Regia: Adam Mason, Simon
Boyes
Cast: Nadja Brand, Eric Colvin, Chesse Daves, Olivia Hill, Atesh Salih,
Rachel Townend, Megan Van Kerro
Nazione: Nuova Zelanda
Anno: 2006
Durata: 88 minuti
Un misterioso maniaco rapisce giovani donne portandole in un bosco dove pratica su di esse sevizie e torture.
Negli ultimi anni, i film indipendenti americani stanno ormai aumentando sempre più, e un
ulteriore esempio di questo notevole incremento è rappresentato da Broken,
horror a tinte splatter del 2006 diretto da Adam Mason e Simon Boyes, che con sole 500.000
sterline, realizzano un ibrido tra la recente saga di Saw - Lenigmista,
per quanto riguarda la struttura narrativa e The Blair Witch Project, per
quanto concerne lambientazione.
Questultimo aspetto appena citato è forse ciò che più va attribuito come pregio
alla pellicola di Mason e Boyes, che con lutilizzo del digitale, riescono a
raffigurare piacevoli e suggestive scenografie della fitta boscaglia dove è interamente
ambientata la vicenda che sta al centro del film, che sebbene prima dei titoli di testa
viene etichettata come un fatto realmente accaduto, ci si accorge che si
tratta di una pura trovata pubblicitaria subito dopo i titoli di coda, quando è
chiaramente messo in evidenza che i personaggi e le situazioni narrate nel film sono
completamente fittizie e inventate.
Lodore di trovata pubblicitaria si sentiva già sin dalle prime battute, come spesso
accade con i deliranti horror made in USA di questi periodi, ma sorprendentemente, quella
raccontata in Broken, non è, per certi versi, la solita storia di alcuni
adolescenti sballati che si avventurano nei boschi in cerca di avventura, sesso e cose di
questo genere, ma in questo caso si riesce, con grande piacere da parte dello spettatore,
si respira un (leggerissimo) senso di angoscia e di inquietudine, che magari, come è
successo anche al sottoscritto, si avverte dopo la visione piuttosto che durante.
Tuttavia, essendo un prodotto (Super) indipendente, vale a dire girato con
pochissimi mezzi e soldi, e finanziato perlopiù da amici, conoscenti e/o parenti, si può
facilmente respirare una certa atmosfera da film amatoriale, soprattutto per quanto
riguarda la fotografia e luso, ahimè molto ingenuo, delle luci, per non parlare
delle scene iniziali in cui è chiaramente visibile che la camera va fuori fuoco.
Diverse imprecisioni e ingenuità pullulano anche in una sceneggiatura piuttosto esile ed
estremamente povera di dialoghi, alcuni dei quali davvero troppo ridondanti, banali e
poco orecchiabili.
Anche il risvolto narrativo risulta, in alcuni tratti, poco credibile, e così, anche
tutta la storia in sé.
Ripeto, non è affatto un prodotto totalmente orripilante e da sottovalutare,
anzi, lo consiglio a chi ha intenzione di riscoprire piccoli film di genere su questa
scia, ma la spudorata e fin troppo evidente trovata pubblicitaria che allude
allormai scontato pretesto della storia realmente accaduta e le diverse
pecche tecniche e narrative, non gli consentono di raggiungere la piena sufficienza.
Voto: 5,5
(Francesco Manca)