Regia: James Wan
Cast: Kevin Bacon, Kelly Preston, John Goodman, Garrett Hedlund, Yorgo
Constantine
Sceneggiatura: Ian Jeffers
Produzione: USA
Anno: 2006, USA
Durata: 100 minuti
Nick ha un ottimo lavoro, una splendida moglie e due figli meravigliosi. Ma quando, una sera come le altre, una banda di teppisti ammazza senza motivo e senza pietà suo figlio maggiore, Nick promette vendetta.
Bizzarra la sorte che il Belpaese ha riservato al giovane James Wan. Dopo il fenomeno
scaturito, nel bene o nel male, con "Saw", la propaganda pubblicitaria che
poteva accompagnare ogni successiva opera del regista dagli occhi a mandorla avrebbe
garantito facili introiti e sguardi compiaciuti. Invece, il suo secondo film,
quellignobile omaggio allhorror marionettisco chiamato "Dead
silence", arriva direttamente in DVD, stupendo chiunque per la pessima mossa
commerciale dei distributori italiani. E stesso, inspiegabile destino tocca anche al qui
presente "Death sentence", pellicola che perlomeno promuove il ritorno
qualitativo di Wan.
Remake di un film del 74 con Charles Bronson, "Death wish", "Death
sentence" mostra infatti le vere potenzialità di un regista talentuoso che, con la
sua seconda opera, aveva balbettato lincertezza derivata dal successo macroscopico
di "Saw". Non una marionetta comandata dalle case di produzione, quindi, né
tanto meno un innocuo fuoco di paglia. Per fortuna.
Lasciato il mediocre sceneggiatore Leigh Wannell - tallone dachille sia di
"Saw" che di "Dead silence" - a una semplice comparizione in un cast
di volti noti come Kevin Bacon, Kelly Preston e John Goodman, lo script di Ian Jeffers
offre situazioni forti e dialoghi ben scritti. Non mancano i momenti bui e certe falle
logistiche che fanno sorgere incongruenze e punti di domanda (la polizia che non indaga
sullo strano comportamento di Nick e che, nella parte finale, sembra scomparire
totalmente), ma sono nei che si accettano più che volentieri di fronte alla naturale
caratterizzazione di un uomo distrutto, che impazzisce a poco a poco e che, solo nella
carneficina finale, si trasforma in spietato vendicatore.
A consolidare lintelaiatura di un copione appassionante troviamo una controparte
visiva che vede Wan abile orchestratore della mdp. Carrellate fascinose, brusche sterzate
frenetiche e piano sequenza enfatici rendono la visione di "Death sentence"
varia e avvincente, scacciando sin da subito sterilità noiose o facili tentazioni action.
Da segnalare il lunghissimo inseguimento di cui è vittima Nick dopo aver dichiarato
guerra ai teppisti, dove si respira pura adrenalina e sudore disperato, e il godurioso
massacro che conclude la pellicola (che fotograficamente richiama le atmosfere marce di
"Saw"), con teste che esplodono e gambe che si disintegrano a volontà.
Immancabili le iniezioni commoventi, che sprigionano sbadigli nellincipit
allinsegna di banali home-video casalinghi zeppi di felicità e sorrisi e candeline
di compleanno (inevitabilmente visti e rivisti dalla famiglia nei numerosi momenti di
sconforto), ma che stupiscono per una certa crudeltà che, qua e là, fa piacevolmente
capolino.
Ottima prova di un cast guidato da un titanico Kevin Bacon (indimenticabile la sua
goffaggine vendicativa e il suo sguardo smarrito negli ultimi dieci minuti), coadiuvato da
uno spietato John Goodman e da una nemesi forse non brillantissima, ma sufficientemente
resa viva da Garrett Hedlund.
Piace molto anche il reparto musicale, che crea attenti crescendo di post-rock sinfonico
che sfociano in toccanti cori femminili. Sottolinea con intensità i momenti salienti
della pellicola ed è supportato da silenzi convincenti che aumentano disagio e angoscia.
Da vedere.
Voto: 7
(Simone Corà)