, Phil Austin, Billy Slaughter, Justin Welborn
Nazione: Usa
Anno: 2009
Durata: 82 minuti
Nick si addormenta durante una gara automobilistica e sogna un terribile incidente che provoca la morte dell'intero pubblico presente. Appena si rende conto che la cosa sta per avvenire nella realtà avverte i suoi amici e, non senza difficoltà, scampa alla morte insieme a loro e a una decina di altri spettatori. Ma dopo un po' alcune persone che erano presenti cominciano a morire e allora lui si mette sulle tracce dei supersititi.
Il motivo principale per il quale si sceglie di guardare un sequel è che la serie di cui
fa parte conserva in sè una freschezza che non viene intaccata in maniera eccessiva dalle
ripetizioni, e in questo senso si può dire che "Final destination" è una serie
piuttosto riuscita. La motivazione dietro il successo di quello che finisce per essere un
normale slasher è da ricercarsi nella condivisibilità quasi universale di alcune
angosce. Se l'aereo è fonte di ansia per milioni di persone, è pur vero che i viaggi in
macchina lungo autostrade affollate hanno i loro svantaggi dal punto di vista della scarsa
controllabilità del caso, e si sa anche che gli ottovolanti possono essere molto
spiacevoli per le persone che non amano farsi sballottare per aria. In questo caso abbiamo
una corsa automobilistica che si trasforma in un macello di proporzioni tali da far
passare a chiunque la voglia di mettere il naso fuori di casa.
Ma naturalmente questo è solo l'inizio. Quello che ogni affezionato spettatore della
fortunata serie sa per certo è che non si sfugge al proprio destino. Ed è con la
rinnovata conferma di questo assioma che lo spettatore lascerà la sala.
Il crescendo di tensione, in verità l'unica cosa che non si può rinverdire con le
ripetizioni, è il sottile e in alcuni casi assai labile filo conduttore dell'intera
vicenda e, se è pur vero che nostri scampano ad una morte terribile nei primi fotogrammi,
chi guarda sa perfettamente che è solo questione di tempo, e chi è sopravvissuto
troverà comunque la morte in modi e circostanze assai angoscianti. Elemento questo che
riverdisce alla grande l'intera esperienza dello spettatore, al quale viene in mente il
senso di trepidazione mista a colpevole attesa che attirava al cinema bande di adolescenti
ai tempi gloriosi delle serie horror più in voga, da "Venerdì 13" a
"Halloween".
Ma se a quei tempi finiva ucciso solo chi faceva un po' di sesso fuori dal rigido
controllo parentale, adesso la punizione arriva implacabile per tutti quelli che pensano
di eludere la casualità, dietro cui pare esserci un preciso disegno e un inderogabile
appuntamento con la triste mietitrice in persona.
Il film è tutto qua.
La creatività degli sceneggiatori è interamente rivolta a trovare nuovi e fantasiosi
modi per maciullare chiassosi americani dall'atteggiamento piuttosto disinvolto nei
confronti della casualità. E se nei primi attimi lo spettatore può agevolmente sentire
tutta l'ansia, grazie anche al 3D che offre con generosità la spiacevole sensazione di
vedersi volare addosso ruote e motori di auto lanciate a velocità folli, quando tutto
sarà finito e gli scampati cominceranno a dare i numeri sarà con un certo gusto che
vedremo morire in modi piuttosto originali gli sfortunati segnati dal caso.
Le cartonesche combinazioni di coincidenze, che il caso studia appositamente per
appropriarsi di quelle che erano vittime già destinate alle sue amorevoli cure, hanno un
sapore di nostalgica cattiveria. E dopo queste nessuno guarderà mai più serenamente una
scala mobile o uno qualsiasi degli oggetti di uso quotidiano presenti nel film, che qui
divengono catalizzatori della punizione che spetta a chi crede di riuscire a fregare il
destino e per suo tramite concedersi una deroga alla fine ultima che aspetta chiunque
appena dietro l'angolo.
Voto: 5,5
(Anna Maria Pelella)