Regia: Richard Kelly
Cast: The Rock, Seann William Scott, Sarah Michelle Gellar, Mandy Moore,
Christopher Lambert, Miranda Richardson, Kevin Smith, David McDivitt, Justin Timberlake,
Jon Lovitz, Bai Ling, John Larroquette, Dwayne Johnson
Sceneggiatura: Richard Kelly
Produzione: USA
Anno: 2006
Durata: 145 minuti
Boxer Santaros è un attore di successo che ha perso la memoria, e non ricorda il motivo per cui si trovi nelle Southland Tales in compagnia della pornostar Krysta Now. Ronald Taverner è invece un poliziotto che collabora con la resitenza hippy, che vuole scombussolare la società con un attentato. Le loro storie, e quelle di molti altri personaggi, si incrocierano per svelare il mistero di una sceneggiatura, scritta dallo stesso Santaros, che sembra predire gli apocalittici avvenimenti in corso.
Follia è la parola chiave per dare un minimo di senso al ritorno di Richard Kelly dietro
la macchina da presa dopo il capolavoro "Donnie Darko". Ma qui, purtroppo, non
si tratta di quella follia originale che ha reso immortale la sua prima opera, né del
divertente disimpegno vagamente schizofrenico di "Domino", di cui è stato
sceneggiatore.
Follia è creare un film che prosegua una trilogia di graphic novel riassunte,
nellincipit, con un fast forward a velocità disarmanti che quasi costringe a
prendere appunti.
Follia è il minutaggio devastante, che nella versione originale rasenta pericolosamente
le tre ore, qui per fortuna mozzato a 145 minuti sulla carta assai più digeribili.
E follia è linsensatezza del taglio surrealgrottesco con cui viene dipinto
lincongruente universo delle "Southland Tales".
La molteplicità delle sottotrame che si incastrano nel film di Kelly presentano sin da
subito un elevato grado di complessità, tale da renderle ostiche e indigeste a meno di
non fare un grosso sforzo di concentrazione astratta e tirare fili invisibili.
Decine di personaggi caotici e ambigui affollano lo schermo e vivono esperienze
apparentemente slegate tra loro, e Kelly, invece di condurre gradualmente lo spettatore
verso il contorto intreccio che si appresta a filmare, sceglie di aggiungere informazioni
su informazioni, rendendo di fatto la visione pesante e dolorosa.
Non che la storia sia scadente, anzi, tra strati di cospirazioni, raggiri, omicidi,
resistenze armate, poliziotti corrotti, carburanti innovativi, guerra, attrici porno,
intrighi politici, attori in crisi didentità, filosofia metafilmica e momenti di
puro delirio non-sense, si intravedono idee affascinanti e originali, nonché sprazzi di
genio indiscutibile (il momento musical, per esempio). Ma lo stile sovraccarico, la
velocità di narrazione, la gestione serratissima dei tempi e limpossibilità
materiale di poter ricordare i nomi di tutti i protagonisti e associarli a un volto,
provoca bruciori di stomaco e forti mal di testa.
Si arriva ad avere anche la sensazione che il directors cut avrebbe potuto essere
ben più fruibile della versione attualmente in commercio, soprattutto a causa di dialoghi
sconclusionati che, forse, presentano molti più tagli del necessario.
Ma ciò che più di tutto irrita di questo polpettone sci-fi, è la risibile veste
grottesca che lo avvolge da quando il comunque bravo Dwayne Johnson impazzisce e non è
più in grado di distinguere realtà e fantasia. Si assiste a una sequenza di
azioni-dialoghi-comportamenti paradossali e totalmente fuori luogo, e lo stesso tic alle
dita che colpisce lex wrestler è quanto di più stupido e immotavato abbia visto
recentemente.
Per non parlare dellultimo atto, dove spiegazioni di ogni tipo e genere piovono a
grappoli da punti imprecisati della logica. E ogni tentativo di resistenza al facile
pasticcio mentale viene così vanificato da chiarimenti che bisogna prendere per veri
anche senza elementi che li giustificano.
Se cercate le atmosfere di "Donnie Darko", qui non le troverete, sia chiaro.
Lelegante stravaganza con cui lo sfortunato Donnie affrontava le avversità
nellesordio di Kelly, in "Southland Tales" è sostituita da
uneccessiva voglia di strafare che, inevitabilmente, azzoppa la pellicola.
Eccezion fatta per le splendide musiche di Moby e per un certo fascino procurato da alcuni
guizzi narrativi, mi è davvero difficile consigliare la visione di questo coso.
Voto: 5
(Simone Corà)